Sel: Lauri, legge attività estrattive rispettosa ambiente ed economia
(ACON) Trieste, 7 lug - COM/AB - "La nuova legge sulle cave è
positiva perché raggiunge un buon punto di equilibrio tra
obbiettivi di tutela ambientale e interessi economici: dopo anni
di attesa, si dà l'obiettivo di realizzare in tempi brevi il
Piano regionale delle attività estrattive subordinando il
rilascio di nuove autorizzazioni al fatto che prioritariamente si
cavi la ghiaia dai fiumi in sovralluvionamento, così come
previsto dalla recente legge sulla difesa del suolo, di valutare
i fabbisogni anche alla luce della presenza sul mercato di
materiale riutilizzabile derivante dal riciclo degli inerti da
demolizione e di privilegiare la risistemazione di vecchie cave
abbandonate".
"Un percorso di cambiamento profondo, che richiede una vera
collaborazione con le imprese del settore, e un complesso di
azioni politiche, perché questo campo di attività è tipicamente
intersettoriale e vanno contemperati aspetti di carattere non
solo ambientale, ma anche economici con importanti implicazioni
occupazionali".
Lo ha dichiarato Giulio Lauri, capogruppo di Sinistra ecologia
libertà in Consiglio regionale e relatore di maggioranza del
provvedimento, intervenendo in Zula durante la votazione del
disegno di legge sulle attività estrattive.
"Dal momento che si chiede al sistema delle imprese di
intraprendere un percorso di cambiamento caratterizzato da una
maggiore attenzione per l'interesse pubblico di tutela
dell'ambiente a dal contributo al mantenimento della sicurezza
idraulica dei corsi d'acqua, è importante anche accompagnarlo dal
punto di vista normativo (intervenendo anche su altri aspetti
ambientali che entrano nel procedimento e sburocratizzandolo) ed
economico, indirizzando così l'intero sistema verso una
evoluzione positiva".
"La norma potrà far fare al sistema un vero e proprio passo in
avanti perché supera l'annoso dibattito fra fautori del PRAE
positivo e del PRAE negativo che ha paralizzato per anni il
settore, dando alla Giunta il compito di definire i criteri con i
quali i Comuni potranno finalmente perimetrare, senza imposizioni
di sorta, il proprio territorio individuando le zone destinate
all'attività estrattiva".
"Rispetto alle prime stesure, il testo esce dall'Aula
profondamente cambiato e migliorato in diversi aspetti:
innanzitutto riconoscendo la specificità di alcuni materiali
strategici, a cominciare dal marmorino e dalla pietra ornamentale
per la quale vengono previste non solo quella flessibilità nella
modalità di coltivazione che la contraddistingue da altri
materiali, ma una vera e propria strategia per la valorizzazione
economica del settore e della sua filiera. Oltre a questo, altre
novità importanti sono rappresentate dalla possibilità che
imprese, Comuni e Regione concordino progetti di risistemazione
ambientale migliorativi rispetto a quelli inizialmente approvati,
che a fine coltivazione valorizzino il sito dal punto di vista
sociale, culturale, turistico e ricreativo; dal fatto che il PRAE
per le ghiaie verrà realizzato suddividendolo in più sottobacini
geografici; e infine dal fatto che è stata definita una
disciplina transitoria che, in attesa di un PRAE a questo punto
imminente, salvaguarda tutte le attività in essere".