M5S: Sergo, per sostegno al reddito disastrosa applicazione
(ACON) Trieste, 1 lug - COM/AB - "Poco più di un anno fa, il 29
giugno 2015, vennero approvate in Consiglio regionale le nuove
misure attive di inclusione sociale e di sostegno al reddito. Un
provvedimento allora salutato dalla presidente Serracchiani,
giustamente, con grande enfasi. Bene, a che punto siamo dopo 12
mesi? Non in alto mare, ma peggio, molto peggio".
È del tutto negativo il giudizio del portavoce del M5S in
Consiglio regionale Cristian Sergo sulla concreta applicazione di
queste misure tanto attese dai cittadini del Friuli Venezia
Giulia. Disastro causato anche dal regolamento votato un anno fa
dalla maggioranza e fortemente contestato in Aula dal MoVimento 5
Stelle.
"Il risultato è che i versamenti dovuti continuano a non arrivare
in tempo - attacca Sergo. È appena terminato il terzo bimestre e,
anche nei comuni finora considerati virtuosi, dalla Giunta
Serracchiani arrivano le solite giustificazioni (abbiamo ricevuto
più domande del previsto) e con queste anche gli avvisi di
ritardo nei pagamenti (i soldi che dovevano essere erogati entro
il 30 giugno, forse arriveranno entro il 31 luglio). E tutto
questo nonostante le reiterate promesse dell'assessore Telesca,
la quale a marzo scommetteva sul fatto che i soldi si sarebbero
potuti erogare già all'inizio dei bimestri e non più alla fine,
ovvero il primo giorno di maggio. Conti alla mano si sta parlando
di un ritardo di ben tre mesi".
"Secondo l'Esecutivo regionale - afferma il portavoce del M5S -
la colpa sarebbe degli assistenti sociali, troppo lenti nel
valutare le pratiche. Da par loro gli assistenti sociali cercano
di difendersi ricordando all'universo mondo che sono in pochi,
troppo pochi per liquidare rapidamente tutte le domande. E, come
se non bastasse, accusano molti cittadini di non essere in grado
di compilare in modo corretto le domande necessarie per ottenere
il sostegno al reddito. È una gara a chi la spara più grossa. Sta
di fatto che la Giunta Serracchiani l'ha persino scritto nero su
bianco: si aspettava 6mila domande e ne sono arrivate 12mila. Ma
in due anni e mezzo di amministrazione non si erano accorti della
situazione in cui vivono le famiglie? Sono sempre così impegnati
a osservare la realtà con le lenti dell'ottimismo?".
"Allo stesso tempo non hanno saputo calcolare - sottolinea Sergo
- l'impatto che un simile provvedimento avrebbe avuto sulle
Amministrazioni comunali e su chi viene chiamato a istruire le
pratiche. Tra previsioni totalmente sbagliate e intoppi
burocratici, le uniche a rimetterci - come sempre - sono le
persone più bisognose, quelle che hanno urgente bisogno di aiuto".
"Siamo di fronte all'ennesimo esempio di cattiva amministrazione.
Molti cittadini ci hanno segnalato che, non ricevendo la seconda
rata del sostegno al reddito, hanno voluto capire quali fossero i
problemi alla base dei ritardi. La spiegazione è semplice e
desolante al tempo stesso: al momento della consegna della
domanda gli assistenti sociali non è stato comunicato a questi
cittadini che, nel gennaio 2016, dovevano ripresentare il nuovo
Isee. Il regolamento voluto dalla Giunta Serracchiani e dalla
maggioranza prevede che chi non presenta un nuovo Isee viene di
fatto collocato in una posizione di sospensione. E se non si
mette in regola finisce per perdere, per sempre, il diritto a
ottenere il sostegno economico".
"La cosa assurda è che questi cittadini risultano sospesi, in
quanto non gli viene erogato alcunché, ma a rigor di legge
dovrebbero decadere dalla misura. Tuttavia - precisa Sergo - non
solo non hanno mai ricevuto un avviso finalizzato a presentare il
nuovo Isee, ma addirittura a queste persone non è stata nemmeno
spedita la comunicazione con la motivazione della sospensione. Se
questa comunicazione fosse stata inviata, almeno avrebbero potuto
sanare questa mancanza. Ma è possibile che con tutti i
monitoraggi previsti, il piano di inclusione e le attività da
svolgere non ci sia mai stato il modo di avvisare i cittadini di
presentare un nuovo Isee? Quanto meno ci auguriamo che nessun
cittadino finisca per perdere il sostegno al reddito sulla base
di queste motivazioni, altrimenti non potrebbe ricevere nulla per
altri dodici mesi. Oltre il danno - conclude il portavoce del M5S
- la beffa".