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Pd: Boem, su ddl attività estrattive attacco preventivo irreale

21.06.2016
17:27
(ACON) Trieste, 21 giu - COM/RCM - "Mi pare un attacco preventivo privo però di presupposti reali, quello avanzato dalle associazioni di categoria degli industriali e degli artigiani su una norma con importanti aspetti innovativi, il più significativo dei quali riguarda la definizione dell'iter di approvazione dei progetti con una significativa riduzione dei tempi".

A dirlo è il consigliere regionale del Pd Vittorino Boem, commentando le dichiarazioni di Confindustria, Confartigianato e Confapi FVG in merito alla definizione del disegno di legge sulle attività estrattive in discussione in Aula da domani, mercoledì 22 giugno.

Come tali associazioni di categoria sanno - ricorda Boem -, a seguito delle audizioni sono state presentate diverse osservazioni da esse stesse, osservazioni emerse anche a seguito dei tavoli specifici svolti in questi mesi, non tutte esaminate in tempo utile per la Commissione consiliare, ma in tempo utile per l'Aula. Infatti - spiega il consigliere dem -, sono stati depositati diversi emendamenti a firma della maggioranza, in accordo con l'assessore Vito, che ulteriormente accolgono nella sostanza le richieste delle categorie. In primis la previsione che le aziende che raggiungano nel periodo transitorio fino all'emanazione del Prae la coltivazione dell'80% dell'autorizzato possono presentare domanda di ampliamento.

Inoltre - ricorda Boem -, fin dall'entrata in vigore della nuova legge si potranno presentare domande di rinnovo delle concessioni in scadenza che non vedano esaurite le coltivazioni fino all'esaurimento dell'autorizzato stesso. E sarà possibile da subito presentare istanza di autorizzazione su cave dismesse e non ripristinate, che abbiano ancora possibilità di coltivazione.

Infine - conclude -, credo sarebbe stato utile, da parte delle categorie, altrettanta attenzione quando il sistema delle cave ha subito una deregolamentazione (dovuta anche all'assenza del Piano regionale) che ha portato agli attuali squilibri dove alcuni hanno molto (qualche volta moltissimo) e altri hanno poco.