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M5S: Dal Zovo, contro gli insulti all'Islam inutile nota di censura

22.06.2016
17:17
(ACON) Trieste, 22 giu - COM/RCM - "Un dirigente della Regione di una realtà importante come il servizio delle Relazioni internazionali insulta pubblicamente e in modo deprecabile l'Islam e cosa fa la Giunta regionale? Risolve il tutto con una tanto formale quanto inutile nota di censura. A vergogna si aggiunge vergogna".

È molto duro il commento di Ilaria Dal Zovo, la portavoce del Movimento 5 Stelle che, con una interrogazione a risposta immediata, ha sollevato il caso in Consiglio regionale.

Questa persona - fa presente la Dal Zovo - si trova a dirigere un servizio che, tra le varie cose, coadiuva la Presidenza nei rapporti internazionali assicurando il coordinamento con le autorità statali e le organizzazioni internazionali, nonché la coerenza degli obiettivi strategici della Regione in materia di cooperazione allo sviluppo e partenariato internazionale. Quanto accaduto non fa che rafforzare una nostra convinzione: il servizio delle Relazioni internazionali deve essere retto da esperti del settore, individuati mediante pubblico concorso per titoli ed esami. Basta con incarichi a chiamata, affidati a persone che gettano discredito sulla reputazione e sull'immagine della Regione.

A nostro avviso - rimarca la portavoce del M5S - non basta una "tiratina d'orecchi" e una "noticina sul diario" per ripianare un danno così volgare nei confronti di una comunità religiosa, soprattutto in un momento storico particolarmente difficile come quello che stiamo vivendo. E non basta neppure sottolineare, come ha fatto questa mattina l'assessore Panontin per conto della presidente Serracchiani, che il servizio Relazioni internazionali "ha raggiunto obiettivi importanti dimostrando, da parte del direttore del servizio, un impegno sicuramente rispettoso di tutte le religioni e teso costantemente alla valorizzazione dei rapporti di amicizia e interscambio".

Lasciare il dirigente al suo posto, a nostro avviso, vuol dire minimizzare l'accaduto. Ci auguriamo che scene come queste non avvengano mai più e che almeno - conclude Dal Zovo - siano state inviate le lettere di scuse a chi di dovere.