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III Comm: indagine su servizi per disturbi comportamento alimentare

11.05.2016
14:48
(ACON) Trieste, 11 mag - RCM - Indagine conoscitiva promossa dalla III Commissione consiliare per verificare il funzionamento dei servizi pubblici regionali relativamente al trattamento dei disturbi del comportamento alimentare (Dca).

Il gruppo di lavoro incaricato di effettuare tale indagine ha tratto alcune conclusioni, poi fatte proprie dalla Commissione all'unanimità, e che possono essere riassunte in alcuni punti.

Innanzitutto, il decreto giuntale n. 1.200 del 2013 contenente le indicazioni operative per il percorso diagnostico-terapeutico-riabilitativo nel trattamento dei Dcs formula degli indirizzi adeguati e condivisibili, ma il previsto potenziamento dei servizi attuali soffre di alcune criticità, la principale delle quali appare essere la carenza di semi-residenzialità: deve essere dislocata vicino ai luoghi in cui vivono gli utenti, difficilmente può trovare risposta in strutture extraregionali, limiterebbe il ricorso alla residenzialità.

In merito a questo argomento, il gruppo di lavoro ha rilevato che il bisogno di residenzialità espresso dagli utenti del Friuli Venezia Giulia è soddisfatto dalla struttura convenzionata della Regione Veneto o da strutture private di altre regioni. Ecco che si suggerisce di valutare il trasferimento della funzione di accoglienza in regime residenziale ad alta intensità di cura e riabilitazione presso l'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 5 Friuli Occidentale, in quanto potrebbe contrastare quella che oggi è la fuga extraregionale.

Per consolidare l'offerta per i Dca, non si può prescindere da una ridefinizione complessiva della rete assistenziale dei servizi per la salute mentale, in quanto non è pensabile una frammentazione di servizi e risorse per ogni singola patologia; l'esigenza di ambulatori dedicati in ogni Azienda sanitaria è soddisfatta solo in parte, perciò bisogna potenziare le équipe utilizzando personale specificatamente formato. Inoltre è necessario sviluppare un piano di formazione e di aggiornamento anche dei pediatri e dei medici di famiglia, finalizzato ad aumentare la valutazione precoce del disturbo e conoscere meglio il percorso di cura da applicare.

Va attribuita la già prevista funzione di Osservatorio epidemiologico alla clinica psichiatrica dell'Azienda sanitaria universitaria integrata (Asui) di Udine e all'Istituto scientifico Burlo Garofolo di Trieste.

Bisogna attivare il coinvolgimento della rete delle associazioni delle famiglie per sviluppare azioni che vadano dall'auto-aiuto alla diffusione delle informazione.

Non da ultimo, le risorse, intese come operatori, formazione, offerta semi-residenziale e residenziale, ma anche economiche, devono essere implementate. A tal fine, la richiesta è di intervenire già con le variazioni di bilancio del prossimo luglio. L'impegno della Giunta regionale in tal senso è già arrivato: sarà aumentato il Fondo sanità affermando, nelle linee di gestione, che le maggiori risorse sono finalizzate al potenziamento della rete integrata dei servizi per il percorso nel trattamento dei Dcs.