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III Comm: audizione Associaz. tutela disabili e anziani nelle Asp

12.09.2016
12:48
(ACON) Trieste, 12 set - RCM - Porta la data dell'8 marzo scorso, la richiesta di audizione in III Commissione del Consiglio regionale (presidente Franco Rotelli del Pd) da parte dell'Associazione regionale istituzioni e organismi tutela disabili e anziani ricoverati in strutture protette del Friuli Venezia Giulia, ma la lista delle domande a cui la sua presidente, Magda Minotti, è venuta a cercare risposta con altri componenti dell'associazione è stata presentata tre anni fa: 30 agosto 2013. Infatti alcuni dei punti hanno nel frattempo trovato risposta, ma non tutti.

È in applicazione il regolamento sui requisiti degli standard minimi di qualità e sicurezza delle strutture per anziani, così come è riconosciuta e garantita la partecipazione dei Comitati dei familiari da parte delle Asp (Aziende pubbliche per i servizi alla persona), ha fatto presente l'assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca.

Invece non ha ancora trovato soluzione il problema dell'erogazione dei farmaci di fascia C all'interno dei prontuari farmaceutici previsti per le strutture protette. Spesso siamo noi, come Associazione ma anche autotassandoci - è stato detto in Commissione -, ad acquistare farmaci da banco come i lassativi piuttosto che i cerotti per calli per quegli anziani che, trovandosi soli, non hanno la possibilità economica di poterli comperare. Ciò che si chiede è che rientrino tra i farmaci garantiti dalle Asp che li ospitano. Oltretutto noi - hanno aggiunto - compriamo anche i vestiti a queste persone, le scarpe o gli occhiali, perché il servizio sociale dei Comuni si limita al pagamento delle rette, non prevedendo anche cose essenziali come, appunto, un abito.

Altro punto delicato, prevedere un numero adeguato di medici di base che operano all'interno delle strutture protette, così da instaurare un rapporto più costante con i pazienti ma anche con i loro familiari e con gli infermieri della struttura, rapporto che non si instaura con i medici esterni che vengono in visita ogni tanto. Ciò limiterebbe anche il numero di richieste di ricovero in ospedale. Questo avviene alla Quiete di Udine - è stato fatto presente -, ma non alla Asp di Cividale, e non si capisce perché se non per ragioni economiche dei medici stessi. I medici di medicina generale - hanno spiegato i relatori - si rifanno alla Convenzione del '96 per fare assistenza ai malati nelle strutture protette, una Convenzione che va rivista.

Ultima richiesta, che siano emanate disposizioni precise inerenti il deposito di oggetti e denaro appartenenti a infermi ricoverati e poi deceduti nelle strutture protette, affinché quei beni non finiscano in un generico calderone statale, ma possano essere utilizzati, e in tempi brevi, per migliorare e poter continuare a garantire quegli stessi servizi ad altri pazienti.

La richiesta è delicata - ha affermato l'assessore Telesca - perché si scontra con leggi nazionali, non ultimo con i diritti di successione. Per l'erogazione dei farmaci di fascia C bisogna stilare un elenco preciso, non si può aprire in maniera generalizzata. Per il problema dei medici di base registrato a Cividale, ma anche a Codroipo, si può pensare di superarlo con l'assunzione di altri medici, ma vanno calcolati i costi dell'operazione.

(foto, immagini tv)