III Comm: audizione Associaz. tutela disabili e anziani nelle Asp
(ACON) Trieste, 12 set - RCM - Porta la data dell'8 marzo
scorso, la richiesta di audizione in III Commissione del
Consiglio regionale (presidente Franco Rotelli del Pd) da parte
dell'Associazione regionale istituzioni e organismi tutela
disabili e anziani ricoverati in strutture protette del Friuli
Venezia Giulia, ma la lista delle domande a cui la sua
presidente, Magda Minotti, è venuta a cercare risposta con altri
componenti dell'associazione è stata presentata tre anni fa: 30
agosto 2013. Infatti alcuni dei punti hanno nel frattempo trovato
risposta, ma non tutti.
È in applicazione il regolamento sui requisiti degli standard
minimi di qualità e sicurezza delle strutture per anziani, così
come è riconosciuta e garantita la partecipazione dei Comitati
dei familiari da parte delle Asp (Aziende pubbliche per i servizi
alla persona), ha fatto presente l'assessore regionale alla
Salute, Maria Sandra Telesca.
Invece non ha ancora trovato soluzione il problema
dell'erogazione dei farmaci di fascia C all'interno dei prontuari
farmaceutici previsti per le strutture protette. Spesso siamo
noi, come Associazione ma anche autotassandoci - è stato detto in
Commissione -, ad acquistare farmaci da banco come i lassativi
piuttosto che i cerotti per calli per quegli anziani che,
trovandosi soli, non hanno la possibilità economica di poterli
comperare. Ciò che si chiede è che rientrino tra i farmaci
garantiti dalle Asp che li ospitano. Oltretutto noi - hanno
aggiunto - compriamo anche i vestiti a queste persone, le scarpe
o gli occhiali, perché il servizio sociale dei Comuni si limita
al pagamento delle rette, non prevedendo anche cose essenziali
come, appunto, un abito.
Altro punto delicato, prevedere un numero adeguato di medici di
base che operano all'interno delle strutture protette, così da
instaurare un rapporto più costante con i pazienti ma anche con i
loro familiari e con gli infermieri della struttura, rapporto che
non si instaura con i medici esterni che vengono in visita ogni
tanto. Ciò limiterebbe anche il numero di richieste di ricovero
in ospedale. Questo avviene alla Quiete di Udine - è stato fatto
presente -, ma non alla Asp di Cividale, e non si capisce perché
se non per ragioni economiche dei medici stessi. I medici di
medicina generale - hanno spiegato i relatori - si rifanno alla
Convenzione del '96 per fare assistenza ai malati nelle strutture
protette, una Convenzione che va rivista.
Ultima richiesta, che siano emanate disposizioni precise inerenti
il deposito di oggetti e denaro appartenenti a infermi ricoverati
e poi deceduti nelle strutture protette, affinché quei beni non
finiscano in un generico calderone statale, ma possano essere
utilizzati, e in tempi brevi, per migliorare e poter continuare a
garantire quegli stessi servizi ad altri pazienti.
La richiesta è delicata - ha affermato l'assessore Telesca -
perché si scontra con leggi nazionali, non ultimo con i diritti
di successione. Per l'erogazione dei farmaci di fascia C bisogna
stilare un elenco preciso, non si può aprire in maniera
generalizzata. Per il problema dei medici di base registrato a
Cividale, ma anche a Codroipo, si può pensare di superarlo con
l'assunzione di altri medici, ma vanno calcolati i costi
dell'operazione.
(foto, immagini tv)