FI: Novelli, gravi disservizi gestione Fondo autonomia possibile
(ACON) Trieste, 25 lug - COM/MPB - "Porre rimedio quanto prima
ai gravi disservizi che sono stati causati da una
regolamentazione inadeguata nella gestione delle risorse per il
FAP (Fondo per l'autonomia fossibile) con liste d'attesa che
possono raggiungere anche i due anni e, in alcuni casi,
l'erogazione per l'anno in corso solamente di una quota di
acconto che ha aggravato ulteriormente la delicata situazione in
cui versano i destinatari".
A chiederlo il consigliere regionale di Forza Italia Roberto
Novelli che ha presentato un'interrogazione alla Giunta.
"Il FAP - rileva Novelli - è un intervento economico rivolto a
persone in condizione di non autosufficienza e viene utilizzato a
sostegno sia delle situazioni trattate a domicilio che per
progetti sperimentali nel settore della salute mentale. La
misura, gestita dai servizi socio-assistenziali dei Comuni,
prevede un'indennità annuale stabilita in base alla gravità della
condizione del richiedente e alla situazione ISEE dello stesso e
viene ripartita tra gli enti gestori del servizio sociale dei
Comuni per il 40% sulla base della popolazione residente in ogni
ambito distrettuale e per il 60% sulla base della popolazione
anziana presente in ogni ambito distrettuale.
"Una gestione che presenta una difficoltà di applicazione e di
rendicontazione delle spese da parte degli ambiti
socio-assistenziali. A tali problemi si aggiungono grosse
difficoltà degli ambiti stessi a conoscere il numero effettivo
delle persone con disabilità, e quindi a rispondere adeguatamente
alle richieste degli utenti.
"Anche a causa di ciò - prosegue l'esponente di Forza Italia - in
diversi ambiti socio-sanitari risultano attive liste d'attesa per
accedere al FAP che possono raggiungere anche i due anni.
"L'ultima rilevazione disponibile sulle liste d'attesa per i FAP
al 31 dicembre 2015 riporta 149 persone in attesa nell'ambito di
Cervignano, 121 a Pordenone, 90 a Latisana, 41 a Trieste, 26 a
Cividale, 14 a Tarcento, 12 a San Daniele e 6 a Udine.
"Numeri e periodi di tempo inaccettabili se si considera che per
alcune disabilità i FAP sono l'unica possibilità di trattamento a
causa della mancanza di servizi territoriali o, nel caso delle
persone anziane o con disabilità degenerativa, il contributo può
arrivare quando ormai è troppo tardi. Cito un esempio su tutti:
casi di anziani colpiti da demenza senile che necessitano di
un'assistenza di badanti sulle 24 ore e che non ricevono il
contributo perché, secondo quanto comunicato, gli uffici
regionali competenti hanno erogato agli enti gestori del Servizio
sociale dei Comuni solo una quota in acconto del FAP 2016".
"Credo - conclude Novelli - che sia necessario, da un lato,
effettuare quanto prima un cambio di rotta cercando di avere un
censimento chiaro della popolazione con disabilità e anziana sui
territori degli ambiti, in modo di permettere di finanziare
adeguatamente i fondi in riparto e di eliminare o ridurre le
liste d'attesa per accedere al FAP basandosi sui reali bisogni
del territorio e, dall'altro, aumentare le risorse stanziate per
scongiurare i gravi disagi che si sono creati in questi anni".