Citti: sostegno al reddito è un diritto per chi ha i requisiti
(ACON) Trieste, 6 apr - COM/AB - Walter Citti, Garante
regionale per le persone a rischio di discriminazione, esprime
perplessità verso le recenti polemiche di talune forze politiche
nei confronti della legislazione regionale in materia di sostegno
al reddito e all'inclusione sociale (LR 15/2015), secondo le
quali i cittadini stranieri sarebbero rappresentati in misura
proporzionalmente eccessiva tra i beneficiari della misura.
Il Garante ritiene che tale lettura dei dati appare viziata da
atteggiamenti discriminatori perché non tengono conto del fatto
che i cittadini stranieri sono tradizionalmente inseriti nelle
fasce e posizioni lavorative più basse e svantaggiate del mercato
del lavoro e quindi sono percettori di bassi livelli di reddito.
È di conseguenza ovvio che una misura universalistica rivolta al
sostegno al reddito e all'inclusione sociale delle persone più
esposte a condizioni di disagio e di bisogno finisca per avere
come beneficiari anche cittadini stranieri legalmente residenti
nella nostra regione.
In riferimento a chi in questi giorni ha invocato misure volte a
ridurre la percentuale di cittadini stranieri dalla platea dei
beneficiari del reddito di sostegno e inclusione sociale, quali
ad esempio la previsione di punteggi aggiuntivi in ragione del
numero degli anni di residenza in regione, Citti ricorda come la
Corte costituzionale abbia già da tempo, e proprio in relazione a
taluni provvedimenti regionali approvati dalla Regione FVG nel
corso della precedente legislatura, stabilito che non possono
ammettersi discriminazioni fondate sulla nazionalità o
sull'anzianità di residenza nell'ambito di benefici sociali che
coinvolgono beni e valori di primario risalto nel quadro dei
diritti fondamentali della persona: dalla tutela dell'infanzia e
della salute, alla salvaguardia delle condizioni accettabili di
vita e di sostentamento economico, alle esigenze di inclusione
sociale e lavorativa delle persone con disabilità, perché ciò
contrasterebbe innanzitutto con la funzione e la ratio degli
interventi, che non è quella di premiare chi viva da più lungo
tempo nella comunità locale, quanto favorire l'inclusione sociale
delle persone obiettivamente più esposte alle condizioni di
disagio e di bisogno.
Ritiene quindi che i cittadini stranieri che vivono, lavorano e
risiedono nel FVG appartengano a pieno titolo alla comunità
locale regionale e, soddisfando il requisito richiesto a tutti
dei 24 mesi di residenza in FVG, hanno diritto di beneficiare, su
un piano di uguaglianza e di pari opportunità, alle misure volte
a favorire l'inclusione sociale.
Citti sottolinea infine l'importanza che il reddito regionale di
sostegno può avere anche nel favorire l'importante obiettivo
dell'integrazione sociale dei rifugiati, mediante l'applicazione
delle misure che condizionino la fruizione del beneficio a
obiettivi di inclusione sociale e lavorativa, quali la frequenza
di corsi di lingua italiana o di formazione professionale,
l'attivazione di tirocini lavorativi.