M5S: Sergo, Consorzio Cellina-Meduna sotto inchiesta
(ACON)Trieste, 1 lug - COM/MPB - "Consorzio di Bonifica
Cellina-Meduna, come al solito nessuno sapeva, nessuno vedeva,
nessuno vigilava. C'è voluto come sempre il MoVimento 5 Stelle
per accendere un faro su quanto stava accadendo all'interno del
Consorzio. Prima della nostra elezione in Consiglio regionale,
nessun politico del Friuli Venezia Giulia aveva osato fare
domande sulla gestione del Cellina-Meduna, oggi sotto la lente
della Guardia di Finanza di Pordenone. Fa piacere notare che oggi
altri amministratori, liberi da schemi di partito, possano
gridare allo scandalo, lo stesso da noi denunciato - da più di
due anni - con le nostre tre interrogazioni depositate in
Consiglio regionale.
A parlare è il portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio
regionale Cristian Sergo che ricorda che" solo pochi giorni fa la
Corte dei Conti aveva citato alcuni casi eclatanti di mancata
vigilanza da parte della Regione nei confronti di consorzi,
partecipate ed enti locali.
"E come avevamo ricordato alla fine dell'udienza pubblica della
Sezione regionale di controllo per il Friuli Venezia Giulia della
Corte dei conti, nell'elenco - tra le varie assenze eccellenti -
mancava proprio il Consorzio di Bonifica Cellina-Meduna.
"D'altronde - prosegue Sergo - è innegabile che, negli anni, le
attività di controllo messe in atto dalle amministrazioni
regionali di tutti i colori sono state, evidentemente, molto,
molto blande. A parte il MoVimento 5 Stelle, nessuno, infatti, si
può tirare fuori.
"Eppure, dove non arrivano i dipendenti regionali, potrebbero
arrivare tutti i cittadini, se solo i documenti contabili fossero
facilmente accessibili e liberamente consultabili. Se
effettivamente venisse data a 2,4 milioni di occhi la possibilità
di poter vigilare su come si spendono i soldi pubblici, non
servirebbe implementare le strutture, gli stessi cittadini
sarebbero in grado di compiere un loro dovere.
"Invece i sistemi posti in essere finora sono stati tutti
fallimentari. Tranne alcune piccole correzioni di carattere
normativo, non ci pare che la Giunta Serracchiani - come spesso
accade quando c'è da alzare la voce nei confronti dei propri
dirigenti - abbia preso misure davvero efficaci per contrastare
questi fenomeni.
"L'unica speranza - conclude Sergo - è che gli avvertimenti della
Corte dei Conti non rimangano inascoltati".