Capigruppo: audizione sindaco Spilimbergo su contenzioso Di Panigai
(ACON) Trieste, 26 lug - RCM - Abbiamo chiuso la transazione
con la famiglia Di Panigai per un rimborso pari a 2,33 milioni di
euro, quando la Corte d'Appello parlava di oltre 3,1 milioni più
gli interessi. Perciò come sindaco mi posso ritenere soddisfatto
e posso dire di aver fatto tutto il possibile, anche per la
reperibilità delle risorse senza venire meno alle altre esigenze
del bilancio comunale. Una prima tranche da 1 milione è già stata
pagata, la seconda scadrà a dicembre, ma abbiamo bisogno di un
aiuto da parte della Regione perché da soli non possiamo farcela
e i 300mila euro già stanziati con la scorsa Finanziaria non sono
sufficienti.
È quanto ha affermato il primo cittadino di Spilimbergo, Renzo
Francesconi, alla riunione dei Capigruppo del Consiglio
regionale, dopo che a febbraio aveva già esposto alla I
Commissione consiliare la vicenda del contenzioso tra
l'amministrazione spilimberghese e gli eredi di Antonia Tomè Di
Panigai, nato per un restauro mal eseguito al quattrocentesco
palazzo di via Vittorio Emanuele avvenuto negli anni '80 in
conseguenza del terremoto del 1976, quando gli enti locali
agivano per conto della Regione attraverso la legge regionale n.
30 del 1977. L'allora proprietaria si disse insoddisfatta dei
lavori e nel 1992 fece causa al Comune. Una causa persa davanti
al Tribunale (2001) e poi alla Corte d'Appello (2003), mentre la
Corte di cassazione, nel 2009, ribaltò la sentenza dichiarando il
Comune colpevole di non aver controllato a dovere le opere
eseguite. In seguito, il Comune ha promosso un controricorso in
Cassazione (notificato a ottobre 2013).
La richiesta del sindaco è semplice: poiché la Regione non è
stata dichiarata colpevole solo per un errore dell'avvocato
difensore di allora che non la citò in causa (se questa avesse
agito per conto proprio, invece di delegare il Comune sulla base
dell'articolo 8 della LR 30/1977, sarebbe stata lei a dover
rispondere), oggi le chiediamo di aiutarci a chiudere la
questione una volta per tutte. Io mi sento soddisfatto del mio
operato - ha ribadito Francesconi - sia perché mi ritrovo a
pagare per un errore avvenuto negli anni '80 quando ero un
ragazzino e dopo tanti anni è ancora tra le incombenze
dell'amministrazione comunale, sia perché avrei potuto benissimo
evitare ogni coinvolgimento affidandomi a continue proroghe e
terminare il mio mandato senza accollarmi questa responsabilità,
sia perché agendo così ho bloccato gli interessi che altrimenti
sarebbero continuati a lievitare, sia perché il soggetto
coinvolto non dovrebbe essere il Comune ma la Regione. Non da
ultimo, per tutti i fondi trovati senza mandare in dissesto il
bilancio: 890mila euro del Fondo rischi del Comune; circa 1,3
milioni di euro per l'affitto dei terreni della ex caserma di
Vacile affidati per 25 anni a privati per farne un parco
fotovoltaico; 300mila euro di contributo straordinario della
Regione. Ora sta a voi - ha concluso - mettervi una mano sul
cuore.
Se per il capogruppo di FI, Riccardi, è chiaro che non si è nella
fattispecie di una mala-gestione da parte di un ente ma di un
principio di garanzia da difendere nei confronti del Comune, il
capogruppo dei Cittadini, Paviotti, ha parlato di riflessione da
fare con la Giunta regionale e una soluzione va certamente
trovata. La consigliera della Lega Nord, Zilli, ha fatto presente
di aver già predisposto un emendamento da inserire nella legge di
assestamento di bilancio e ha rimproverato la Giunta di non aver
ancora assunto una posizione netta, mentre il capogruppo di
Autonomia Responsabile, Tondo, ha spiegato che l'articolo 8 della
LR 30/1977 non toglie le responsabilità alla Regione,
semplicemente consente il passaggio di soldi da questa ai Comuni
per il pagamento delle opere. Il capogruppo del Pd, Moretti, ha
riconosciuto che il Comune ha fatto tutto il possibile e la
Giunta da parte sua ha già risposto consapevolmente con lo
stanziamento straordinario di 300mila euro, ora si tratta di
trovare una nuova formula di intervento. Da parte dell'assessore
Torrenti, presente a nome dell'Esecutivo, la spiegazione che va
superato il fatto che i giudici non hanno mai dichiarato la
Regione colpevole di alcunché, perciò si deve analizzare come
agire.
(immagini tv)