Brexit:pres.Iacop,rinnovare impegno per rafforzare ideali europeisti
(ACON) Trieste, 24 giu - MPB - Il presidente del Consiglio
regionale Franco Iacop, coordinatore della Conferenza dei
presidenti delle Assemblee legislative regionali e membro del
Comitato delle Regioni dell'Unione europea, impegnato a Milano in
un seminario sulla riforma costituzionale in itinere, ha
commentato l'uscita del Regno Unito dall'Ue.
"La fuoriuscita del Regno Unito dall'Unione Europea è una notizia
sconfortante per chi coltiva ideali europeisti: lo è perché, dopo
mesi di scontro di posizioni che hanno cercato di evocare
nell'opinione pubblica britannica paure contrapposte, il
risultato pone ora ulteriori incognite sul futuro e problemi di
gestione del tutto inediti.
E' sconfortante anche perché evidenzia l'effetto dirompente delle
propagande populiste e la debolezza di un'ottica individualista
rispetto a problemi globali.
Il grande mercato europeo, perdendo il Regno Unito, pur nella sua
particolare forma di adesione, perde un pezzo importante della
sua forza, ma è l'Unione europea - come insieme di economie, di
organizzazioni sociali e politiche e di culture impegnate a
omogeneizzarsi in un processo al rialzo - che deve trovare, e
indicare, le buone ragioni di uno stare insieme capace di dare
risposte convincenti alle paure di alcune porzioni della sua
differenziata società e alle questioni che oggi preoccupano di
più: crisi economica e competitività della dimensione europea
rispetto alle grandi economie e finanze mondiali - Usa e Cina in
particolare -, e aspetti demografici opposti, tra il nostro
continente in progressivo invecchiamento e l'Africa in piena
espansione, con le conseguenti migrazioni.
Saper affrontare le grandi crisi militari e umanitarie in modo
coordinato, con una gestione dei profughi ispirata a una visione
unitaria di accoglienza e solidarietà, ma anche assicurare
libertà di circolazione alle persone, alle idee e soprattutto
alla formazione dei giovani e delle donne, ancora troppo esclusi
dalle prospettive decisionali. Sono questi i terreni dell'impegno
a cui l'esito del voto della Gran Bretagna chiama l'Unione
europea, in tutte le sue declinazioni di rappresentanza
democratica, dove le Regioni non sono periferie rispetto alle
centrali decisionali, ma luoghi in cui prima e meglio si possono
sperimentare le integrazioni e trovare le strade per i più
ragionevoli modi di aderire alle istanze della gente.
La critica sulla "lontananza dei Palazzi europei" in realtà dice
quanto bisogno ci sia di più Europa, per essere più incisivi e
aderenti alla realtà.
Per questo l'impegno a rinnovare le ragioni europee è rivolto, da
subito, a tutti, cittadini e istituzioni, piccole o grandi,
centrali o periferiche che siano".