M5S: Dal Zovo su Aia per centrale termoelettrica di Monfalcone
(ACON) Trieste, 1 set - COM/AB - Quando è diventata di dominio
pubblico la notizia che l'Autorizzazione integrata ambientale del
2009 alla centrale termoelettrica di Monfalcone era stata
raddoppiata dal ministero, l'assessore all'ambiente Sara Vito era
letteralmente caduta dalle nuvole, del tutto ignara - a suo dire
- delle decisioni prese a livello nazionale. La smentita,
purtroppo per lei, è arrivata direttamente dal Governo Renzi. Il
ministro all'ambiente Gian Luca Galletti recentemente ha
dichiarato, infatti, che un funzionario della Regione Friuli
Venezia Giulia partecipava al tavolo di coordinamento
Stato-Regione. La Giunta Serracchiani pertanto era a conoscenza
di quanto, di lì a poco, sarebbe accaduto.
Lo afferma Ilaria Dal Zovo, portavoce del MoVimento 5 Stelle in
Consiglio regionale, che aggiunge:
Ecco come viene interpretato il concetto di trasparenza. Una
parola tanto usata, quanto oscura nella pratica quotidiana del
Partito democratico. È venuto il momento di gettare la maschera e
di spiegare ai cittadini di Monfalcone quale iter in realtà abbia
avuto questa proroga deleteria.
Intanto sui media, in questo ultimo periodo, si parla spesso di
una chiusura progressiva della centrale a carbone. La verità è
che il carbone non è più produttivo. Persino la Cina sta
chiudendo le centrali a carbone e sempre più frequenti sono le
voci di maggiori tassazioni per il carbone che finiranno per
rendere questo combustibile fossile, di fatto, antieconomico.
Bene, ma con cosa il Partito democratico pensa di sostituire il
carbone? Forse con le immondizie definite, in modo più elegante,
"biomasse a filiera corta"? D'altronde siamo l'unico Paese al
mondo dove abbiamo trovato un termine affascinante anche per
l'inceneritore, che la politica chiama "termovalorizzatore". Una
cosa però è certa: riconvertendo il carbone con i rifiuti non si
va molto lontano. Dopo l'amianto, il carbone e le polveri sottili
i cittadini di Monfalcone dovranno respirare anche nuovi
inquinanti molto pericolosi per la salute.
Nel Piano energetico nazionale presentato dal MoVimento 5 Stelle
si prevede l'abbandono definitivo del carbone in Italia entro il
2020. Per parte nostra, da quando siamo stati eletti in Consiglio
regionale, abbiamo chiesto indagini, studi epidemiologici, studi
sui fondali, indagini sui licheni per avere dati certi
sull'inquinamento nel Monfalconese. Niente di tutto questo finora
è stato realizzato. Ora leggiamo sui media che Arpa e Comune di
Monfalcone stanno progettando gli stessi studi proposti dal
MoVimento 5 Stelle ben tre anni fa.
D'altronde a noi interessa il bene dei cittadini; agli altri,
probabilmente, solo farsi eleggere o rieleggere e in campagna
elettorale se ne escono con questi spot.