CR: venerdì Paluzza commemora gli alpini "fucilati per l'esempio"
(ACON) Trieste, 13 lug - RCM - Cento anni fa, esattamente il
primo luglio 1916, quattro alpini furono "fucilati per esempio" a
Cercivento: il caporalmaggiore Gaetano Silvio Ortis e il caporale
Basilio Matiz di Paluzza, il caporale Giovanni Battista
Corradazzi di Forni di Sopra e il soldato Angelo Primo Massaro di
Maniago, del battaglione Monte Arvenis, furono passati per le
armi per aver protestato di fronte all'ordine di attaccare la
vetta del Cellon, presidiata dagli austriaci, di giorno e senza
copertura di artiglieria. Proposero di attaccare di primo
mattino, con il buio e riparati dalla nebbia, e magari con ai
piedi i silenziosi "scarpets" della Carnia invece dei rumorosi
scarponi, ma non ci fu nulla da fare: non solo si proseguì con
gli attacchi frontali, ma i quattro furono fucilati mentre ad
altri 29 alpini vennero comminate pene da 4 a 15 anni.
La storia insegna che la tattica suggerita dai "rivoltosi" venne,
in seguito, applicata e si rivelò vincente. Ma l'onore dei
quattro fucilati, così come quello di tutti coloro che allora
furono giustiziati sommariamente e ingiustamente - dice oggi il
presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop - deve ancora
essere restituito.
Nel 1919 un'amnistia ha sì cancellato le sentenze, ma non ha
fatto né risorgere i morti né ridato loro la giusta
riabilitazione. Siamo in ritardo rispetto agli altri Paesi
europei belligeranti - sottolinea ancora Iacop. Confidiamo che il
Parlamento termini presto l'iter della legge Scanu-Zanin sui
giustiziati per colpe disciplinari, che ridarà loro almeno la
riabilitazione della memoria.
Nel frattempo, tra le iniziative che si stanno svolgendo in
questi mesi per commemorare la Grande Guerra, si inserisce
appunto lo spettacolo sostenuto dal Consiglio regionale che si
terrà a Paluzza venerdì prossimo, 15 luglio, alle 21.00 al teatro
Daniel. Il titolo si spiega da sé: "Fuc amì - Fucilati per
l'esempio".
Modulato come una via crucis laica (12 stazioni, da "Il suicidio
d'Europa - Come si spostò l'asse del mondo" a "La ballata di
Cercivento", passando per "Geis di guerra - Volontarie coatte" e
"Dio lo vuole - La responsabilità della Chiesa") e strutturato in
forma poetica, "Fuoco amico" intende ricordare e così rendere
omaggio alla memoria di questi soldati, nella speranza che siano
anche loro considerati dei caduti per la Patria. In più di un'ora
di spettacolo, si ragionerà sui "fucilati per l'esempio"
attraverso testi di Luciano Santin interpretati da Marzia
Postogna, Gualtiero Giorgini e Cristina Santin, a cui si devono
anche gli arrangiamenti musicali. Inoltre ci saranno contributi
video, testimonianze storiche e canzoni in più lingue.