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CR: ddl patrimonio geologico, relatrice minoranza Dal Zovo (6)

14.09.2016
13:17
(ACON) Trieste, 14 set - MPB - Il disegno di legge in discussione dichiara di perseguire l'obiettivo di costituire un intervento normativo strutturale per la tutela e la valorizzazione della geodiversità, del patrimonio geologico e speleologico e la Regione. Purtroppo abbiamo trovato una norma scritta in maniera approssimativa, con livelli di tutela insufficienti e una quantità di deroghe inaccettabili.

E' il giudizio di Ilaria dal Zovo (M5S), relatrice di minoranza che scandisce una serie di esempi riferiti tanto al Capo dedicato al patrimonio geologico quanto a quello sul patrimonio speleologico e delle forre, per arrivare infine a ripetere che "primo passo della trasparenza del processo decisionale è formulare documenti sintetici, informativi, precisi e chiari".

Questo disegno di legge parte con un'impostazione superata, legando il patrimonio speleologico alla componente geologica e trascurando quasi del tutto quella biologica.

Considerando i geositi come espressione della geodiversità di un territorio, intesa come gamma dei caratteri geologici, geomorfologici, idrologici e pedologici presenti in una data area, e che queste caratteristiche risultano determinanti per le diverse specie che in tali territori vivono, si può ritenere che la conservazione della geodiversità e la tutela del patrimonio geologico contribuiscono a combattere la perdita della biodiversità e al mantenimento dell'integrità degli ecosistemi.

Ci saremmo aspettati un approccio di questo tipo, anche in considerazione del fatto storico che la nostra Regione è stata la prima a legiferare in materia con la legge regionale 27/1966.

Dalle audizioni in sede di Commissione sono emerse problematiche già sotto l'aspetto delle definizioni, in primis quella di "speleologia", ma non solo; per esempio riguardo le forre l'azione del ddl è limitata solo a quelle interessate da attività esplorative e turistico-ricreative considerando non degne di tutela le altre perchè sfruttate già a fini energetici.

Così pure non è chiarito il concetto di gestione e valorizzazione del bene.

Attese deluse anche per quanto riguarda le finalità del testo: attendevamo una previsione generale diretta a garantire la conservazione e la valorizzazione del patrimonio geologico e ambientale, sia superficiale che ipogeo, anche attraverso l'emanazione di provvedimenti conservativi specifici diretti a impedire il degrado, la distruzione, il danneggiamento, il deturpamento e l'inquinamento, nonché per consentirne una corretta fruizione. Invece, le finalità proposte nel ddl sono di mero riconoscimento del pubblico interesse alla tutela e valorizzazione dei beni e alla promozione di attività di studio, ricerca e divulgazione. Francamente poco per un intervento normativo strutturale, visto che mancano anche riferimenti o rinvii specifici alle normative sovraordinate.

Dal Zovo punta poi il dito verso le non meglio precisate deroghe ai divieti esplicitati, applicabili non solo alle opere pubbliche, ma anche a tutta la più ampia categoria di quelle di mero interesse pubblico, mentre sarebbe opportuno limitarle esclusivamente a documentati e imperativi motivi di interesse pubblico di sicurezza.

Anche la previsione che il nuovo Catasto speleologico regionale (CSR), non sia più curato dalle organizzazioni speleologiche regionali, ma gestito dalla struttura regionale competente è prova dell'ennesimo accentramento di funzioni non giustificato da esigenze di efficientamento o miglioramento dell'attuale catasto regionale, riconosciuto tra i migliori d'Europa.

L'istituzione di una Consulta tecnico-scientifica composta da 10 esperti, di un contestuale Tavolo della speleologia fa chiedere a Dal Zovo quale sia il reale compito del tavolo. Va infine apposta, anche in relazione all'applicazione di sanzioni, una specifica segnaletica che richiami l'inserimento dei geositi tutelati nel catasto.

Quest'ultima relazione al ddl n.150 chiude i lavori dell'Aula per la mattinata. Riprenderanno alle 15.00 con l'intervento della Giunta e, di seguito, quelli dei consiglieri nel dibattito generale.

(immagini tv)

(segue)