M5S:Dal Zovo, una pdl per consumo zero di suolo entro il 2020
(ACON)Trieste, 6 apr - COM/MPB - Il MoVimento 5 Stelle Fvg
presenta una legge sul vero "consumo zero di suolo" entro il
2020. Dal Zovo: "Vogliamo riformare in maniera organica l'intera
materia, elevandola a standard europei"
"Nel mio programma c'è il consumo zero di suolo: recupereremo
aree dismesse, abbandonate o sottoutilizzate ed eviteremo nuove
costruzioni. Con noi, il Friuli Venezia Giulia crescerà di più e
consumerà di meno". Questo recitava il secondo punto del
programma elettorale di Debora Serracchiani nel marzo 2013.
"L'Elettrodotto Udine-Redipuglia, la Variante di Dignano, la
Palmanova-Manzano, la Terza corsia dell'A4, il raddoppio
dell'outlet di Palmanova, la Tangenziale Sud di Udine, la linea
ferroviaria Venezia-Trieste ecc. ecc. ecc
: ecco come, negli
ultimi tre anni, la presidente della Regione Friuli Venezia
Giulia ha messo in atto la sua strampalata idea di "consumo zero
di suolo"".
Ilaria Dal Zovo, portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio
regionale, snocciola uno a uno i nomi dei progetti dal fortissimo
impatto sul territorio portati avanti dalla Giunta Serracchiani.
"Dopo tutto questo consumo di territorio, non potevamo più
attendere. Per questo - annuncia Dal Zovo -, come sempre
attraverso un percorso partecipato, insieme ai cittadini abbiamo
redatto una proposta di legge sul vero "consumo zero di suolo"
che è stata da poco depositata in Consiglio regionale.
"E pensare - aggiunge - che il Friuli Venezia Giulia, agli inizi
degli anni 90, era considerato fra i più virtuosi in Italia sotto
questo aspetto.
"Purtroppo - spiega la portavoce del M5S - chi ha guidato la
Regione da allora fino ad oggi ha sempre autorizzato opere e
consumo di suolo a discapito del nostro territorio. Il risultato
è che in questo momento la nostra legislazione non solo non
risponde più alle esigenze del territorio e dei cittadini, ma
addirittura ostacola il raggiungimento di obiettivi che per noi
sono fondamentali come lo stop alla cementificazione di nuovo
suolo e il recupero del patrimonio edilizio esistente.
"Nel 2008 abbiamo assistito al blocco del Piano Territoriale
regionale, con l'inserimento di una procedura transitoria che ci
ha lasciati per anni nel limbo. È stato poi approvato il Piano
del Governo del Territorio che non è mai entrato in vigore.
"Infine, anche a causa di diverse modifiche che la legislazione
ha subito dal 2010 ad oggi, ci troviamo in una situazione di
impasse irrisolvibile.
"Non è un caso, infatti, che la nostra Regione, dotatasi di un
avanzato strumento di pianificazione territoriale nel 1978, anche
per fronteggiare l'emergenza legata alla ricostruzione dopo il
Sisma, oggi risulti tra le ultime a livello di governo del
territorio, con l'impossibilità di attuare meccanismi di
perequazione e compensazione che, oramai, sono di ordinaria
amministrazione anche in territori sprovvisti di competenza
primaria in materia.
"La situazione ambientale da un lato e la crisi economica
dall'altro ci spingono, inoltre, ad agire prima che la situazione
diventi irrecuperabile - conferma Dal Zovo -. La recentissima
legge regionale 21/2015, una delle tante leggi bandierina della
Giunta Serracchiani, ha fissato l'obiettivo del "consumo zero di
suolo" entro il 2050.
"La nostra proposta di legge, invece, intende riformare in
maniera organica l'intera materia, elevandola a standard europei
e introducendo strumenti concreti per portare il consumo di nuovo
suolo non urbanizzato a zero entro il 2020. Una riforma organica
- chiara nella lettura - senza possibilità di interpretazioni e
scorciatoie.
"Abbiamo il dovere di salvaguardare cittadini, suolo e ambiente.
La nostra è una visione di futuro, di pianificazione e di
programmazione del territorio regionale che consenta lo sviluppo
sostenibile, attraverso una pianificazione di area vasta che
spinga sul recupero dell'esistente".
"Questa - conclude la portavoce del M5S - è l'unica strada che
riteniamo percorribile per dare chiarezza, certezza e sicurezza
ai cittadini del Friuli Venezia Giulia e agli operatori del
settore, per creare nuovi posti di lavoro in un settore - quello
edile - tra i più colpiti".