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CR: ritirata mozione rischi presenza testate nucleari, fine lavori (9)

13.09.2016
17:40
(ACON) Trieste, 13 set - RCM - Si ipotizza la presenza di 90 bombe atomiche in Italia ubicate nelle basi militari di Aviano, in provincia di Pordenone, e di Ghedi di Torre, in provincia di Brescia. Sono tutte bombe da caduta di fabbricazione statunitense del tipo B61, di tre modelli differenti: B61-3, B61-4 e B61-10. Il primo modello ha capacità di 107 kiloton (che significa una potenza dieci volte superiore all'atomica di Hiroshima), il secondo con potenza massima di 45 kiloton e il terzo di 80 kiloton.

Era questo l'incipit della mozione "Tutela dai rischi dovuti alla presenza di testate nucleari sul territorio regionale", poi ritirata, con cui Eleonora Frattolin e gli altri consiglieri regionali del gruppo M5S avrebbero voluto che la Giunta Serracchiani si impegnasse ad attivarsi presso il ministro della Difesa, Pinotti, per ottenere chiarimenti e rassicurazioni su quanto si sta ponendo in essere presso la base Usaf di Aviano; a riferire prontamente al Consiglio regionale su quanto comunicato dal ministro; a compiere ogni atto necessario a garantire la sicurezza degli abitanti del Friuli Venezia Giulia.

Prima del ritiro, la Frattolin aveva richiamato la risposta data alla sua interrogazione del 30 settembre 2015 in cui la Giunta dichiarava che "la sicurezza dei corregionali è argomento di prioritario interesse per il Governo: sarà cura della presidente, quindi, chiedere immediatamente al ministero della Difesa un intervento presso il Governo americano al fine di ottenere chiarimenti e rassicurazioni su quanto si sta ponendo in essere presso la base Usaf". Si affermava, inoltre, che il Consiglio regionale sarebbe stato prontamente informato su quanto il ministero della Difesa avesse avuto da dire sulla problematica, invece dal 30 settembre 2015 a oggi - così l'accusa della pentastellata - non è arrivata alcuna pronta informazione.

Per la Giunta, l'assessore Gianni Torrenti ha fatto presente che, all'opposto, il ministro Pinotti aveva risposto agli interrogativi della Regione e che questi erano stati trasmessi al Consiglio, ma poiché si basava su una riservatezza del Patto che tagliava ogni possibilità di ulteriori informazioni, era risultato inutilmente ridondante reiterare qualunque richiesta.

I lavori odierni sono così terminati, riprenderanno alle 10.00 di domani mattina.

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