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FI: Ziberna, mozione diffida ad adempiere da inviare all'Inps

10.08.2016
11:39
(ACON) Trieste, 10 ago - COM/RCM - Una mozione in aiuto dei pensionati a firma Ziberna, Novelli, De Anna di Forza Italia così recita: "La Giunta regionale intervenga presso il Governo e il Parlamento affinché sia attuata la sentenza n. 70/2015 della Corte costituzionale a favore dei pensionati. Sono almeno 130mila i pensionati penalizzati nel solo Friuli Venezia Giulia. Forza Italia fornisce aiuto per l'azione di diffida ad adempiere da inviare all'Inps".

A seguire, il consigliere regionale Rodolfo Ziberna esplica le motivazioni della sua azione spiegando i contenuti del decreto legge del 2011 sui conti pubblici che ha escluso, per gli anni 2012 e 2013, la rivalutazione automatica di tutte le pensioni di importo superiore a tre volte il trattamento minimo Inps dell'anno rivalutato, ovvero 1.443 euro mensili lordi.

Tutti i trattamenti pensionistici di importo superiore a quello appena citato - scrive Ziberna - sono stati esclusi da rivalutazione. Sul totale di 16.533.152 pensionati, ben 5.242.161, 1 pensionato su 3, sono stati esclusi dalla rivalutazione, secondo quanto riportato dall'Inps nel 2012. Considerato che sono oltre 380mila le pensioni erogate in FVG, sono almeno 130mila gli interessati in regione.

La Corte costituzionale - spiega ancora il forzista -, con sentenza del 2015 n. 70, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 24, comma 25, del decreto legge 201/2011 nella parte in cui prevede che "in considerazione della contingente situazione finanziaria, la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici (...) è riconosciuta, per gli anni 2012 e 2013, esclusivamente ai trattamenti pensionistici di importo complessivo fino a tre volte il trattamento minimo Inps, nella misura del 100%". Per effetto di tale pronuncia di incostituzionalità, i titolari dei trattamenti pensionistici esclusi hanno riacquistato retroattivamente il diritto alla rivalutazione dei propri trattamenti pensionistici e quindi a ottenere il pagamento degli arretrati con interessi e il ricalcolo della pensione sulla determinazione degli assegni futuri.

Il Governo è intervenuto con decreto legge procedendo a una sola parziale e molto limitata restituzione degli arretrati - accusa Ziberna - e a una ancor più irrisoria rideterminazione dei trattamenti pensionistici, con grave pregiudizio per i pensionati: in concreto, gli importi restituiti oscillano tra lo 0% e il 21% di quanto spettante, con un danno dal 79% al 100% per le pensioni superiori ai 2.810 euro mensili lordi. In base al provvedimento del Governo, gli arretrati liquidati nel cedolino pensione di agosto 2015 hanno oscillato tra i 150 e gli 800 euro (niente è stato corrisposto ai titolari di pensione superiori a 2.810 euro mensili lordi).

Inoltre "il riconoscimento delle perequazioni nei termini citati opera esclusivamente ai fini della determinazione degli importi arretrati relativi agli anni 2012-2013" (circolare Inps n. 125 del 25 giugno 2015), ossia gli arretrati non si consolidano nell'assegno pensionistico futuro, se non in minima parte e non per tutti. La rivalutazione riconosciuta per il 2012-2013 (già ridotta rispetto a quanto di diritto) è, infatti, ulteriormente ridotta ai fini del calcolo degli assegni 2014-2016.

Come rilevato dall'Inps, l'incremento perequativo attribuito per gli anni 2012 e 2013, che costituisce la base di calcolo per le pensioni a partire dal 2014, viene riconosciuto per gli anni 2014 e 2015 nella misura del 20% e per il 2016 del 50% dell'incremento perequativo ottenuto nel biennio 2012-2013. L'effetto trascinamento implica che i titolari di pensioni superiori a 1.443 euro lordi mensili percepiranno, vita natural durante, un assegno pensionistico inferiore a quello che sarebbe loro spettato (ad esempio: circa 90 euro mensili in meno per il titolare di una pensione pari a 1.500 euro mensili lordi; circa 160 euro per una pensione di 3.000 euro lordi, etc.).

L'INPS avrebbe addirittura formalmente comunicato ai patronati - così ancora il consigliere regionale di opposizione - di non effettuare conteggi di ricostruzione dei trattamenti pensionistici in base alla sentenza della Corte costituzionale. I patronati si stanno attenendo alle disposizioni avute dall'Inps, non provvedendo a tutelare gli interessi della parte debole, cioè i pensionati, soggetti verso i quali dovrebbero avere specifiche attenzioni e vocazione. Appare evidente come non vi sia congruenza tra i contenuti della sentenza della Corte n. 70/2015 e le disposizioni di cui al decreto legge 65/2015. La solo parziale ottemperanza è stata motivata con la difficile situazione della finanza pubblica e con la necessità di mantenere gli equilibri di bilancio.

Ecco la ragione per cui - spiega infine Ziberna -, insieme ai colleghi Roberto Novelli ed Elio De Anna, ho depositato come primo firmatario in Consiglio regionale una mozione con cui si impegna la Giunta regionale a sollecitare il Governo a intervenire rapidamente, pur con un criterio di gradualità alla luce degli obiettivi di finanza pubblica, al fine di dare piena ed effettiva attuazione alla sentenza n. 70/2015 della Corte costituzionale, prevedendo, a favore dei titolari di pensione colpiti dal blocco previsto, con effetti sugli importi degli assegni pensionistici vita natural durante, inclusa la rivalutazione sull'importo rivalutato per gli anni 2012 e 2013.

Inoltre Forza Italia è a disposizione di chi intendesse inviare una diffida ad adempiere all'Inps di Roma e all'istituto territorialmente competente fornendo, a mezzo mail, le indicazioni relative. A tal fine scrivere a: rodolfo.ziberna@regione.fvg.it.