Pd-Ssk: Gabrovec, danni ai vitigni da cinghiali, caprioli e uccelli
(ACON) Trieste, 14 set - COM/AB - "Mancano ormai pochi giorni
all'inizio della vendemmia, che a detta degli esperti doveva
promettere in termini qualitativi una grande annata per i nostri
vini. Per la viticoltura del Carso triestino, che della qualità
ha fatto e continua a fare il suo principale cavallo di
battaglia, il buon auspicio si sta purtroppo trasformando di
giorno in giorno in una chimera in quanto il prezioso raccolto va
scemando a causa dei continui attacchi da parte della
selvaggina".
Il consigliere regionale del Pd-Slovenska skupnost ha introdotto
così la sua interrogazione sui danni provocati da cinghiali e
cervidi, un problema di cui si parla ormai da anni e che rimane
irrisolto e attuale in tutta la sua gravità. A questo si è
aggiunto quest'anno un massiccio aumento dei danni provocati
dagli uccelli.
"I viticoltori - ha continuato l'esponente della SSk - pur
essendo consci di essere piccoli rispetto alle forze della
natura, chiedono collaborazione e aiuto ma si ritrovano
abbandonati nella lotta a un problema che rischia seriamente di
compromettere in poche settimane il duro lavoro di un intero
anno. Molti produttori investono nella costruzione di muretti, in
recinzioni elettrificate, repellenti odorosi, reti e dissuasori
visivi e acustici. Ed è proprio a riguardo a quest'ultima
categoria la notizia di pochi giorni fa del sequestro attuato
dalla polizia di un dissuasore acustico installato nei vigneti in
provincia di Trieste.
Cosa rimane - ha chiesto Gabrovec - quindi agli imprenditori
agricoli a difesa dai danni irreparabili provocati dalla fauna
selvatica?
L'assessore Sara Vito, per conto del collega Panontin, ha fornito
una risposta esaustiva in termini riepilogativi di quelle che
sono le misure regionali attualmente in atto "ma che
evidentemente non bastano neppure per arginare un problema di cui
lo Stato, proprietario della fauna selvatica, non si prende la
dovuta responsabilità" ha precisato Gabrovec nella sua replica in
cui ha ribadito il sottodimensionamento dei piani di
abbattimento.
Molti miglioramenti si potrebbero apportare anche riguardo al
risarcimento dei danni che, oltre a essere esiguo, continua a
venire contemplato ingiustamente come contributo e quindi in
quanto tale gravare sul conto de minimis delle aziende. Oltre
tutto, in questa specifica fase di transizione delle competenze
dalle Province alla Regione si sono create ulteriori difficoltà
burocratiche. Per questo - ha continuato il consigliere regionale
- pare inutile e assurdo parlare di incentivazione del settore
primario, di qualità delle filiere agroalimentari, di promozione
dei nostri prodotti di eccellenza, lasciando al contempo che le
materie prime vengano distrutte prima di poter essere raccolte.
Il problema - ha concluso Gabrovec - è certamente complesso e
richiede la ricerca di un equilibrio tra chi vive dei prodotti
della terra e i diritti di chi abita nelle vicinanze e non è
direttamente interessato al problema. Nella recente vicenda
legata al sequestro del dissuasore acustico il buon senso
necessario per il raggiungimento di tale convivenza è
evidentemente mancato lasciando, ancora una volta, i produttori e
i loro preziosi prodotti alla mercé degli attacchi da terra e dal
cielo.