News


FI-Ncd-AR-LN: proroga organi Province inaccettabile

23.06.2016
14:55
(ACON) Trieste, 23 giu - COM/RCM - Con un emendamento di Cittadini e Pd all'articolo 28 della legge stralcio in discussione in Aula sulle funzioni dei Comuni, sono state prorogate le funzioni politiche delle Province di Trieste e Gorizia, che sarebbero dovute decadere. Nel dettaglio, la norma consente alle attuali presidenze, alle Giunte e ai Consigli di restare in carica fino al primo dicembre 2016.

Una scelta inaccettabile - spiega il capogruppo di FI in Consiglio regionale, Riccardo Riccardi - visto che la presidente Serracchiani fino a ieri si vantava di aver chiuso gli enti intermedi, quando oggi decide di prolungarli di fatto senza alcune competenze: le Province vengono svuotate ma si mantengono gli organi politici che, senza l'emendamento, sarebbero decaduti il primo luglio. Vengono poi a farci la morale paragonando l'attuale situazione alla chiusura della Provincia di Pordenone, che era ancora in funzione.

L'accusa del vicepresidente Rodolfo Ziberna è, invece, che gli assesssori della Provincia di Gorizia con questa proroga si ritroverà a percepire lo stipendio in sostanza per ritrovarsi a fare riunioni tra di loro, senza dipendenti e senza deleghe. Se, come sostengono loro - afferma Ziberna -, si tratta di un tema tecnico, allora si azzerino gli emolumenti, altrimenti è un fatto morale.

Alessandro Colautti, capogruppo del Nuovo Centrodestra, ha commentato: "Siamo stati tutti additati come immorali sul tema dei costi della politica, ora regalano lo stipendio ad alcune persone che secondo la loro stessa legge sarebbero decaduti al primo luglio".

L'abolizione delle Province - ha aggiunto Renzo Tondo, capogruppo di Autonomia Responsabile - è solo uno specchietto per le allodole. La conferma di presidenti e assessori del Pd sono la dimostrazione che contano solo i posti e le poltrone.

Ennesima conferma dell'arroganza e dell'ipocrisia del Pd - ha concluso Barbara Zilli, della Lega Nord -, mentre noi in Aula denunciavamo questa cosa inaccettabile.