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IV Comm: audizione ass. Santoro su contributi per opere pubbliche

14.09.2016
17:31
(ACON) Trieste, 14 set - RCM - Battibecco tra maggioranza e opposizioni, in IV Commissione consiliare presieduta da Vittorino Boem (Pd), sui contributi per opere pubbliche previsti nella legge regionale di assestamento 14/2016 ai commi dal 2 al 9 dell'articolo 4. E che ci sia stato un "mea culpa" su una mancata comunicazione esterna dei contenuti della legge da parte della direzione centrale competente è passato in secondo piano, perché la colpa - è stato rimarcato tanto dal centrodestra quanto dal M5S - risale comunque a scelte politiche sbagliate che si era cercato di arginare in Commissione piuttosto che in Aula, sempre senza successo.

La norma criticata recita che l'Amministrazione regionale è autorizzata a concedere agli enti locali contributi pari al 100% del costo dell'intervento, a sostegno di spese per opere immediatamente cantierabili, per le quali l'Ente disponga di progettazione di livello almeno definitivo alla data della presentazione della domanda e si impegni a giungere all'emissione del bando di gara entro l'anno di assegnazione del finanziamento, altrimenti il contributo sarà revocato. Sono ammissibili solo le iniziative per le quali l'ente non abbia già ottenuto la concessione di altri contributi pubblici. Le domande devono riferirsi a un importo massimo di 600.000 euro per ogni ente. Spesa massima prevista dalla Regione per il 2016: 5,26 milioni. Le richieste sono valutate con le modalità del procedimento a sportello, ovvero si finanziano solo i richiedenti sino alla spesa massima prevista, gli altri sono fuori.

Nei fatti è accaduto che, allo scoccare della mezzanotte di venerdì 12 agosto, numerosi Comuni erano già pronti a inviare la documentazione via posta elettronica (per arrivare a oggi a 102 domande per 33 milioni di spesa), ma i progetti inviati dai primi 12 enti nel primo minuto hanno letteralmente bruciato sul tempo tutte le risorse disponibili.

E così Colautti (Ncd) piuttosto che Revelant (AR), Ciriani (FdI-AN), Riccardi (FI) o Sergo (M5S) hanno accusato che solo alcuni Comuni sono stati avvisati per tempo, che la modalità a sportello va contro ogni progettualità d'insieme del territorio perché non c'è progettualità nel dare soldi per asfaltare strade piuttosto che marciapiedi o piste ciclabili, che prevedere un pagamento al 100% fa arricciare il naso, che c'è materiale sufficiente perché i Comuni facciano ricorso al Tribunale amministrativo (Tar) e lo vincano, anche perché sono stati obbligati a fare domanda senza una vera graduatoria, senza una data limite di presentazione, senza una logica di priorità e utilità dei progetti. Cancellate tutto - hanno chiesto - e ripartite da zero.

Tutti i Comuni sono stati messi nelle condizioni di conoscere il meccanismo utilizzato - è stata, allora, la replica dell'assessore Santoro -, non solo perché lo abbiamo previsto già a livello di disegno di legge portandolo prima in Commissione e poi in Aula (non si è trattato, insomma, di un emendamento sottobanco dell'ultimo minuto, infatti alcuni consiglieri regionali lo hanno reso noto nelle vie brevi), ma anche in quanto è lo stesso del Fondo di emergenza per l'edilizia scolastica del 2014 e di quello di rotazione per studi e progettazione di opere pubbliche del 2015, un meccanismo mai contestato. Inoltre ci è sembrato l'unico modo per dare risposte credibili entro l'anno.

Utilizzando il sistema a sportello, è chiaro che se una domanda risulta incompleta, questa non può essere integrata ma sarà eliminata dalla graduatoria. Il Piano triennale delle opere dice cosa un Comune può cantierare; se un progetto non è previsto, bisogna modificare con delibera il Piano; l'importante è che la modifica arrivi prima del bando di gara.

Ciò a cui abbiamo puntato, e a cui nessuno ha fatto obiezione - ha rimarcato la titolare di Infrastrutture e Territorio - è stato sostenere progetti immediatamente cantierabili. L'entrata in vigore della norma è avvenuta come per tutta la legge di stabilità, non si sono fatte differenze e questo può effettivamente aver creato problemi. Con 5 milioni non abbiamo mai pensato di salvare il mondo, ma solo di rispondere all'immediato, a progetti da cui alcuni Comuni erano stati esclusi nei finanziamenti. Abbiamo già pensato di istituire un tavolo tecnico con l'Avvocatura della Regione e l'Anci per trovare degli scenari condivisibili per il futuro.

E che la norma fosse nota e divulgata da tempo, seppure non si neghi siano nate delle difficoltà, lo hanno poi ribadito anche i consiglieri del Pd, da Travanut a Moretti, alla Da Giau, che hanno contestato l'idea che vanno sostenute solo le cosiddette grandi opere quando spesso per un Comune anche asfaltare le strade può essere una priorità.

(immagini tv)