III Comm: indagine su servizi per disturbi comportamento alimentare
(ACON) Trieste, 11 mag - RCM - Indagine conoscitiva promossa
dalla III Commissione consiliare per verificare il funzionamento
dei servizi pubblici regionali relativamente al trattamento dei
disturbi del comportamento alimentare (Dca).
Il gruppo di lavoro incaricato di effettuare tale indagine ha
tratto alcune conclusioni, poi fatte proprie dalla Commissione
all'unanimità, e che possono essere riassunte in alcuni punti.
Innanzitutto, il decreto giuntale n. 1.200 del 2013 contenente le
indicazioni operative per il percorso
diagnostico-terapeutico-riabilitativo nel trattamento dei Dcs
formula degli indirizzi adeguati e condivisibili, ma il previsto
potenziamento dei servizi attuali soffre di alcune criticità, la
principale delle quali appare essere la carenza di
semi-residenzialità: deve essere dislocata vicino ai luoghi in
cui vivono gli utenti, difficilmente può trovare risposta in
strutture extraregionali, limiterebbe il ricorso alla
residenzialità.
In merito a questo argomento, il gruppo di lavoro ha rilevato che
il bisogno di residenzialità espresso dagli utenti del Friuli
Venezia Giulia è soddisfatto dalla struttura convenzionata della
Regione Veneto o da strutture private di altre regioni. Ecco che
si suggerisce di valutare il trasferimento della funzione di
accoglienza in regime residenziale ad alta intensità di cura e
riabilitazione presso l'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 5
Friuli Occidentale, in quanto potrebbe contrastare quella che
oggi è la fuga extraregionale.
Per consolidare l'offerta per i Dca, non si può prescindere da
una ridefinizione complessiva della rete assistenziale dei
servizi per la salute mentale, in quanto non è pensabile una
frammentazione di servizi e risorse per ogni singola patologia;
l'esigenza di ambulatori dedicati in ogni Azienda sanitaria è
soddisfatta solo in parte, perciò bisogna potenziare le équipe
utilizzando personale specificatamente formato. Inoltre è
necessario sviluppare un piano di formazione e di aggiornamento
anche dei pediatri e dei medici di famiglia, finalizzato ad
aumentare la valutazione precoce del disturbo e conoscere meglio
il percorso di cura da applicare.
Va attribuita la già prevista funzione di Osservatorio
epidemiologico alla clinica psichiatrica dell'Azienda sanitaria
universitaria integrata (Asui) di Udine e all'Istituto
scientifico Burlo Garofolo di Trieste.
Bisogna attivare il coinvolgimento della rete delle associazioni
delle famiglie per sviluppare azioni che vadano dall'auto-aiuto
alla diffusione delle informazione.
Non da ultimo, le risorse, intese come operatori, formazione,
offerta semi-residenziale e residenziale, ma anche economiche,
devono essere implementate. A tal fine, la richiesta è di
intervenire già con le variazioni di bilancio del prossimo
luglio. L'impegno della Giunta regionale in tal senso è già
arrivato: sarà aumentato il Fondo sanità affermando, nelle linee
di gestione, che le maggiori risorse sono finalizzate al
potenziamento della rete integrata dei servizi per il percorso
nel trattamento dei Dcs.