AR: Revelant, internet in montagna, meno parole e più Km di fibra
(ACON) Trieste, 21 lug - COM/MPB - "Dai più recenti 'Siamo ad
una svolta fondamentale', riferito all'accordo di programma con
il Mise per lo sviluppo della banda ultra larga, e al 'risultato
straordinario' per le manifestazioni di interesse per erogare
servizi di connettività a cittadini ed imprese attraverso la rete
Ermes, ai più lontani ripetuti comunicati sulla rete wireless che
avrebbe portato internet per tutti in montagna, possiamo dire che
di annunci senza seguito dell'assessore Santoro e della
presidente Serracchiani ce ne sono stati molti; a mancare però
sono state le opere, quelle che invece realmente servono al
territorio."
Ad intervenire sul tema è il consigliere regionale di Autonomia
Responsabile, Roberto Revelant, preoccupato per il tempo perso
per scelte sbagliate operate dalla Giunta per portare la
connettività internet in montagna.
"Recentemente l'assessore Santoro ha addirittura avuto il
coraggio di accusare il governo Tondo per i ritardi ancor oggi
presenti, dimenticandosi che è già iniziato il quarto anno del
'suo' governo e di aver fatto poco o nulla nel territorio montano
rispetto a quanto già precedentemente programmato, se non appunto
dato spazio a inutili comunicati, che nulla servono ad aziende e
cittadini.
"L'unica scelta tanto sbandierata - continua il consigliere
Revelant - è stata quella di concedere solo poco tempo fa 1
milione e 500 mila euro alle Comunità Montane per la
realizzazione delle infrastrutture per la rete wireless
finalizzata proprio a superare il digital divide in queste zone.
Scelta che avevo contestato per l'inefficacia rispetto anche ai
parametri imposti dalla Comunità europea per il 2020, dimostrata
poi dai fatti con il disinteresse delle aziende e l'esito
negativo del bando stesso.
"Bene, non è passato nemmeno un anno da tale scelta strategica
che la maggioranza dichiara il fallimento di tale procedura e con
un articolo del prossimo assestamento toglie tali risorse alla
Comunità Montana riconoscendone però le spese per la
progettazione, ben 42.000 euro buttati nel cestino per opere che
mai si realizzeranno. E intanto i cittadini pagano.
"Non solo, contestualmente la Giunta Serracchiani si disinteressa
del progetto RuNe, che avrebbe coinvolto operatori privati che
con risorse proprie, della Comunità Europea e della Banca
Mondiale avrebbero portato la banda larga, attraverso la fibra
ottica, nelle case e nelle aziende inserite nei territori rurali
o zone bianche a fallimento di mercato, senza nessun onere per la
comunità.
"L'unica certezza che mi rimane - conclude il vicecapogruppo di
Autonomia Responsabile Revelant - è che cittadini ed aziende
della nostra montagna, a livello di connettività internet
fondamentali per lo sviluppo di questi territori, per molti anni
ancora faranno parte del terzo mondo. Anzi mi correggo, anche
questi ci hanno già sorpassato da tempo. Semplicemente una
vergogna".