M5S: Dal Zovo, immigrazione a Gradisca, situazione al limite
(ACON) Trieste, 19 lug - COM/MPB - "A Gradisca la gestione
degli immigrati sta sfuggendo di mano alle autorità. Non c'è
programmazione e le istituzioni sono assenti o carenti dal punto
di vista del personale. Il Centro di identificazione ed
espulsione (Cie), come ormai noto, viene utilizzato come centro
di accoglienza per i richiedenti asilo (Cara). L'utilizzo a Cara
doveva servire a gestire un'emergenza. invece, a distanza di
anni, la situazione è rimasta invariata. Il numero di richiedenti
asilo politico, ha raggiunto quota 400 in un territorio molto
piccolo come il Comune di Gradisca, a cui vanno sommati i
richiedenti che sono ospitati nei comuni limitrofi che passano le
loro giornate a Gradisca. Notiamo una mancanza di rispetto delle
regole basilari del vivere civile da parte di alcune di queste
persone E nessun controllo da parte di chi deve presidiare il
Comune. È una situazione al limite che si sta protraendo ormai da
troppo tempo".
A denunciarlo è la portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio
regionale Ilaria Dal Zovo.
"L'apice si è toccato la scorsa settimana quando è stato ucciso
un cigno lungo le sponde del fiume Isonzo - sottolinea Dal Zovo
-. Stiamo parlando di una specie protetta, pertanto l'uccisione
di questo animale è destinata a sfociare nel reato penale. Per
questo chiediamo a gran voce che vengano trovati i responsabili
di tale barbarie e che si proceda subito al rigetto della domanda
di asilo politico. Il rispetto verso l'altrui dolore è sacrosanto
ma quando le regole, alle quali devono sottostare tutti i
cittadini italiani, vengono calpestate da chi viene ospitato nel
nostro Paese, non possiamo rimanere in silenzio.
"Il rispetto delle regole è alla base di ogni stato democratico -
ricorda la portavoce del M5S in Consiglio regionale -. Il
prefetto deve adoperarsi il prima possibile per garantire il
rispetto delle regole e ridare serenità ai cittadini di Gradisca
e il rispetto delle regole anche attraverso un maggior controllo
del territorio. Non è tollerabile che un cittadino si rivolga
alle forze dell'ordine e si senta rispondere: "il problema è
noto, non possiamo farci niente".
Chiediamo maggior vicinanza da parte di Regione e Stato al Comune
di Gradisca d'Isonzo che sta sopportando, ormai da anni, questa
situazione costante di carico a differenza di molti altri comuni
che nulla fanno e anzi, decidono di non collaborare con l'idea di
una accoglienza diffusa".