GM: Piccin, Azienda Picco di Mezzodì, chiusura improvvisa e immotivata
(ACON) Trieste, 1 apr - COM/MPB - La consigliera regionale del
Gruppo Misto Mara Piccin ha rivolto un'interrogazione alla Giunta
per conoscere le ragioni della soppressione dell'Azienda
faunistico venatoria "Picco di Mezzodì", contermine alla Foresta
di Fusine, che dal 2007 era di proprietà della Regione Friuli
Venezia Giulia.
"Questo esempio di gestione mitteleuropea del patrimonio
faunistico e boschivo aveva una storia di 150 anni, che andava
indietro fino all'Impero degli Asburgo - ricorda la consigliera -
ma adesso è stata cancellata con un colpo di spugna francamente
incomprensibile.
"All'atto dell'acquisizione, infatti, la Regione aveva pensato
come obiettivo dell'Azienda quello di preservare e incrementare
la presenza di animali, anche ripristinando gli spazi naturali
aperti e fermando l'avanzata del bosco, con la creazione di un
habitat per la colonizzazione da parte degli animali, fino a
trasformarla in Azienda faunistico-venatoria
didattico-sperimentale o dimostrativa. I risultati dell'opera di
recupero di vaste aree svolta finora vengono mortificati però
dalla chiusura improvvisa e immotivata di una realtà che, anziché
dismessa, andava valorizzata e magari trasformata e potenziata
per farne un esempio di eccellenza nella gestione integrata del
patrimonio naturale a livello internazionale.
"Il tutto, fra l'altro - conclude la Piccin - senza il parere del
Comitato faunistico regionale e senza considerare, almeno a
quanto risulta, alcuna opzione alternativa alla semplice chiusura
dell'Azienda come ad esempio la cessione ad altri soggetti che,
in mancanza di un interesse strategico della Giunta, l'avrebbero
potuta e saputa valorizzare. Per questo l'Esecutivo regionale
deve spiegare le effettive ragioni di un provvedimento che a
qualsiasi attento osservatore appare del tutto privo di senso".