Pd: Moretti, dal sostegno al reddito risposte a povertà reali
(ACON) Trieste, 3 apr - COM/AB - In risposta a una facile
demagogia, con il sostegno al reddito possiamo dire di aver
approvato una norma che ha centrato l'obiettivo: intervenire
sulle povertà non solo con una misura assistenziale, ma anche con
la sottoscrizione di un patto di inclusione.
A dirlo è il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Diego
Moretti, che aggiunge:
La legge 15 del 2015 non è affatto ideologica, anzi, è
pragmatica. Ma di questi tempi è più facile fare polemica che
entrare nel merito delle cose. Stante il carattere sperimentale
di tre anni, nella norma è previsto, dopo la prima applicazione,
un monitoraggio che servirà a correggere e tarare meglio la
misura. Il dato su cui si concentrano le strumentali polemiche di
questi giorni, ossia la questione degli extracomunitari, è dovuto
al fatto che abbiamo voluto confermare - come per altre misure di
tipo assistenziale già esistenti da tempo nella nostra Regione -
il requisito della residenza da almeno 24 mesi per tutti.
E ancora, continua il capogruppo dem, non vorrei che le posizioni
di queste ultime settimane, che lamentavano mancati o ritardati
pagamenti della misura in alcuni limitati territori, sollevati da
amministratori locali del centrodestra, derivassero da
strumentalizzazioni politiche contro la Regione, dal momento che
non è la Regione a provvedere ai pagamenti agli aventi diritto,
bensì gli Ambiti socio-assistenziali.
Nella conferenza stampa di venerdì - ricorda Moretti -
l'assessore Panariti ha spiegato chiaramente che la sua Direzione
sta coinvolgendo il settore della cooperazione sociale per
intervenire al meglio sulle situazioni più difficili e
particolari. Tutto questo dovrebbe far capire che nessun regalo
viene elargito da nessuno, ma si vogliono dare risposte concrete
a situazioni di povertà e disagio che riguardano anche persone
(quasi il 30%) finora sconosciute ai servizi sociali dei Comuni.
Infine, conclude Moretti, non va dimenticata l'importanza del
protocollo d'intesa siglato dalla Regione con la Guardia di
Finanza, teso a scovare possibili false dichiarazioni e a
incrementare il controllo sulle domande di assegno, nonché lo
scambio di dati tra istituzioni.