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V e II Comm: proposta modifiche direttiva Ue su distacco lavoratori

09.05.2016
16:37
(ACON) Trieste, 9 mag - MPB - La proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sul distacco di lavoratori nell'ambito di una prestazione di servizi all'attenzione delle Commissioni V e II.

Prevede una serie di modifiche: per i lavoratori che siano distaccati in Stati membri da altri Stati membri dell'Ue, per oltre 24 mesi, sono previste le stesse tutele e la stessa retribuzione previste per i lavoratori locali. Identica disciplina si applica anche nel caso in cui, nell'arco di 24 mesi, i lavoratori siano sostituiti nell'ambito del medesimo rapporto contrattuale. Queste tutele vengono estese a lavoratori distaccati in subappalto o ai lavoratori interinali, quando le società da cui dipendono hanno sede in territori di Stati membri.

Il Friuli Venezia Giulia - in quanto regione transforntaliera - è particolarmente interessato all'organizzazione del distacco dei lavoratori e fra i settori più sensibili figurano il trasporto merci, l'edilizia e la cantieristica.

La proposta in questione si inserisce nella procedura di partecipazione del Consiglio alla formazione degli atti normativi dell'Ue (early warning system): la risoluzione del Consiglio regionale conclusiva verrà trasmessa a Roma a Senato e Camera dei deputati e alle istituzioni dell'Unione europea.

Oggi, in merito, la II Commissione consiliare, aperta anche ai componenti la V, presente la Giunta, ha ascoltato in audizione i rappresentanti del mondo dell'industria e delle imprese, nonché i sindacati dei lavoratori del territorio regionale, prima di esprimere il proprio parere, che è stato favorevole a maggioranza, con l'auspicio di alcuni cambiamenti da parte dell'Ue e che l'intervento di recepimento da parte dello Stato sia idoneo e fugare i dubbi interpretativi che possono favorire l'elusione della tutela dei lavoratori.

Successivamente la V Commissione, competente in materia di Politiche europee, cui spetta di adottare la risoluzione finale, ha preso in esame il testo facendo proprie le osservazioni emerse in II Commissione e approvando, infine, anch'essa a maggioranza, la nuova proposta. Le misure trattate nella nuova proposta si pongono due obiettivi: tutelare i lavoratori provenienti da Stati membri "a basso livello salariale" quando si trovano a lavorare in altri Stati membri "a livello salariale più elevato" per un periodo prolungato, così da metterli in condizione di disporre di mezzi adeguati al nuovo costo della vita e di compensare il disagio del distacco; favorire la parità di concorrenza tra imprese locali e imprese straniere, impedendo alle seconde di usufruire di un vantaggio competitivo che si basa sul minor costo del lavoro.

La proposta di direttiva è osteggiata dagli Stati dell'Europa orientale che intravedono in queste misure un ostacolo all'ingresso delle proprie imprese nei Paesi a più alto reddito.

Viceversa, i Paesi dell'Europa occidentale ritengono che le misure siano necessarie a ripristinare la condizione di parità di concorrenza fra le imprese.