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Citti: sostegno al reddito è un diritto per chi ha i requisiti

06.04.2016
11:36
(ACON) Trieste, 6 apr - COM/AB - Walter Citti, Garante regionale per le persone a rischio di discriminazione, esprime perplessità verso le recenti polemiche di talune forze politiche nei confronti della legislazione regionale in materia di sostegno al reddito e all'inclusione sociale (LR 15/2015), secondo le quali i cittadini stranieri sarebbero rappresentati in misura proporzionalmente eccessiva tra i beneficiari della misura.

Il Garante ritiene che tale lettura dei dati appare viziata da atteggiamenti discriminatori perché non tengono conto del fatto che i cittadini stranieri sono tradizionalmente inseriti nelle fasce e posizioni lavorative più basse e svantaggiate del mercato del lavoro e quindi sono percettori di bassi livelli di reddito. È di conseguenza ovvio che una misura universalistica rivolta al sostegno al reddito e all'inclusione sociale delle persone più esposte a condizioni di disagio e di bisogno finisca per avere come beneficiari anche cittadini stranieri legalmente residenti nella nostra regione.

In riferimento a chi in questi giorni ha invocato misure volte a ridurre la percentuale di cittadini stranieri dalla platea dei beneficiari del reddito di sostegno e inclusione sociale, quali ad esempio la previsione di punteggi aggiuntivi in ragione del numero degli anni di residenza in regione, Citti ricorda come la Corte costituzionale abbia già da tempo, e proprio in relazione a taluni provvedimenti regionali approvati dalla Regione FVG nel corso della precedente legislatura, stabilito che non possono ammettersi discriminazioni fondate sulla nazionalità o sull'anzianità di residenza nell'ambito di benefici sociali che coinvolgono beni e valori di primario risalto nel quadro dei diritti fondamentali della persona: dalla tutela dell'infanzia e della salute, alla salvaguardia delle condizioni accettabili di vita e di sostentamento economico, alle esigenze di inclusione sociale e lavorativa delle persone con disabilità, perché ciò contrasterebbe innanzitutto con la funzione e la ratio degli interventi, che non è quella di premiare chi viva da più lungo tempo nella comunità locale, quanto favorire l'inclusione sociale delle persone obiettivamente più esposte alle condizioni di disagio e di bisogno.

Ritiene quindi che i cittadini stranieri che vivono, lavorano e risiedono nel FVG appartengano a pieno titolo alla comunità locale regionale e, soddisfando il requisito richiesto a tutti dei 24 mesi di residenza in FVG, hanno diritto di beneficiare, su un piano di uguaglianza e di pari opportunità, alle misure volte a favorire l'inclusione sociale.

Citti sottolinea infine l'importanza che il reddito regionale di sostegno può avere anche nel favorire l'importante obiettivo dell'integrazione sociale dei rifugiati, mediante l'applicazione delle misure che condizionino la fruizione del beneficio a obiettivi di inclusione sociale e lavorativa, quali la frequenza di corsi di lingua italiana o di formazione professionale, l'attivazione di tirocini lavorativi.