News


Sel: Lauri, legge attività estrattive rispettosa ambiente ed economia

07.07.2016
17:19
(ACON) Trieste, 7 lug - COM/AB - "La nuova legge sulle cave è positiva perché raggiunge un buon punto di equilibrio tra obbiettivi di tutela ambientale e interessi economici: dopo anni di attesa, si dà l'obiettivo di realizzare in tempi brevi il Piano regionale delle attività estrattive subordinando il rilascio di nuove autorizzazioni al fatto che prioritariamente si cavi la ghiaia dai fiumi in sovralluvionamento, così come previsto dalla recente legge sulla difesa del suolo, di valutare i fabbisogni anche alla luce della presenza sul mercato di materiale riutilizzabile derivante dal riciclo degli inerti da demolizione e di privilegiare la risistemazione di vecchie cave abbandonate".

"Un percorso di cambiamento profondo, che richiede una vera collaborazione con le imprese del settore, e un complesso di azioni politiche, perché questo campo di attività è tipicamente intersettoriale e vanno contemperati aspetti di carattere non solo ambientale, ma anche economici con importanti implicazioni occupazionali".

Lo ha dichiarato Giulio Lauri, capogruppo di Sinistra ecologia libertà in Consiglio regionale e relatore di maggioranza del provvedimento, intervenendo in Zula durante la votazione del disegno di legge sulle attività estrattive.

"Dal momento che si chiede al sistema delle imprese di intraprendere un percorso di cambiamento caratterizzato da una maggiore attenzione per l'interesse pubblico di tutela dell'ambiente a dal contributo al mantenimento della sicurezza idraulica dei corsi d'acqua, è importante anche accompagnarlo dal punto di vista normativo (intervenendo anche su altri aspetti ambientali che entrano nel procedimento e sburocratizzandolo) ed economico, indirizzando così l'intero sistema verso una evoluzione positiva".

"La norma potrà far fare al sistema un vero e proprio passo in avanti perché supera l'annoso dibattito fra fautori del PRAE positivo e del PRAE negativo che ha paralizzato per anni il settore, dando alla Giunta il compito di definire i criteri con i quali i Comuni potranno finalmente perimetrare, senza imposizioni di sorta, il proprio territorio individuando le zone destinate all'attività estrattiva".

"Rispetto alle prime stesure, il testo esce dall'Aula profondamente cambiato e migliorato in diversi aspetti: innanzitutto riconoscendo la specificità di alcuni materiali strategici, a cominciare dal marmorino e dalla pietra ornamentale per la quale vengono previste non solo quella flessibilità nella modalità di coltivazione che la contraddistingue da altri materiali, ma una vera e propria strategia per la valorizzazione economica del settore e della sua filiera. Oltre a questo, altre novità importanti sono rappresentate dalla possibilità che imprese, Comuni e Regione concordino progetti di risistemazione ambientale migliorativi rispetto a quelli inizialmente approvati, che a fine coltivazione valorizzino il sito dal punto di vista sociale, culturale, turistico e ricreativo; dal fatto che il PRAE per le ghiaie verrà realizzato suddividendolo in più sottobacini geografici; e infine dal fatto che è stata definita una disciplina transitoria che, in attesa di un PRAE a questo punto imminente, salvaguarda tutte le attività in essere".