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FI: Novelli, gravi disservizi gestione Fondo autonomia possibile

25.07.2016
11:26
(ACON) Trieste, 25 lug - COM/MPB - "Porre rimedio quanto prima ai gravi disservizi che sono stati causati da una regolamentazione inadeguata nella gestione delle risorse per il FAP (Fondo per l'autonomia fossibile) con liste d'attesa che possono raggiungere anche i due anni e, in alcuni casi, l'erogazione per l'anno in corso solamente di una quota di acconto che ha aggravato ulteriormente la delicata situazione in cui versano i destinatari".

A chiederlo il consigliere regionale di Forza Italia Roberto Novelli che ha presentato un'interrogazione alla Giunta.

"Il FAP - rileva Novelli - è un intervento economico rivolto a persone in condizione di non autosufficienza e viene utilizzato a sostegno sia delle situazioni trattate a domicilio che per progetti sperimentali nel settore della salute mentale. La misura, gestita dai servizi socio-assistenziali dei Comuni, prevede un'indennità annuale stabilita in base alla gravità della condizione del richiedente e alla situazione ISEE dello stesso e viene ripartita tra gli enti gestori del servizio sociale dei Comuni per il 40% sulla base della popolazione residente in ogni ambito distrettuale e per il 60% sulla base della popolazione anziana presente in ogni ambito distrettuale.

"Una gestione che presenta una difficoltà di applicazione e di rendicontazione delle spese da parte degli ambiti socio-assistenziali. A tali problemi si aggiungono grosse difficoltà degli ambiti stessi a conoscere il numero effettivo delle persone con disabilità, e quindi a rispondere adeguatamente alle richieste degli utenti.

"Anche a causa di ciò - prosegue l'esponente di Forza Italia - in diversi ambiti socio-sanitari risultano attive liste d'attesa per accedere al FAP che possono raggiungere anche i due anni.

"L'ultima rilevazione disponibile sulle liste d'attesa per i FAP al 31 dicembre 2015 riporta 149 persone in attesa nell'ambito di Cervignano, 121 a Pordenone, 90 a Latisana, 41 a Trieste, 26 a Cividale, 14 a Tarcento, 12 a San Daniele e 6 a Udine.

"Numeri e periodi di tempo inaccettabili se si considera che per alcune disabilità i FAP sono l'unica possibilità di trattamento a causa della mancanza di servizi territoriali o, nel caso delle persone anziane o con disabilità degenerativa, il contributo può arrivare quando ormai è troppo tardi. Cito un esempio su tutti: casi di anziani colpiti da demenza senile che necessitano di un'assistenza di badanti sulle 24 ore e che non ricevono il contributo perché, secondo quanto comunicato, gli uffici regionali competenti hanno erogato agli enti gestori del Servizio sociale dei Comuni solo una quota in acconto del FAP 2016".

"Credo - conclude Novelli - che sia necessario, da un lato, effettuare quanto prima un cambio di rotta cercando di avere un censimento chiaro della popolazione con disabilità e anziana sui territori degli ambiti, in modo di permettere di finanziare adeguatamente i fondi in riparto e di eliminare o ridurre le liste d'attesa per accedere al FAP basandosi sui reali bisogni del territorio e, dall'altro, aumentare le risorse stanziate per scongiurare i gravi disagi che si sono creati in questi anni".