M5S: Dal Zovo, su utilizzo delle acque aggirate le norme vigenti
(ACON) Trieste, 28 lug - COM/AB - La maggioranza di centro
sinistra in sede di assestamento di bilancio ha introdotto una
deroga alle norme che regolano la materia di rilascio delle
concessione, una delle quali pone come principio fondante la
salvaguardia della risorsa idrica per assicurarne l'equa
condivisione e l'accessibilità a tutti nei limiti dell'utilizzo
sostenibile, nella tutela delle aspettative e dei diritti delle
generazioni future a fruire di un integro patrimonio ambientale.
Sempre la stessa legge prevede che l'uso dell'acqua per il
consumo umano sia prioritario rispetto agli altri utilizzi dei
corpi idrici superficiali o sotterranei, che sono ammessi quando
la risorsa è sufficiente e a condizione che non ledano la qualità
dell'acqua destinata al consumo umano e l'equilibrio degli
ecosistemi.
A metterlo in evidenza è la consigliera regionale del MoVimento 5
Stelle Ilaria Dal Zovo, che aggiunge:
L'emendamento passato in Aula introduce invece una deroga alle
procedure previste per le istanze di concessione di derivazione
d'acqua a uso idroelettrico, che ora potrà essere rilasciata
fuori dal procedimento di autorizzazione unica previsto dalle
leggi, per accedere agli incentivi in materia di produzione di
energia da fonti rinnovabili.
Che l'unica finalità della norma sia agevolare i pochi operatori
del settore nella percezione dei contributi pubblici di cui
trattasi, a discapito delle regole procedurali in vigore per
tutti gli altri, è dimostrato anche dalla precisazione che, in
caso di mancato rilascio dell'autorizzazione unica (magari per
questioni di incompatibilità ambientale), la concessione così
rilasciata in deroga perderà efficacia, con l'obbligo per
l'impresa di rimuovere l'impianto e ripristinare lo stato dei
luoghi.
Domanda: qual è il vantaggio di ottenere anticipatamente una
concessione prima di un provvedimento unico che potrebbe anche
essere negativo, se non quello di percepire contributi pubblici
o, peggio, sanare situazioni di abuso non ancora emerse e che la
norma andrebbe a coprire? Chissà quali altre motivazioni ci
possono essere dietro, ma in Aula le nostre domande non hanno mai
avuto risposta.
Perfino una Regione come il Veneto, che non ci pare essere
governata da un'Amministrazione di sinistra, ha tolto dalla
propria legislazione questa previsione. Non capiamo proprio
perché la sinistra che governa il Friuli Venezia Giulia continui
a dire di essere a favore della tutela del territorio e della
salvaguardia dell'ambiente e poi, nei fatti, finisca per compiere
azioni che vanno esattamente nella direzione opposta.
È inutile pianificare e fare programmazione attraverso norme o il
Piano di tutela acque, se poi con un semplice emendamento si
bypassano i buoni propositi a discapito del nostro territorio.