M5S: Dal Zovo/Sergo, ddl geositi, grotte e Carso pieno di deroghe
(ACON) Trieste, 6 set - COM/MPB - Obsoleto, monco e pieno di
deroghe assurde, con un articolo che sembra fatto apposta per
favorire, tra gli altri, il progetto del Treno ad Alta Velocità.
Il MoVimento 5 Stelle boccia senza appello il disegno di legge n.
150 che, in teoria, dovrebbe tutelare e valorizzare la
geodiversità, il patrimonio geologico e speleologico e le aree
carsiche.
"Ci aspettavamo una legge più innovativa - dichiara la portavoce
in Consiglio regionale Ilaria Dal Zovo. Questo testo invece è già
obsoleto prima ancora di entrare in vigore e pecca sotto molti
punti di vista, in primis nella parte che riguarda le
definizioni. Persino gli esperti auditi in Commissione le hanno
definite errate e mancanti di alcuni concetti base.
"Letteralmente assurdo poi l'articolo sulle deroghe. Si propone
una legge per tutelare e valorizzare la geodiversità del
patrimonio geologico e speleologico e delle aree carsiche, ma poi
si rovina tutto inserendo un articolo inconcepibile. Si tratta
dell'articolo che noi abbiamo ribattezzato, da subito, l'articolo
della TAV - spiega Dal Zovo. In sostanza, consente la
realizzazione di opere pubbliche o d'interesse pubblico - quindi
anche private - in deroga ai divieti posti sui geositi o sul
patrimonio speleologico e delle forre.
"Nelle grotte carsiche o nelle forre, per esempio, è vietato
abbandonare rifiuti e scaricare reflui di qualsiasi natura, ma se
dovete realizzare un'opera pubblica, la norma prevede che potrete
distruggere, occludere e danneggiare le forme carsiche o
alterarne permanentemente la morfologia; come se non bastasse,
potreste anche provocare modifiche ambientali permanenti e, in
particolare, alterare il regime idrico o compromettere la
funzionalità dell'ecosistema.
"Parimenti con questo disegno di legge tuteliamo i geositi,
ovvero quelle aree o territori, sia epigei che ipogei, con
caratteristiche geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche,
paleontologiche, mineralogiche e pedologiche di intrinseco
interesse e importanza per la comprensione della storia e
dell'evoluzione della Terra. Poi, però, di fronte a una qualsiasi
opera pubblica si permette l'alterazione del regime idrico, della
morfologia del terreno, di realizzare nuove cave o impianti di
recupero o smaltimento dei rifiuti.
"In sostanza - aggiunge il portavoce in Consiglio regionale
Cristian Sergo - con questo solo articolo si annulla tutto quello
che ci potrebbe essere di positivo nella norma, con buona pace
degli sforzi volti a tutelare questi patrimoni.
"In altre regioni è prevista la realizzazione di opere, ma devono
esser ritenute necessarie e supportate da documentati e
imperativi motivi di interesse pubblico di sicurezza" aggiungono
i portavoce pentastellati.
"Questa volta la Giunta Serracchiani non ha preso esempio dalle
altre Regioni, che di solito vengono utilizzate come modello in
questa legislatura. Invece - concludono i due portavoce del M5S -
ha voluto dare prova diretta di quanto poco, come sempre,
interessi la tutela del territorio a vantaggio dello sviluppo,
degli appalti, a tutti i costi".