CR: ddl patrimonio geologico, relatrice minoranza Dal Zovo (6)
(ACON) Trieste, 14 set - MPB - Il disegno di legge in
discussione dichiara di perseguire l'obiettivo di costituire un
intervento normativo strutturale per la tutela e la
valorizzazione della geodiversità, del patrimonio geologico e
speleologico e la Regione. Purtroppo abbiamo trovato una norma
scritta in maniera approssimativa, con livelli di tutela
insufficienti e una quantità di deroghe inaccettabili.
E' il giudizio di Ilaria dal Zovo (M5S), relatrice di minoranza
che scandisce una serie di esempi riferiti tanto al Capo dedicato
al patrimonio geologico quanto a quello sul patrimonio
speleologico e delle forre, per arrivare infine a ripetere che
"primo passo della trasparenza del processo decisionale è
formulare documenti sintetici, informativi, precisi e chiari".
Questo disegno di legge parte con un'impostazione superata,
legando il patrimonio speleologico alla componente geologica e
trascurando quasi del tutto quella biologica.
Considerando i geositi come espressione della geodiversità di un
territorio, intesa come gamma dei caratteri geologici,
geomorfologici, idrologici e pedologici presenti in una data
area, e che queste caratteristiche risultano determinanti per le
diverse specie che in tali territori vivono, si può ritenere che
la conservazione della geodiversità e la tutela del patrimonio
geologico contribuiscono a combattere la perdita della
biodiversità e al mantenimento dell'integrità degli ecosistemi.
Ci saremmo aspettati un approccio di questo tipo, anche in
considerazione del fatto storico che la nostra Regione è stata la
prima a legiferare in materia con la legge regionale 27/1966.
Dalle audizioni in sede di Commissione sono emerse problematiche
già sotto l'aspetto delle definizioni, in primis quella di
"speleologia", ma non solo; per esempio riguardo le forre
l'azione del ddl è limitata solo a quelle interessate da attività
esplorative e turistico-ricreative considerando non degne di
tutela le altre perchè sfruttate già a fini energetici.
Così pure non è chiarito il concetto di gestione e valorizzazione
del bene.
Attese deluse anche per quanto riguarda le finalità del testo:
attendevamo una previsione generale diretta a garantire la
conservazione e la valorizzazione del patrimonio geologico e
ambientale, sia superficiale che ipogeo, anche attraverso
l'emanazione di provvedimenti conservativi specifici diretti a
impedire il degrado, la distruzione, il danneggiamento, il
deturpamento e l'inquinamento, nonché per consentirne una
corretta fruizione. Invece, le finalità proposte nel ddl sono di
mero riconoscimento del pubblico interesse alla tutela e
valorizzazione dei beni e alla promozione di attività di studio,
ricerca e divulgazione. Francamente poco per un intervento
normativo strutturale, visto che mancano anche riferimenti o
rinvii specifici alle normative sovraordinate.
Dal Zovo punta poi il dito verso le non meglio precisate deroghe
ai divieti esplicitati, applicabili non solo alle opere
pubbliche, ma anche a tutta la più ampia categoria di quelle di
mero interesse pubblico, mentre sarebbe opportuno limitarle
esclusivamente a documentati e imperativi motivi di interesse
pubblico di sicurezza.
Anche la previsione che il nuovo Catasto speleologico regionale
(CSR), non sia più curato dalle organizzazioni speleologiche
regionali, ma gestito dalla struttura regionale competente è
prova dell'ennesimo accentramento di funzioni non giustificato da
esigenze di efficientamento o miglioramento dell'attuale catasto
regionale, riconosciuto tra i migliori d'Europa.
L'istituzione di una Consulta tecnico-scientifica composta da 10
esperti, di un contestuale Tavolo della speleologia fa chiedere a
Dal Zovo quale sia il reale compito del tavolo. Va infine
apposta, anche in relazione all'applicazione di sanzioni, una
specifica segnaletica che richiami l'inserimento dei geositi
tutelati nel catasto.
Quest'ultima relazione al ddl n.150 chiude i lavori dell'Aula per
la mattinata. Riprenderanno alle 15.00 con l'intervento della
Giunta e, di seguito, quelli dei consiglieri nel dibattito
generale.
(immagini tv)
(segue)