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Capigruppo: audizione sindaco Spilimbergo su contenzioso Di Panigai

26.07.2016
16:42
(ACON) Trieste, 26 lug - RCM - Abbiamo chiuso la transazione con la famiglia Di Panigai per un rimborso pari a 2,33 milioni di euro, quando la Corte d'Appello parlava di oltre 3,1 milioni più gli interessi. Perciò come sindaco mi posso ritenere soddisfatto e posso dire di aver fatto tutto il possibile, anche per la reperibilità delle risorse senza venire meno alle altre esigenze del bilancio comunale. Una prima tranche da 1 milione è già stata pagata, la seconda scadrà a dicembre, ma abbiamo bisogno di un aiuto da parte della Regione perché da soli non possiamo farcela e i 300mila euro già stanziati con la scorsa Finanziaria non sono sufficienti.

È quanto ha affermato il primo cittadino di Spilimbergo, Renzo Francesconi, alla riunione dei Capigruppo del Consiglio regionale, dopo che a febbraio aveva già esposto alla I Commissione consiliare la vicenda del contenzioso tra l'amministrazione spilimberghese e gli eredi di Antonia Tomè Di Panigai, nato per un restauro mal eseguito al quattrocentesco palazzo di via Vittorio Emanuele avvenuto negli anni '80 in conseguenza del terremoto del 1976, quando gli enti locali agivano per conto della Regione attraverso la legge regionale n. 30 del 1977. L'allora proprietaria si disse insoddisfatta dei lavori e nel 1992 fece causa al Comune. Una causa persa davanti al Tribunale (2001) e poi alla Corte d'Appello (2003), mentre la Corte di cassazione, nel 2009, ribaltò la sentenza dichiarando il Comune colpevole di non aver controllato a dovere le opere eseguite. In seguito, il Comune ha promosso un controricorso in Cassazione (notificato a ottobre 2013).

La richiesta del sindaco è semplice: poiché la Regione non è stata dichiarata colpevole solo per un errore dell'avvocato difensore di allora che non la citò in causa (se questa avesse agito per conto proprio, invece di delegare il Comune sulla base dell'articolo 8 della LR 30/1977, sarebbe stata lei a dover rispondere), oggi le chiediamo di aiutarci a chiudere la questione una volta per tutte. Io mi sento soddisfatto del mio operato - ha ribadito Francesconi - sia perché mi ritrovo a pagare per un errore avvenuto negli anni '80 quando ero un ragazzino e dopo tanti anni è ancora tra le incombenze dell'amministrazione comunale, sia perché avrei potuto benissimo evitare ogni coinvolgimento affidandomi a continue proroghe e terminare il mio mandato senza accollarmi questa responsabilità, sia perché agendo così ho bloccato gli interessi che altrimenti sarebbero continuati a lievitare, sia perché il soggetto coinvolto non dovrebbe essere il Comune ma la Regione. Non da ultimo, per tutti i fondi trovati senza mandare in dissesto il bilancio: 890mila euro del Fondo rischi del Comune; circa 1,3 milioni di euro per l'affitto dei terreni della ex caserma di Vacile affidati per 25 anni a privati per farne un parco fotovoltaico; 300mila euro di contributo straordinario della Regione. Ora sta a voi - ha concluso - mettervi una mano sul cuore.

Se per il capogruppo di FI, Riccardi, è chiaro che non si è nella fattispecie di una mala-gestione da parte di un ente ma di un principio di garanzia da difendere nei confronti del Comune, il capogruppo dei Cittadini, Paviotti, ha parlato di riflessione da fare con la Giunta regionale e una soluzione va certamente trovata. La consigliera della Lega Nord, Zilli, ha fatto presente di aver già predisposto un emendamento da inserire nella legge di assestamento di bilancio e ha rimproverato la Giunta di non aver ancora assunto una posizione netta, mentre il capogruppo di Autonomia Responsabile, Tondo, ha spiegato che l'articolo 8 della LR 30/1977 non toglie le responsabilità alla Regione, semplicemente consente il passaggio di soldi da questa ai Comuni per il pagamento delle opere. Il capogruppo del Pd, Moretti, ha riconosciuto che il Comune ha fatto tutto il possibile e la Giunta da parte sua ha già risposto consapevolmente con lo stanziamento straordinario di 300mila euro, ora si tratta di trovare una nuova formula di intervento. Da parte dell'assessore Torrenti, presente a nome dell'Esecutivo, la spiegazione che va superato il fatto che i giudici non hanno mai dichiarato la Regione colpevole di alcunché, perciò si deve analizzare come agire.

(immagini tv)