News


CR: pdl sostegno natalità e cura degli infanti (2)

13.04.2016
12:44
(ACON) Trieste, 13 apr - MPB - All'attenzione dell'Assemblea consiliare la proposta di legge n.74 per "Norme di sostegno della natalità e la cura degli infanti" che i consiglieri di Forza Italia Novelli, Ziberna, Riccardi, De Anna, Marini hanno presentato l'1 dicembre del 2014 e alla quale ha poi aggiunto la firma anche Mara Piccin (Gruppo Misto, il 15 dicembre) e ora, il 15 marzo scorso, pure Barbara Zilli (Lega Nord).

Il provvedimento è stato iscritto all'ordine del giorno dell'Aula in base all'articolo del Regolamento interno del Consiglio che riguarda il termine per il deposito delle relazioni e l'inserimento obbligatorio nel calendario dei lavori della Commissione e dell'Assemblea, il quale prevede che, scaduto il termine di novanta giorni dall'assegnazione senza che la Commissione competente abbia presentato la propria relazione, i progetti di legge, su richiesta dei proponenti, siano inseriti nel calendario dei lavori dell'Assemblea anche in assenza di tale relazione. A illustrarlo all'Aula il consigliere Novelli, primo firmatario. Valorizzare la funzione del nucleo familiare per la coesione sociale e per il rafforzamento del rapporto tra le generazioni, quale principale riferimento per lo sviluppo sociale, economico e culturale della Regione.

Per centrare questo obiettivo con la proposta di legge si punta a sostenere all'interno della famiglia la natalità e la cura infantile, in considerazione del fatto che attualmente la crescita demografica ha un segno lievemente positivo, prevalentemente grazie all'apporto di genitori extracomunitari, che tra i fattori della difficoltà da parte delle altre famiglie a generare figli c'è quello economico, che il Friuli Venezia Giulia è particolarmente sensibile a queste dinamiche, fanalino di coda nelle statistiche nazionali. Chiarito che per "famiglia" si intende anche quella "di fatto" e che per "figlio" anche quello adottivo, con la proposta di legge si vuole che sia fornito un aiuto finanziario nel momento in cui la famiglia ha maggiormente bisogno, ovvero nei primi anni alla sua costituzione convinti che aiutare economicamente la famiglia nei primi anni di vita del figlio - fino ai cinque anni - sia importante, nella consapevolezza che una maternità e paternità consapevole derivi anche e soprattutto da altri elementi.

In tutto 6 articoli per stabilire principi, finalità, obiettivi, per specificare i termini del sostegno, prevedere la norma finanziaria e la clausola valutativa del disagio economico e sociale dei destinatari, di tipologia ed entità degli interventi realizzati, di modalità di controllo e verifica del grado di soddisfacimento della domanda rispetto al bisogno e alla distribuzione delle risorse fra le diverse categorie dei destinatari. Così è previsto un contributo economico sino a 1.000 euro all'anno per figlio di età sino ai tre anni e sino a 500 euro all'anno per figlio di età compresa dai tre anni ai cinque anni.

Non si tratta di un "bonus bebè" - è precisato - in quanto non è un contributo una tantum concesso solo alla nascita del figlio e slegato da ogni altro aspetto. Il contributo economico prefigurato segue invece la famiglia per cinque anni, pur graduato nella sua intensità, e viene liquidato a fronte della documentazione di spesa con cui si dimostri che è servito ad acquistare beni o servizi destinati al figlio (dal latte in polvere, sino ai pannolini o all'asilo nido). Inoltre, per le famiglie che risiedono nei territori montani dove è più difficile reperire beni e servizi, è previsto un incremento del 25% del contributo. Per la sempre maggior frequenza con cui le famiglie acquistano beni in Slovenia o Austria, dove sono accessibili a costi inferiori, viene privilegiato l'acquisto effettuato sul territorio regionale.

Ha quindi preso avvio il dibattito generale. (immagini tv)

(segue)