CR: specialità nel ricordo di Paladin, altri interventi (3)
(ACON) Trieste, 30 giu - MPB/AB - Giandomenico Falcon,
dell'Università di Trento, ha ricordato il legame personale con
Livio Paladin negli anni '70 a Padova e ha messo in evidenza come
il tema della specialità nel lavoro di Paladin non abbia una
posizione dominante, ma ci sia invece una particolare attenzione
al Friuli Venezia Giulia e, in questo modo, inevitabilmente alla
specialità. Vi sono spunti di una nuova specialità emergenti dal
lavoro del costituzionalista, l'evoluzione dell'idea e i riflessi
nelle riforme costituzionali, con un'attenzione al valore assunto
dalla peculiarità degli statuti.
Più che sul Commento allo statuto, Ludovico Mazzarolli,
dell'Università di Udine, si è soffermato sugli aspetti del
carattere di Livio Paladin, sul suo profondo amore per lo studio
e l'approfondimento, sulla sua attività come componente della
Corte costituzionale, dove entrò come giudice il primo luglio
1977 e vi rimase fino al primo luglio 1986 e della quale fu
presidente dal 3 luglio 1985 a fine mandato, nonché dell'impegno
nelle istituzioni come ministro.
Se in un momento della sua attività Paladin ebbe modo di
assistere al riaffermarsi di una stagione di forte avversione
alle specialità - ha affermato Roberto Bin, dell'Università di
Ferrara - la situazione oggi non è migliore. Basti vedere che sul
prossimo referendum sulle riforme costituzionali, i sostenitori
del SI e quelli del NO concordano tutti su una cosa: NO alle
Regioni speciali. Più che di prospettive di rilancio - ha
ammonito - sarebbe meglio parlate quindi di prospettive di difesa.
(immagini tv)
(segue)