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Pd: Moretti, dal sostegno al reddito risposte a povertà reali

03.04.2016
17:07
(ACON) Trieste, 3 apr - COM/AB - In risposta a una facile demagogia, con il sostegno al reddito possiamo dire di aver approvato una norma che ha centrato l'obiettivo: intervenire sulle povertà non solo con una misura assistenziale, ma anche con la sottoscrizione di un patto di inclusione.

A dirlo è il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti, che aggiunge:

La legge 15 del 2015 non è affatto ideologica, anzi, è pragmatica. Ma di questi tempi è più facile fare polemica che entrare nel merito delle cose. Stante il carattere sperimentale di tre anni, nella norma è previsto, dopo la prima applicazione, un monitoraggio che servirà a correggere e tarare meglio la misura. Il dato su cui si concentrano le strumentali polemiche di questi giorni, ossia la questione degli extracomunitari, è dovuto al fatto che abbiamo voluto confermare - come per altre misure di tipo assistenziale già esistenti da tempo nella nostra Regione - il requisito della residenza da almeno 24 mesi per tutti.

E ancora, continua il capogruppo dem, non vorrei che le posizioni di queste ultime settimane, che lamentavano mancati o ritardati pagamenti della misura in alcuni limitati territori, sollevati da amministratori locali del centrodestra, derivassero da strumentalizzazioni politiche contro la Regione, dal momento che non è la Regione a provvedere ai pagamenti agli aventi diritto, bensì gli Ambiti socio-assistenziali.

Nella conferenza stampa di venerdì - ricorda Moretti - l'assessore Panariti ha spiegato chiaramente che la sua Direzione sta coinvolgendo il settore della cooperazione sociale per intervenire al meglio sulle situazioni più difficili e particolari. Tutto questo dovrebbe far capire che nessun regalo viene elargito da nessuno, ma si vogliono dare risposte concrete a situazioni di povertà e disagio che riguardano anche persone (quasi il 30%) finora sconosciute ai servizi sociali dei Comuni.

Infine, conclude Moretti, non va dimenticata l'importanza del protocollo d'intesa siglato dalla Regione con la Guardia di Finanza, teso a scovare possibili false dichiarazioni e a incrementare il controllo sulle domande di assegno, nonché lo scambio di dati tra istituzioni.