CR: approvato ddl interventi contro le molestie in luogo di lavoro (4)
(ACON) Trieste, 27 apr - RCM - Il disegno di legge n. 141,
approvato a maggioranza dall'Aula, apporta alcune migliorie alla
legge regionale 7/2005 grazie alla quale il Friuli Venezia Giulia
è stata una delle prime Regioni a dotarsi di uno strumento
legislativo dedicato al fenomeno del mobbing, prevedendo il
sostegno a progetti contro le molestie morali e psicofisiche sul
posto di lavoro, individuando i possibili promotori negli enti
locali, nelle associazioni di volontariato e di utilità sociale e
nelle organizzazioni sindacali e datoriali. In via prioritaria,
si afferma il sostegno a centri di informazione e aiuto,
accreditati dalla Regione, il cui ruolo consiste innanzitutto
nell'essere "luoghi di prevenzione". Un ruolo che ora viene
rafforzato definendo con ulteriore chiarezza le loro funzioni di
informazione, consulenza e sostegno agli utenti.
Ecco che l'articolo 1 modifica il titolo della LR 7/2005
inserendo, accanto al concetto di molestie morali e psicofisiche
nell'ambiente di lavoro anche i fenomeni vessatori e
discriminatori, consentendo così di inquadrare più correttamente
l'oggetto della legge stessa, ampliandone il contenuto e
ottimizzandone la portata.
Per quanto riguarda le finalità, il ddl afferma che intende
occuparsi dei fenomeni di molestie psicofisiche ai lavoratori
"anche legati a molestie sessuali, differenze di genere,
orientamento sessuale, età, stato di salute, credo religioso,
cultura, opinioni politiche, condizioni personali e sociali e
provenienza geografica".
Relativamente agli interventi, sono riconfermati quelli di
prevenzione e di tutela dei lavoratori nonché quelli per lo
studio e il monitoraggio del fenomeno delle molestie e quelli per
diffonderne la conoscenza, ripensandone le modalità di
attuazione. Assumono, infatti, un ruolo più evidente i Punti di
Ascolto, ai quali spettano le attività di prevenzione, tutela,
orientamento e informazione dei lavoratori, che, però, sono
finanziati se costituiti e gestiti dagli enti locali (singoli o
associati) in convenzione con organizzazioni di volontariato e di
promozione sociale oppure con organizzazioni sindacali e
datoriali. Non sarà più prevista, invece, la costituzione di
centri di ascolto presso le Aziende sanitarie. I criteri di
accreditamento e le modalità di finanziamento dei Punti di
Ascolto sono stabiliti con regolamento da parte della Regione.
Le attività di studio, di approfondimento e di monitoraggio è
demandata sia al costituendo Gruppo di lavoro, con carattere
tecnico, sia alla Direzione centrale competente in materia di
lavoro. Il Gruppo di lavoro sostituisce, così, la Commissione
regionale per il lavoro, alla quale però rimane l'attuale ruolo
consultivo.
La votazione finale ha registrato 23 consensi trasversali (Pd,
Cittadini, Sel, Ncd, M5S) e 4 astensioni (FI); nessun contrario.
(segue)