LN: Zilli, Gemona, senza preavviso Pronto soccorso già riconvertito
(ACON) Trieste, 21 mar - COM/MPB - "Serracchiani viene a Gemona
a inaugurare la nuova dialisi? Appreso quanto sta accadendo,
abbia il coraggio, domani, di chiudere ufficialmente il Pronto
soccorso, visto che, con ben dieci giorni di anticipo rispetto a
quanto comunicato, questo è già diventato Punto di primo
intervento".
Così Barbara Zilli, consigliere regionale della Lega Nord, su
quanto sta accadendo all'ospedale di Gemona, dopo aver ricevuto
la segnalazione da parte di alcuni utenti che il Punto di primo
intervento è già operativo.
"Questo colpo di mano da parte dell'AAS 3, che di fatto chiude il
PS in anticipo rispetto a quanto previsto - dicono i Comitati a
difesa del San Michele - aumenta lo sdegno e la rabbia di tutto
il gemonese. Da parte nostra - dicono ancora i comitati -
aumenteremo la mobilitazione popolare, invitando tutti i
cittadini a ritrovarci domani alle 13.30 in occasione della
presenza di Serracchiani e Telesca, per una inaugurazione fasulla
di un servizio che avevamo di fatto, già inaugurato noi.
"Chissà se anche questa volta la politica si nasconderà dietro la
scelta tecnica - dice ancora Barbara Zilli - come già avvenuto
per Latisana, perché questa Giunta non ha il coraggio di
prendersi la responsabilità delle proprie azioni.
"A nulla valgono le spiegazioni datemi dal direttore generale
Benetollo - rincara Zilli - i cittadini, da un giorno all'altro e
senza preventiva comunicazione, si troveranno davanti un Punto di
primo intervento che non tratterà più le emergenze più gravi.
"Tra l'altro, la condizione di PPI in base alla normativa
nazionale sarà soltanto transitoria, il che significa che tra un
po' ci ritroveremo a Gemona una postazione medicalizzata. Vale a
dire, di fatto un parcheggio per ambulanze.
"Io stessa oggi sono stata all'ospedale e non ho trovato traccia
di qualsivoglia comunicazione agli utenti di una scelta aziendale
così importante per il futuro del San Michele e per migliaia di
persone.
"Chi spiega tutto questo ai cittadini? Un volantino patinato nel
quale si omettono le informazioni fondamentali per gli utenti non
è di certo sufficiente: a partire dal fatto che l'ospedale di
Gemona non sarà più tale, ma anche la data esatta in cui il PS
avrebbe cessato di esistere. Solo fumo negli occhi, per
mascherare le pericolose lacune di una riforma sanitaria e di un
Piano emergenze che sta facendo a pezzi la sanità dell'Alto
Friuli.
I Comitati, informa infine Zilli, hanno anticipano di riservarsi
altre eclatanti manifestazioni di protesta, perché i cittadini
non possono più subire queste privazioni, devono ribellarsi: non
è possibile che proprio nel quarantennale del terremoto l'unico
ospedale antisismico, nella zona più sismica della Regione, sia
ridotto a poliambulatorio/cronicario a servizio degli altri
ospedali.