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VI Comm: audizione sindacati scuola su sostegno ad alunni disabili

07.04.2016
14:00
(ACON) Trieste, 7 apr - RCM - Audizioni, in VI Commissione consiliare presieduta da Franco Codega (Pd) e sollecitata da Eleonora Frattolin (M5S), delle rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl e Uil Scuola, Snals-Confsal e Anief sugli interventi di sostegno scolastico e sulle azioni pedagogico-didattiche rivolte agli alunni del Friuli Venezia Giulia con disabilità o con bisogni educativi speciali (noti come Bes).

Ciò che vorremmo capire - ha detto il presidente Codega - è la situazione del disagio nella sua complessità, nonché qual è il tipo di attenzione e presenza offerta in questi casi dal mondo scolastico in un'ottica regionale.

Il portavoce della Cisl ha da subito parlato di problematica sentita, dove spesso l'intervento del docente è gratuito e volontario, del tutto personale da parte dell'insegnante. Per la Uil non si tratta di un problema di contratto, ma di certificazione reale degli alunni. Che la Regione intervenga su progetti per i docenti e il personale non docente che si impegnano, per dare loro un supporto. La formazione dell'insegnate è svolta solo dalle Università a costi non indifferenti, ha detto il rappresentante della Cgil. La situazione - ha spiegato Snals-Confsal - è molto differente tra le varie province, guardando all'anno scolastico 2015/2016: se a Gorizia, tra gli alunni disabili, la gravità è per il 64,14%, a Pordenone la percentuale scende al 34,14%, è poi del 43,57% a Trieste e del 51,46% a Udine; il rapporto alunni assegnati per insegnante è di circa 2 a 1, in caso di gravità è di 1 a 1. La rappresentante di Gilda-Unams ha, invece, sollevato le richieste che arrivano dai dirigenti scolastici agli insegnanti di somministrare farmaci agli alunni, somministrazione che non è assolutamente in linea con le mansioni del docente, anche perché va oltre la sua preparazione.

Le carenze sono, poi, state segnalate uniformemente dai sindacati: i numeri diffusi sui ragazzi disabili non sono realistici perché non tengono conto di coloro che frequentano le scuole private; a fronte di un aumento, negli anni, di alunni con disabilità, non è aumentato quello dei docenti di sostegno (in regione, sono in tutto 1.654) dove, tra l'altro, circa il 20% non è specializzato, manca la formazione. Inoltre non c'è una banca dati strutturale, non c'è una situazione certificata e omogenea (oggi varia da Comune a Comune) degli alunni disabili, all'opposto si ha bisogno di una verifica costante e uguale per tutto il territorio. Non da ultimo, ci deve essere una posizione di responsabilità anche dell'Ufficio scolastico regionale, anche perché ci sono classi che invece di essere composte al massimo da 22 alunni per la presenza di ragazzini disabili, arrivano anche sino a 28, anche perché non è segnalato per tempo se un ragazzo disabile cambia classe.

Una parentesi è, poi, stata aperta anche sul ruolo del Distretto sanitario e sulla riforma sanitaria che vuole portare più attenzione a livello territoriale, perché non si può imputare tutto alla Scuola, è stato detto dai sindacalisti.

Voce fuori dal coro, quella dell'associazione sindacale Anief, da cui è arrivata la riflessione che gli allievi gravemente disabili hanno bisogno dei docenti di sostegno ma non solo, anche di persone che li accompagnino nei loro movimenti e bisogni fisici. Quella persona è il collaboratore di servizio, figura professionale che però non è mai stata attuata. Gli incarichi sono assegnati, ma a personale non formato.