V Comm: illustrata pdl contrasto criminalità organizzata e mafiosa
(ACON) Trieste, 13 apr - MPB - Illustrata in V Commissione -
presidente Vincenzo Martines (Pd), presente l'assessore Paolo
Panontin - la proposta di legge dei portavoce del M5S in
Consiglio regionale, che punta a introdurre norme non solo per il
contrasto ma anche la prevenzione dei fenomeni di criminalità
organizzata e di stampo mafioso. Al termine dell'illustrazione il
consigliere Igor Gabrovec (Pd-Ssk) ha annunciato l'aggiunta della
sua firma al testo.
Ad accompagnare il progetto di legge il riferimento alla
situazione descritta nella relazione della Direzione nazionale
antimafia per quanto riguarda la nostra regione, il cui
territorio "in virtù della particolare posizione geografica sta
diventando sempre più oggetto di interessi da parte di gruppi
familiari residenti sul territorio e collegati al crimine
organizzato". Per cui "le infiltrazioni mafiose non trovano forme
evidenti e clamorose di manifestazione, se si eccettuano
sporadici episodi estorsivi, ma si traducono nella partecipazione
societaria o nel finanziamento di imprese oltre che nel settore
degli appalti pubblici". Una situazione che "sta toccando livelli
di oggettivo allarme", confermata dai risultati conseguiti dalla
Direzione investigativa antimafia nel secondo semestre 2014.
Riferimenti che ai Cinquestelle fanno dire che le istituzioni
regionali, le parti sociali e l'intera comunità regionale sono
pertanto chiamate a svolgere la propria parte e ad assumersi le
proprie responsabilità in una sfida che riguarda tutti, in
maniera trasversale.
Così se è vero che nel nostro territorio non sono presenti
fenomeni radicati come in altre regioni, per i consiglieri M5S è
obbligatorio fronteggiare quello che la Direzione nazionale
definisce come un "crescente grado di pericolosità dei fenomeni
criminali legati alle organizzazioni anche di tipo mafioso" ed
evitare ogni possibile espansione.
Sempre più Regioni hanno approntato misure e strumenti normativi
necessari per organizzare un presidio a sorveglianza dei fenomeni
riguardanti la criminalità organizzata e di stampo mafioso e
diversi Consigli regionali hanno istituito Commissioni antimafia
al proprio interno o si sono dotati di uno specifico Osservatorio
- ha sottolineato Cristian Sergo, primo firmatario rilevando che
in questo siamo una delle ultime regioni.
Illustrando l'ossatura della proposta, che si compone di 15
articoli, Sergo ha posto l'accento sui punti qualificanti quali
l'istituzione dell'Osservatorio regionale antimafia in luogo
dell'attuale Osservatorio sulla sicurezza integrata previsto
dalla L.R. 9 del 2009, sulle azioni e gli interventi di
prevenzione e contrasto previsti in diversi campi, sull'adozione
di un codice etico dei consiglieri regionali e la possibilità per
la Regione di costituirsi in giudizio.
Nel dettaglio: all'articolo 1, in armonia con i principi
costituzionali e nel rispetto delle competenze dello Stato, si
prevede l'estensione dell'impiego di risorse per la progettazione
di interventi di prevenzione ai comportamenti antisociali e
criminosi perpetrati dalla criminalità organizzata. Gli articoli
2, 3, 4 e 13 riguardano l'istituzione dell'Osservatorio regionale
antimafia, con funzioni - fra le altre - di monitoraggio, studio
e ricerca sulla criminalità anche organizzata o di stampo
mafioso. In particolare Sergo ha sottolineato che esso può
raccogliere tutte le informazioni e i dati utili a valutare la
trasparenza, la legalità, la prevenzione e il contrasto alla
criminalità organizzata nel processo degli appalti, dalla genesi
alla conclusione dei lavori, e per lo svolgimento di tale
attività l'Osservatorio regionale antimafia si avvale anche dei
dati dell'Osservatorio regionale sui contratti pubblici. Quanto
alla composizione di questo organismo, è stato sottolineato che i
componenti per tutto il periodo del mandato non possono rivestire
cariche pubbliche anche elettive, ovvero incarichi in partiti
politici, nè svolgere le funzioni amministrative di ente, impresa
o associazione che riceva, a qualsiasi titolo, sovvenzioni o
contributi dalla Regione.
L'articolo 5 individua le azioni orientate all'educazione e alla
cultura della legalità da promuovere nei confronti di categorie o
gruppi sociali soggetti a rischio di infiltrazione o radicamento
di attività criminose di tipo organizzato e mafioso, anche
mediante l'istituzione di borse di studio, con lo scopo di
formare professionalità specifiche. Con l'articolo 6 si
riconoscono nello specifico le azioni finalizzate a prevenire e a
contrastare la corruzione, coinvolgendo l'Osservatorio regionale
antimafia nella predisposizione del Piano triennale di
prevenzione della corruzione della Giunta e del Consiglio
regionale e inoltre organizzando seminari di aggiornamento e
approfondimento in materia di prevenzione della corruzione.
Ulteriori interventi sono previsti all'articolo 7 e riguardano i
rapporti con il volontariato e l'associazionismo, riferiti anche
al contrasto della criminalità in materia ambientale e di salute
pubblica trattate all'articolo 8 con riferimento anche alle
ecomafie e agromafie; gli articoli 9 e 10 riguardano gli
interventi per prevenire e contrastare l'usura e l'estorsione e
riutilizzare a fini sociali i beni confiscati alla criminalità
organizzata e mafiosa come previsto dalla normativa nazionale. Al
proposito si propone assistenza per gli Enti locali che dovessero
essere assegnatari di beni confiscati.
L'articolo 11 tratta l'istituzione del codice etico, ovvero
l'insieme di norme di comportamento che i consiglieri regionali
si impegnano a osservare nello svolgimento delle proprie
funzioni. L'articolo 12 riguarda la tutela in fase
giurisdizionale, con la valutazione della costituzione in
giudizio, gli articoli 14 e 15 indicano le previsioni di spesa,
la copertura finanziaria e l'entrata in vigore della legge.
Auspicata dal presidente della V Commissione, Martines, la
massima partecipazione per l'approfondimento del testo, condivisa
dall'assessore Panontin che, parlando dell'impegno in corso da
parte dell'Esecutivo per modificare la legge 9 del 2009, ha
indicato l'importanza di un lavoro di integrazione: sulla base di
queste osservazioni è stato deciso di calendarizzare una serie di
audizioni per il più ampio e argomentato approfondimento della
materia.
(immagini tv)