Pd: Boem, su ddl attività estrattive attacco preventivo irreale
(ACON) Trieste, 21 giu - COM/RCM - "Mi pare un attacco
preventivo privo però di presupposti reali, quello avanzato dalle
associazioni di categoria degli industriali e degli artigiani su
una norma con importanti aspetti innovativi, il più significativo
dei quali riguarda la definizione dell'iter di approvazione dei
progetti con una significativa riduzione dei tempi".
A dirlo è il consigliere regionale del Pd Vittorino Boem,
commentando le dichiarazioni di Confindustria, Confartigianato e
Confapi FVG in merito alla definizione del disegno di legge sulle
attività estrattive in discussione in Aula da domani, mercoledì
22 giugno.
Come tali associazioni di categoria sanno - ricorda Boem -, a
seguito delle audizioni sono state presentate diverse
osservazioni da esse stesse, osservazioni emerse anche a seguito
dei tavoli specifici svolti in questi mesi, non tutte esaminate
in tempo utile per la Commissione consiliare, ma in tempo utile
per l'Aula. Infatti - spiega il consigliere dem -, sono stati
depositati diversi emendamenti a firma della maggioranza, in
accordo con l'assessore Vito, che ulteriormente accolgono nella
sostanza le richieste delle categorie. In primis la previsione
che le aziende che raggiungano nel periodo transitorio fino
all'emanazione del Prae la coltivazione dell'80% dell'autorizzato
possono presentare domanda di ampliamento.
Inoltre - ricorda Boem -, fin dall'entrata in vigore della nuova
legge si potranno presentare domande di rinnovo delle concessioni
in scadenza che non vedano esaurite le coltivazioni fino
all'esaurimento dell'autorizzato stesso. E sarà possibile da
subito presentare istanza di autorizzazione su cave dismesse e
non ripristinate, che abbiano ancora possibilità di coltivazione.
Infine - conclude -, credo sarebbe stato utile, da parte delle
categorie, altrettanta attenzione quando il sistema delle cave ha
subito una deregolamentazione (dovuta anche all'assenza del Piano
regionale) che ha portato agli attuali squilibri dove alcuni
hanno molto (qualche volta moltissimo) e altri hanno poco.