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M5S: Sergo, Consorzio Cellina-Meduna sotto inchiesta

01.07.2016
19:53
(ACON)Trieste, 1 lug - COM/MPB - "Consorzio di Bonifica Cellina-Meduna, come al solito nessuno sapeva, nessuno vedeva, nessuno vigilava. C'è voluto come sempre il MoVimento 5 Stelle per accendere un faro su quanto stava accadendo all'interno del Consorzio. Prima della nostra elezione in Consiglio regionale, nessun politico del Friuli Venezia Giulia aveva osato fare domande sulla gestione del Cellina-Meduna, oggi sotto la lente della Guardia di Finanza di Pordenone. Fa piacere notare che oggi altri amministratori, liberi da schemi di partito, possano gridare allo scandalo, lo stesso da noi denunciato - da più di due anni - con le nostre tre interrogazioni depositate in Consiglio regionale.

A parlare è il portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Cristian Sergo che ricorda che" solo pochi giorni fa la Corte dei Conti aveva citato alcuni casi eclatanti di mancata vigilanza da parte della Regione nei confronti di consorzi, partecipate ed enti locali.

"E come avevamo ricordato alla fine dell'udienza pubblica della Sezione regionale di controllo per il Friuli Venezia Giulia della Corte dei conti, nell'elenco - tra le varie assenze eccellenti - mancava proprio il Consorzio di Bonifica Cellina-Meduna.

"D'altronde - prosegue Sergo - è innegabile che, negli anni, le attività di controllo messe in atto dalle amministrazioni regionali di tutti i colori sono state, evidentemente, molto, molto blande. A parte il MoVimento 5 Stelle, nessuno, infatti, si può tirare fuori.

"Eppure, dove non arrivano i dipendenti regionali, potrebbero arrivare tutti i cittadini, se solo i documenti contabili fossero facilmente accessibili e liberamente consultabili. Se effettivamente venisse data a 2,4 milioni di occhi la possibilità di poter vigilare su come si spendono i soldi pubblici, non servirebbe implementare le strutture, gli stessi cittadini sarebbero in grado di compiere un loro dovere.

"Invece i sistemi posti in essere finora sono stati tutti fallimentari. Tranne alcune piccole correzioni di carattere normativo, non ci pare che la Giunta Serracchiani - come spesso accade quando c'è da alzare la voce nei confronti dei propri dirigenti - abbia preso misure davvero efficaci per contrastare questi fenomeni.

"L'unica speranza - conclude Sergo - è che gli avvertimenti della Corte dei Conti non rimangano inascoltati".