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CR: approvato ddl interventi contro le molestie in luogo di lavoro (4)

27.04.2016
16:04
(ACON) Trieste, 27 apr - RCM - Il disegno di legge n. 141, approvato a maggioranza dall'Aula, apporta alcune migliorie alla legge regionale 7/2005 grazie alla quale il Friuli Venezia Giulia è stata una delle prime Regioni a dotarsi di uno strumento legislativo dedicato al fenomeno del mobbing, prevedendo il sostegno a progetti contro le molestie morali e psicofisiche sul posto di lavoro, individuando i possibili promotori negli enti locali, nelle associazioni di volontariato e di utilità sociale e nelle organizzazioni sindacali e datoriali. In via prioritaria, si afferma il sostegno a centri di informazione e aiuto, accreditati dalla Regione, il cui ruolo consiste innanzitutto nell'essere "luoghi di prevenzione". Un ruolo che ora viene rafforzato definendo con ulteriore chiarezza le loro funzioni di informazione, consulenza e sostegno agli utenti.

Ecco che l'articolo 1 modifica il titolo della LR 7/2005 inserendo, accanto al concetto di molestie morali e psicofisiche nell'ambiente di lavoro anche i fenomeni vessatori e discriminatori, consentendo così di inquadrare più correttamente l'oggetto della legge stessa, ampliandone il contenuto e ottimizzandone la portata.

Per quanto riguarda le finalità, il ddl afferma che intende occuparsi dei fenomeni di molestie psicofisiche ai lavoratori "anche legati a molestie sessuali, differenze di genere, orientamento sessuale, età, stato di salute, credo religioso, cultura, opinioni politiche, condizioni personali e sociali e provenienza geografica".

Relativamente agli interventi, sono riconfermati quelli di prevenzione e di tutela dei lavoratori nonché quelli per lo studio e il monitoraggio del fenomeno delle molestie e quelli per diffonderne la conoscenza, ripensandone le modalità di attuazione. Assumono, infatti, un ruolo più evidente i Punti di Ascolto, ai quali spettano le attività di prevenzione, tutela, orientamento e informazione dei lavoratori, che, però, sono finanziati se costituiti e gestiti dagli enti locali (singoli o associati) in convenzione con organizzazioni di volontariato e di promozione sociale oppure con organizzazioni sindacali e datoriali. Non sarà più prevista, invece, la costituzione di centri di ascolto presso le Aziende sanitarie. I criteri di accreditamento e le modalità di finanziamento dei Punti di Ascolto sono stabiliti con regolamento da parte della Regione.

Le attività di studio, di approfondimento e di monitoraggio è demandata sia al costituendo Gruppo di lavoro, con carattere tecnico, sia alla Direzione centrale competente in materia di lavoro. Il Gruppo di lavoro sostituisce, così, la Commissione regionale per il lavoro, alla quale però rimane l'attuale ruolo consultivo.

La votazione finale ha registrato 23 consensi trasversali (Pd, Cittadini, Sel, Ncd, M5S) e 4 astensioni (FI); nessun contrario.

(segue)