News


M5S: Dal Zovo, su utilizzo delle acque aggirate le norme vigenti

28.07.2016
18:05
(ACON) Trieste, 28 lug - COM/AB - La maggioranza di centro sinistra in sede di assestamento di bilancio ha introdotto una deroga alle norme che regolano la materia di rilascio delle concessione, una delle quali pone come principio fondante la salvaguardia della risorsa idrica per assicurarne l'equa condivisione e l'accessibilità a tutti nei limiti dell'utilizzo sostenibile, nella tutela delle aspettative e dei diritti delle generazioni future a fruire di un integro patrimonio ambientale.

Sempre la stessa legge prevede che l'uso dell'acqua per il consumo umano sia prioritario rispetto agli altri utilizzi dei corpi idrici superficiali o sotterranei, che sono ammessi quando la risorsa è sufficiente e a condizione che non ledano la qualità dell'acqua destinata al consumo umano e l'equilibrio degli ecosistemi.

A metterlo in evidenza è la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Ilaria Dal Zovo, che aggiunge:

L'emendamento passato in Aula introduce invece una deroga alle procedure previste per le istanze di concessione di derivazione d'acqua a uso idroelettrico, che ora potrà essere rilasciata fuori dal procedimento di autorizzazione unica previsto dalle leggi, per accedere agli incentivi in materia di produzione di energia da fonti rinnovabili.

Che l'unica finalità della norma sia agevolare i pochi operatori del settore nella percezione dei contributi pubblici di cui trattasi, a discapito delle regole procedurali in vigore per tutti gli altri, è dimostrato anche dalla precisazione che, in caso di mancato rilascio dell'autorizzazione unica (magari per questioni di incompatibilità ambientale), la concessione così rilasciata in deroga perderà efficacia, con l'obbligo per l'impresa di rimuovere l'impianto e ripristinare lo stato dei luoghi.

Domanda: qual è il vantaggio di ottenere anticipatamente una concessione prima di un provvedimento unico che potrebbe anche essere negativo, se non quello di percepire contributi pubblici o, peggio, sanare situazioni di abuso non ancora emerse e che la norma andrebbe a coprire? Chissà quali altre motivazioni ci possono essere dietro, ma in Aula le nostre domande non hanno mai avuto risposta.

Perfino una Regione come il Veneto, che non ci pare essere governata da un'Amministrazione di sinistra, ha tolto dalla propria legislazione questa previsione. Non capiamo proprio perché la sinistra che governa il Friuli Venezia Giulia continui a dire di essere a favore della tutela del territorio e della salvaguardia dell'ambiente e poi, nei fatti, finisca per compiere azioni che vanno esattamente nella direzione opposta.

È inutile pianificare e fare programmazione attraverso norme o il Piano di tutela acque, se poi con un semplice emendamento si bypassano i buoni propositi a discapito del nostro territorio.