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CR: attività estrattive, relatore maggioranza Boem (2)

06.07.2016
12:30
(ACON) Trieste, 6 lug - RCM - Il Consiglio regionale è passato all'esame del disegno di legge n. 146 sulla disciplina organica delle attività estrattive.

Il provvedimento introduce un accordo tra gli imprenditori minerari e la pubblica amministrazione: la durata massima della concessione per un progetto di attività estrattiva sarà di dieci anni, con la possibilità di un unico rinnovo per un tempo massimo di ulteriori cinque.

È quanto ha spiegato il relatore di maggiorana Vittorino Boem (Pd) all'Aula sulla legge in esame e ha poi aggiunto: Ulteriori ampliamenti potranno essere chiesti solo a condizione di aver scavato l'80% del volume autorizzato nel proprio sito; nuovi progetti di cava potranno essere autorizzati a condizione che sia stato scavato il 70% dei volumi complessivamente autorizzati per quella determinata categoria di materiale.

Per contro, l'Amministrazione adotta una nuova dinamica per la valutazione della domanda di concessione, che accorcia drasticamente e rende certi i tempi burocratici di evasione. Il principio che viene adottato è di consentire un maggior controllo da parte della Regione sulle volumetrie effettivamente scavate, e quindi di scoraggiare le derive monopoliste di coloro che chiedono autorizzazioni su volumetrie gigantesche, ottenendo principalmente due effetti: impedire l'ingresso nel mercato di ulteriori soggetti; utilizzare le aree concesse più come risorsa per il patrimonio delle proprie aziende che effettivamente per l'escavazione e la lavorazione del materiale.

È una scelta politica quella di disciplinare il settore, per consentire agli enti pubblici un maggiore controllo sullo sfruttamento del proprio territorio, ma anche per aprire maggiormente al mercato, consentendo l'ingresso di soggetti anche minori rispetto ai grandi player attualmente presenti. Così come è una scelta politica quella di compiere uno sforzo maggiore nella direzione del raggiungimento del 70% del riciclo dei rifiuti da costruzione e demolizione, e della contestuale riduzione del ricorso all'escavazione di ghiaie e sabbie a favore del riutilizzo di materiali inerti di recupero.

In questa legge è data priorità al riutilizzo delle cave dismesse, per poter consentire l'attività estrattiva in siti nei quali il riassetto ambientale non è stato fatto, con l'obiettivo di poterli rinaturalizzare al termine dello sfruttamento definitivo. E vengono incluse nella pianificazione di settore le volumetrie corrispondenti al materiale litoide presente negli alvei dei fiumi, per il quale la Regione, in coerenza con la LR 11/2015, dispone la manutenzione idraulica.

Inoltre, è data una grande responsabilità ai Comuni, che attraverso la propria pianificazione urbanistica potranno, alla luce dei criteri stabiliti nel Piano regionale delle attività estrattive (Prae), definire le aree destinare alle attività estrattive assegnando le zone D4. Ed è proprio il Prae lo strumento che darà effettivamente corpo alle previsioni contenute nel ddl. Qui si dispone come esso debba essere strutturato e approvato, e quali saranno i suoi contenuti.

Un ulteriore elemento che favorisce sia il controllo sul corretto sfruttamento del territorio, sia il prosieguo efficace dell'attività imprenditoriale, è la nuova figura del collaudatore: avrà l'incarico, da parte del Comune, di verificare la corrispondenza tra il progetto di attività estrattiva e l'effettivo avanzamento dei lavori di estrazione, al termine di ciascun lotto. Darà certezze al Comune sulla qualità dell'attività estrattiva e sul successivo riassetto ambientale, e consentirà di poter svincolare parte della fideiussione complessiva a favore dell'azienda.

Non da ultimi, il provvedimento tratta la sotto-categoria delle pietre ornamentali (si differenzia, sia nelle tecniche estrattive sia nelle dinamiche economiche e aziendali, dall'estrazione delle ghiaie), il materiale minerale strategico (un attributo assegnabile a un determinato materiale che consentirà di ottenere flessibilità all'interno della pianificazione di settore) e c'è un preciso impegno, preso in IV Commissione, di inserire una disposizione relativa all'attivazione di politiche di rilancio industriale del settore e di promozione del materiale come prodotto tipico della nostra regione.

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(segue)