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CR: inammissibile referendum per province Friuli e Trieste (5)

05.07.2016
17:30
(ACON) Trieste, 5 lug - AB - Nemmeno il referendum propositivo per un diverso assetto della Regione FVG ha ottenuto l'avallo del Consiglio regionale. Sono stati infatti 25 i no all'ammissibilità (Pd, Cittadini e Sel), mentre a favore si sono espressi in 20 (FI, M5S, Ncd, FdI/AN, AR, GM e LN).

Sono molteplici le criticità di carattere giuridico sulla proposta di referendum propositivo che chiede un diverso assetto istituzionale del Friuli Venezia Giulia, con due Province - Friuli e Trieste - dotate di capacità legislativa sul modello di Trento e Bolzano in Trentino-Alto Adige. Proposta sostenuta da 885 firme che, non avendo ottenuto parere unanime da parte dell'Ufficio di presidenza, è stato sottoposto all'attenzione dell'Aula del Consiglio regionale.

Un referendum propositivo, in analogia a quanto disposto per quello abrogativo, non può avere a oggetto un testo di legge sostanzialmente costituzionale, come nel caso in esame. Non possono essere sottoposte a referendum, inoltre, singole disposizioni di legge connesse al funzionamento degli organi statutari della Regione e alcuni punti della proposta riguardano proprio il funzionamento di questi organi: Consiglio regionale, presidente della Regione, Giunta regionale. La proposta di referendum incide anche sulla materia della variazione delle circoscrizioni provinciali, che per legge è espressamente esclusa da consultazione referendaria.

Vi è un'ultima osservazione: il modificato assetto istituzionale del Friuli Venezia Giulia comporterebbe anche la modifica dell'articolo 116 della Costituzione.

Queste le ragioni alla base dei no, mentre tra i sostenitori del sì, oltre a chiedere il pronunciamento popolare considerato la più alta espressione della democrazia, taluni ritengono si tratti di un'occasione unica per modificare l'assetto della regione e dar corso a una richiesta che da anni proviene da diversi ambienti del FVG.

I lavori del Consiglio regionale sono terminati. Riprenderanno domani mattina alle 10.00 con il Question Time, cui seguirà l'esame del disegno di legge sulle attività estrattive, che impegnerà l'Aula per l'intera giornata.

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