M5S: Sergo/Frattolin, cave, legge pesantissima per l'ambiente
(ACON) Trieste, 7 lug - COM/MPB - "Un vero e proprio delitto
ambientale. Ecco quanto rischiano di provocare, con le decisioni
prese oggi, i partiti di centro sinistra e di centro destra
presenti in Consiglio regionale. Hanno voluto approvare, infatti,
un disegno di legge sulle attività estrattive in assenza di un
Piano regionale delle attività estrattive (PRAE), piano che
fotografa la realtà e stabilisce i veri fabbisogni del Friuli
Venezia Giulia in questo settore. A fronte dei milioni di metri
cubi di materiale già autorizzati in precedenza, solo da poche
ore sappiamo che esistono istruttorie per nuove autorizzazioni o
ampliamenti per oltre 5 milioni e 200 mila metri cubi. Avete idea
di quanti camion siano necessari per trasportare questa montagna
di materiale? Almeno 346 mila camion che dovranno percorrere le
strade e i centri dei piccoli paesi della regione per tutta la
durata delle concessioni. Un danno ambientale incalcolabile.
I portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale,
motivano così la bocciatura da parte dei pentastellati del testo
di disciplina organica delle attività estrattive.
"Quello avvalorato ieri e oggi in Consiglio regionale è un modo
di procedere assurdo e inefficace - attacca Eleonora Frattolin -.
Abbiamo discusso e legiferato senza avere i dati delle cave
dismesse, né quelli degli effettivi risultati economici del
settore e con i numeri riguardanti le richieste di autorizzazioni
pendenti resi pubblici solo la sera prima della discussione in
Aula. È dal 2014 che chiediamo il completamento del PRAE,
ottenendo sempre la risposta che era in avanzato stato di
realizzazione. Ora con questo disegno di legge si dice che il
Piano - forse - sarà predisposto entro un anno. Nel 2015 avevamo
anche chiesto uno stop al rilascio di nuove autorizzazioni,
proprio per evitare la rincorsa che si è verificata in attesa
delle nuove norme. Proposta cassata, come tutte quelle che
abbiamo presentato per migliorare questa legge".
"Se tra un anno il PRAE stabilirà che i fabbisogni regionali sono
abbondantemente superati cosa faremo? Qualcuno vuole iniziare a
considerare i materiali disponibili con lo sghiaiamento dei corsi
d'acqua e quelli disponibili con il recupero degli inerti da
costruzione e demolizione, che siamo costretti per forza ad
aumentare come ci impone l'Europa? Ci sarà il coraggio di vietare
nuove autorizzazioni e modificare questa norma in maniera più
restrittiva?" chiede la portavoce del MoVimento 5 Stelle.
"Con questo disegno di legge si poteva dimostrare concretamente
la volontà di tutelare dell'ambiente e il consumo di suolo zero.
All'art. 11 - ricorda Cristian Sergo - si introducono i limiti di
sostenibilità ambientale che però rispetto ad altre regioni, sono
molto blandi. Anche sul fronte degli oneri di coltivazione, si è
scelto di rimandare a una successiva delibera di giunta la
rideterminazione degli stessi, non ponendo nemmeno dei limiti
inferiori sotto i quali non scendere. Il risultato è che il
Friuli Venezia Giulia rimarrà una delle regioni con gli oneri
mediamente più bassi, all'interno di una nazione che annovera
oneri di estrazione ai minimi in Europa. Una manna per i
cavatori: oneri bassissimi e guadagni altissimi.
"Il peggio di questa legge è però incluso nelle norme
transitorie: grazie a una lunga serie di deroghe, ampliate
ulteriormente con emendamenti e subemendamenti portati in Aula,
sono state fatte salve, ad esempio, tutte le autorizzazioni già
rilasciate. Chi le ha ottenute, chiedendo per tempo i rinnovi,
può così continuare a scavare fino all'esaurimento dei volumi
autorizzati. Numerose attività avranno poi la possibilità di
ampliare le cave in deroga ai vincoli stabiliti precedentemente.
Con un solo articolo - specifica il portavoce del M5S - sono
riusciti a vanificare le poche regole buone che avevano inserito
in legge.
"Rimane il rammarico di constatare che né centrodestra, né
centrosinistra abbiano intenzione di iniziare a considerare il
pericolo di infiltrazioni mafiose nella nostra Regione e anche in
questo settore produttivo, che secondo il Ministero degli Interni
e la Direzione Nazionale Antimafia è uno dei più a rischio.
Nessuno colpevolizza le nostre aziende. Il nostro intento -
conclude Sergo - è quello di non importare in Friuli Venezia
Giulia imprese che abbiamo altri scopi".