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LN: Zilli, presentata mozione per ridurre liste d'attesa in sanità

18.04.2016
13:50
(ACON) Trieste, 18 apr - COM/AB - "In Friuli Venezia Giulia si registrano punte di oltre 300 giorni di attesa per una visita cardiologica e 180 per una visita neurologica. L'ospedale di Udine non riesce a prenotare una data certa che risulta non disponibile, ad esempio, per una mammografia bilaterale mentre per lo stesso esame a San Daniele l'attesa è di oltre 400 giorni. La salute non può essere condizionata da tempi infiniti di attesa che costringono inevitabilmente gli utenti a rivolgersi a strutture private, con garanzie di tempi di erogazione delle prestazioni - lì si - ragionevoli. Come si pensa di garantire la prevenzione con questi numeri? E' evidente il rischio che possano essere alterate le priorità delle prestazioni".

"La recente maggiorazione delle risorse per il comparto del SSR è iniziativa eccessivamente debole e inadeguata per abbattere l'annoso problema delle liste d'attesa. Non si può pensare, a fronte di questi numeri, che gli ospedali hub possano, alla luce della riforma sanitaria, prendersi in carico tutte le prestazioni che a causa dei tagli verranno eliminate dagli ospedali spoke. Le sorprese peggiori potrebbero arrivare dalle liste d'attesa per gli interventi chirurgici".

A dirlo Barbara Zilli, consigliere regionale della Lega Nord, insieme a Fabio Verzegnassi, responsabile del settore sanità LN, che questa mattina a Udine hanno presentato una mozione per ridurre le liste d'attesa.

"Quello che chiediamo - ha detto Zilli - è non solo di implementare il servizio cercando di ampliare gli orari aprendo anche a visite ed esami in orario serale o festivo, ma soprattutto di portare nuove forze all'interno del comparto del SSR che negli ultimi anni ha visto un evidente calo del personale sanitario".

"La riforma, che è ben lungi dall'essere attuata, dovrebbe dare risposte anche in questo senso. Ma l'impressione è che accorpamenti e soppressione di doppioni portino solo ad aumentare tempi, disservizi e, soprattutto, costi".

"In un'ottica di riorganizzazione del sistema, risolvere il nodo delle liste d'attesa diventa una questione dirimente: non è possibile però liquidare la questione semplicemente mettendo fondi aggiuntivi, ma è necessario rivedere completamente l'organizzazione delle agende e delle procedure e, contemporaneamente, aumentare il personale sanitario affinché questi obiettivi possano essere raggiunti".

"Inoltre, la quantità dei fondi aggiuntivi appare francamente insufficiente considerando i continui mancati rinnovi contrattuali del comparto e che il personale nelle varie strutture regionali copre già da molto tempo turni extra con incentivi ricavati e rinnovati di volta in volta sui budget delle rispettive aziende. Chiedere per cui al personale un ulteriore sforzo è decisamente eccessivo. Risulta che sia sotto organico in diverse realtà: in regione sono venuti meno 479 operatori del servizio sanitario nel solo ultimo biennio. E' una condizione in cui le risorse umane sono già poche e alle quali si chiede di coprire turni e attività extra".

"Pretendiamo immediatamente - chiosa Zilli - un tavolo tecnico per definire le strategie organizzative volte all'abbattimento delle liste d'attesa e scongiurare la cronica fuga dei pazienti friulani nel vicino Veneto, regione che già da tempo ha posto in essere una riorganizzazione virtuosa della programmazione delle prestazioni diagnostiche".