LN: Zilli, continui arrivi a Tarvisio, Giunta esca dall'inerzia
(ACON) Trieste, 21 mar - COM/AB - "Non sarà un'invasione ma
poco ci manca: Tarvisio ormai è costretta a diventare colonia
afghana".
Interviene duramente Barbara Zilli, consigliere regionale della
Lega Nord, sulla questione Tarvisio e l'arrivo dall'Austria di
centinaia di profughi nell'ultimo mese.
"Il sindaco di Tarvisio, che giustamente vorrebbe per la sua
città uno sviluppo turistico anziché vedere il suo comune
diventare colonia di immigrati, fa bene a chiedere un presidio
medico ulteriore: la sicurezza sanitaria dei cittadini è
fondamentale. Spero che la AAS 3 si attivi, in accordo anche con
il prefetto per risolvere al più presto questa situazione".
"Inaccettabili poi le dichiarazioni dell'assessore Torrenti, che
tenta di minimizzare una situazione che si sta protraendo da
diverse settimane - dice Zilli. Non è più possibile ormai negare
l'evidenza, dobbiamo correre ai ripari. A Tarvisio gli arrivi
continueranno se non saremo in grado di mettere in campo misure
forti, cercando il più possibile di negoziare le quote al ribasso
con Roma".
Ma Zilli non si esime dal rifilare una stoccata anche alla
segretaria regionale del Pd "Non so se Grim viva in Friuli
Venezia Giulia o sulla luna - dice Zilli - tanto da pensare che
la vicenda della caserma Lamarmora sia strumentale e realizzata a
tavolino. Vorrei ricordare alla segretaria del Pd che sono ormai
diversi mesi che il sindaco di Tarvisio ha sul tavolo la proposta
dell'investitore e che Carlantoni ha più volte bussato alla porta
del prefetto. Inoltre, l'attendismo della Regione per tramite
dell'assessore Torrenti, di certo non ha aiutato a sbloccare la
situazione. Infine, ricordo a Grim che è stato lo stesso
Zappalorto a stoppare per il momento la riconversione, affermando
che in attesa di sviluppi e il probabile arrivo di nuovi profughi
la caserma potrebbe tornare utile".
"Forse a qualcuno piace vedere un Friuli occupato da clandestini,
senza controlli sanitari, senza certezze su identità, che
bivaccano nei parchi, nei sottopassi, come accade a Udine o a
situazioni ci obbligano alle inferriate, tanto per ricordare
quanto è accaduto a Pordenone nei giorni scorsi. Noi - conclude
Zilli - questo Friuli non lo accettiamo e non lo vogliamo".