CdR: Pres. Iacop su regolamento per Guardia di frontiera e costiera europee
(ACON) Trieste, 10 apr - MPB - La gestione delle frontiere
esterne dell'Unione europea, specificatamente una proposta di
regolamento per la Guardia europea di frontiera e costiera, è
all'attenzione del Parlamento Europeo (EP) e del Comitato delle
Regioni (CdR), in particolare della sua Commissione Civex (Cittadinanza, Governance, Affari istituzionali ed esterni) - di
cui fa parte il presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop -
chiamata dall'EP a formulare osservazioni e a esprimere pareri.
Gli ambiti di interesse della proposta di regolamento - delineati
in una lettera del presidente di Civex Olgierd Geblewicz al
presidente del Parlamento Martin Schulz - riguardano la libertà
di movimento e l'abolizione delle frontiere interne, i vantaggi
in termini di sviluppo economico, sociale e culturale oltre che
di cooperazione tranfrontaliera derivante dall'assenza di
confini interni; inoltre salvaguardare i principi degli accordi
di Schengen e la stabilità dell'area Schengen è in cima alla
priorità, e così pure la necessità di sviluppare urgentemente un
approccio comune e sostenibile alla gestione dei confini esterni
dell'Europa.
Al proposito Iacop, condividendo i contenuti del testo, evidenzia
l'importanza della richiesta di un diretto coinvolgimento nelle
politiche di gestione delle frontiere esterne rivolta al CdR
quale rappresentante delle Regioni e degli Enti locali d'Europa,
visto il ruolo di prima linea che gli enti territoriali rivestono
nella gestione dei flussi migratori attraverso la creazione di
sistemi di accoglienza e il supporto alle autorità di pubblica
sicurezza degli Stati.
Il controllo alle frontiere esterne è una misura importante -
afferma ancora Iacop - per evitare il ripristino dei controlli
alle frontiere interne, tanto più che ciò avrebbe un costo anche
economico (le stime indicano tra l'1 e il il 3% del PIL europeo),
con impatto sugli scambi commerciali e contraccolpi sulle
economie e sui tessuti produttivi regionali.
Potenziare la Guardia europea di frontiera e costiera è perciò
necessario per scongiurare la chiusura delle frontiere interne:
una tale situazione - sottolinea il presidente - renderebbe
ingovernabile la gestione dell'emergenza migratoria delle regioni
in prima linea, raggiunte via mare e attraverso la rotta
balcanica con costi ingentissimi per tutti gli enti territoriali.