FI: Ziberna, centrale nucleare Krsko, servono anche accertamenti italiani
(ACON) Trieste, 10 apr - COM/MPB - La scossa tellurica di
magnitudo di 3,9 Richter che si è scatenata a 10 km di profondità
alle 15.02 del 9 aprile al confine tra Croazia e Slovenia a soli
15 chilometri dalla centrale nucleare di Krško ha riproposto la
questione della sicurezza di questa centrale.
Lo sottolinea il vicecapogruppo di FI in Consiglio regionale,
Rodolfo Ziberna esprimendo preoccupazione per la vicinanza della
centrale - 139 km da Trieste e km 146 da Gorizia -, anche in
considerazione sia dei contenuti di uno studio svolto
dall'Istituto francese sulla sicurezza nucleare che avrebbe
evidenziato elevato rischio sismico nella zona di Krško, sia del
progetto di costruire accanto all'esistente centrale da 690 MW
(entrata in funzione nel 1983), una nuova da 1.600 MW.
Ziberna - ricordando di aver presentato, insieme ad altri
quindici colleghi dell'opposizione, una mozione consiliare per
impegnare la Giunta regionale a farsi parte attiva nei confronti
delle autorità nazionali e slovene, al fine di pretendere nel
Comitato scientifico (o soggetto analogo) della centrale di Krško
una presenza qualificata anche di esperti italiani in grado di
valutare il rischio della centrale - evidenzia che "è' passata
ormai l'ora in cui chiedevamo senza avere risposta" e sollecita
l'Esecutivo a intervenire presso istituzioni internazionali per
chiedere documentazione e controlli immediati.