LN: Zilli, presentata mozione per ridurre liste d'attesa in sanità
(ACON) Trieste, 18 apr - COM/AB - "In Friuli Venezia Giulia si
registrano punte di oltre 300 giorni di attesa per una visita
cardiologica e 180 per una visita neurologica. L'ospedale di
Udine non riesce a prenotare una data certa che risulta non
disponibile, ad esempio, per una mammografia bilaterale mentre
per lo stesso esame a San Daniele l'attesa è di oltre 400 giorni.
La salute non può essere condizionata da tempi infiniti di attesa
che costringono inevitabilmente gli utenti a rivolgersi a
strutture private, con garanzie di tempi di erogazione delle
prestazioni - lì si - ragionevoli. Come si pensa di garantire la
prevenzione con questi numeri? E' evidente il rischio che possano
essere alterate le priorità delle prestazioni".
"La recente maggiorazione delle risorse per il comparto del SSR è
iniziativa eccessivamente debole e inadeguata per abbattere
l'annoso problema delle liste d'attesa. Non si può pensare, a
fronte di questi numeri, che gli ospedali hub possano, alla luce
della riforma sanitaria, prendersi in carico tutte le prestazioni
che a causa dei tagli verranno eliminate dagli ospedali spoke. Le
sorprese peggiori potrebbero arrivare dalle liste d'attesa per
gli interventi chirurgici".
A dirlo Barbara Zilli, consigliere regionale della Lega Nord,
insieme a Fabio Verzegnassi, responsabile del settore sanità LN,
che questa mattina a Udine hanno presentato una mozione per
ridurre le liste d'attesa.
"Quello che chiediamo - ha detto Zilli - è non solo di
implementare il servizio cercando di ampliare gli orari aprendo
anche a visite ed esami in orario serale o festivo, ma
soprattutto di portare nuove forze all'interno del comparto del
SSR che negli ultimi anni ha visto un evidente calo del personale
sanitario".
"La riforma, che è ben lungi dall'essere attuata, dovrebbe dare
risposte anche in questo senso. Ma l'impressione è che
accorpamenti e soppressione di doppioni portino solo ad aumentare
tempi, disservizi e, soprattutto, costi".
"In un'ottica di riorganizzazione del sistema, risolvere il nodo
delle liste d'attesa diventa una questione dirimente: non è
possibile però liquidare la questione semplicemente mettendo
fondi aggiuntivi, ma è necessario rivedere completamente
l'organizzazione delle agende e delle procedure e,
contemporaneamente, aumentare il personale sanitario affinché
questi obiettivi possano essere raggiunti".
"Inoltre, la quantità dei fondi aggiuntivi appare francamente
insufficiente considerando i continui mancati rinnovi
contrattuali del comparto e che il personale nelle varie
strutture regionali copre già da molto tempo turni extra con
incentivi ricavati e rinnovati di volta in volta sui budget delle
rispettive aziende. Chiedere per cui al personale un ulteriore
sforzo è decisamente eccessivo. Risulta che sia sotto organico in
diverse realtà: in regione sono venuti meno 479 operatori del
servizio sanitario nel solo ultimo biennio. E' una condizione in
cui le risorse umane sono già poche e alle quali si chiede di
coprire turni e attività extra".
"Pretendiamo immediatamente - chiosa Zilli - un tavolo tecnico
per definire le strategie organizzative volte all'abbattimento
delle liste d'attesa e scongiurare la cronica fuga dei pazienti
friulani nel vicino Veneto, regione che già da tempo ha posto in
essere una riorganizzazione virtuosa della programmazione delle
prestazioni diagnostiche".