CR: Ufficio presidenza, audizione referendum abrogativo legge acqua
(ACON) Trieste, 26 lug - AB - Audizione in Ufficio di
presidenza del Consiglio regionale di una rappresentanza del
comitato referendario per l'abrogazione della legge regionale 5
del 2016 sul servizio idrico e la gestione dei rifiuti urbani.
La proposta di referendum abrogativo dell'intera legge, sostenuta
da 1336 firme, è stata depositata lo scorso 28 giugno; sulla sua
ammissibilità si esprimerà domani - nella pausa dei lavori l'Aula
- l'Ufficio di presidenza e, se non dovesse raggiungere un parere
unanime, la parola passerà al Consiglio regionale che già nel
pomeriggio sarà investito della questione.
A esporre le ragioni del referendum è stato Aldevis Tibaldi, che
ha sgomberato subito eventuali dubbi di forma definendo il
quesito chiaro, le motivazioni esplicite, tutto in linea con le
disposizioni della legge regionale 5/2003 che disciplina la
materia referendaria.
Tibaldi si è lamentato che sia stata compressa in modo
inspiegabile la partecipazione del pubblico, dei titolari dei
diritti, di alcuni sindaci (in particolare della Carnia), dei
Comitati e che ci sia stata un'assoluta disinformazione sulla
legge nei confronti dei cittadini, che non ne conoscono ancora i
contenuti né i motivi che l'hanno ispirata.
Non ci è stata concessa l'audizione in IV Commissione, che pur
avevamo chiesto - ha aggiunto - e non sappiamo nemmeno per quale
strana ragione siamo stati sostituiti dalle associazioni
ambientaliste, che nulla hanno a che fare con noi.
La legge - ha quindi affermato Tibaldi entrando nel merito -
doveva inevitabilmente discendere dal Piano di tutela delle
acque, Piano che però è ancora incompleto e non operativo.
Ed è incongruo che nella stessa legge si parli di acqua e di
rifiuti, palesemente due servizi diversi e due materie
diametralmente opposte. Senza contare che la legge non si fa
carico di normare aspetti assolutamente rilevanti come l'utilizzo
dell'acqua a fini industriali e agricoli. Non serve un gestore
unico - ha concluso Tibaldi - non occorre accentrare, la
responsabilità dei cittadini si moltiplica quando vengono
investiti direttamente delle questioni.