Sel: Lauri, acqua, la nuova legge rende i Comuni più forti
(ACON) Trieste, 17 mar - COM/MPB - "Il Gruppo consiliare di Sel
è impegnato al massimo per arrivare a una gestione interamente
pubblica dell'acqua attraverso affidamenti in house ai Comuni,
perché il suo accesso è un diritto umano universale, e proprio
per questo siamo convinti che qui in Regione non possiamo più
permetterci di aspettare. Bisogna investire da subito risorse per
dotare la regione di un sistema di depurazione efficace e per la
manutenzione di una rete idrica che perde. Per questo - e per i
passi indietro che si stanno facendo in Parlamento - è importante
approvare questa legge".
Lo ha affermato Giulio Lauri, capogruppo di Sel in Consiglio
regionale, secondo relatore di maggioranza e firmatario della
proposta, intervenendo in Aula durante la discussione sul
provvedimento che riforma il governo del sistema idrico integrato
e della gestione integrata dei rifiuti urbani.
"Noi siamo in prima fila fra coloro che provano a cambiare la
normativa nazionale in modo che si disponga la
reinternalizzazione e la ripubblicizzazione del servizio idrico
su tutto il territorio nazionale, e siamo i più preoccupati del
fatto che venga stravolta la finalità della proposta di legge
n.2212 - in discussione alla Camera dei deputati - che recepisce
la proposta del Forum italiano dell'acqua; ma, appunto, non solo
non è possibile prevederne una approvazione in tempi brevi, ora
siamo anche di fronte a uno stravolgimento del senso di quella
legge. E siccome siamo a rischio di sanzioni da parte dell'Ue,
che potrebbero pesare sul FVG per 66 milioni all'anno, fino al
completamento di un sistema di depurazione in tutta la regione,
penalizzando fortemente le casse regionali e togliendo risorse da
investire in ambiti sociali ed ambientali, pensiamo che questa
legge regionale - che rafforza il governo pubblico dell'acqua e
dei rifiuti da parte dei Comuni, sfruttando tutte le possibilità
concesse dalla normativa comunitaria e nazionale - debba essere
rapidamente approvata.
"Contemporaneamente il FVG deve compiere ogni sforzo per
guadagnare dallo Stato nuovi spazi di autonomia attraverso la
modifica dello Statuto rivendicando per sé le stesse prerogative
ottenute da Bolzano, Trento e dalla Val d'Aosta: il Consiglio
regionale ha già iniziato i suoi approfondimenti e consegnerà
formalmente questa indicazione alla presidente della Regione e
alla Commissione paritetica, ma intanto è necessario approvare
una legge regionale che rafforza nella massima misura possibile
il governo pubblico dell'acqua in regione".
"Bisogna infatti dotare rapidamente il territorio di una forte
autorità di governo pubblico che sappia reggere le pressioni
delle multiutility pubblico-private, e introdurre un principio di
solidarietà che favorisca i Comuni montani che sono fortemente
penalizzati per quello che riguarda il sistema di depurazione
delle acque, e che necessitano di ingenti investimenti che non
devono gravare esclusivamente sulla popolazione montana. Su
questo, visti i costi della realizzazione di nuovi depuratori,
abbiamo previsto una priorità per la destinazione degli
investimenti nelle aree montane e un allegerimento delle bollette
tramite la Carta famiglia", ha concluso Lauri.