M5S: Sergo, non serve l'elettrodotto Udine Ovest - Redipuglia
(ACON) Trieste, 15 set - COM/AB - "L'elettrodotto Udine
Ovest-Redipuglia, lungo ben 39 km, avrà una capacità di trasporto
quasi doppia rispetto al flusso medio dell'intera regione. Sulle
reali motivazioni che stanno alla base di quest'opera, la Giunta
Serracchiani continua a prendere in giro i cittadini del Friuli
Venezia Giulia, arrivando a citare il Programma triennale di
sviluppo del 2002 - vecchio quindi di 14 anni - e confermando la
futura realizzazione dell'elettrodotto sottomarino di ben 1 GW
tra Divaca, in Slovenia, e Salgareda, in provincia di Treviso. Un
impianto che da solo finirà per sopperire all'energia esportata
dalla regione FVG. Senza rendersene conto, l'assessore Vito ha
confermato in Aula l'assoluta inutilità dell'elettrodotto Udine
Ovest-Redipuglia che con i suoi piloni sta devastando il
territorio del Friuli Venezia Giulia".
Il portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale,
Cristian Sergo, ha contestato duramente la risposta data dalla
giunta Serracchiani alla sua interrogazione a risposta immediata
sulla capacità di trasporto rete elettrica regionale.
"Negli ultimi due anni è stata raddoppiata l'energia elettrica
prodotta dalle centraline autorizzate dalla Regione - ha
ricordato Sergo. Inoltre oggi abbiamo il fotovoltaico e molte
altre possibilità. Senza scordare che addirittura Terna, nelle
sue rilevazioni statistiche riportate anche nel procedimento di
Via, ha dovuto ammettere che dal 2008 al 2014 l'energia richiesta
nella regione FVG si sia ridotta di 891 GWh al pari del dato
nazionale. Una richiesta di energia che si è ridotta quindi
dell'8,5%. Dati che dimostrano ampiamente quanto quest'opera non
sia giustificabile neanche dal punto di vista del fabbisogno
energetico".
"In Calabria e in Sicilia - ha aggiunto il portavoce del M5S -
altri impianti simili all'elettrodotto Udine Ovest-Redipuglia
sono stati giustamente interrati per mitigare il fortissimo
impatto sul territorio. Qui invece si procede a marce forzate,
con l'obiettivo di innalzare quanto prima gli ultimi piloni
nonostante i pronunciamenti contrari da parte del ministero dei
Beni e delle attività culturali e del Turismo e del Consiglio di
Stato, che hanno dato ragione ai cittadini, ai comitati e a quei
sindaci ribelli che stanno orgogliosamente difendendo il
paesaggio della nostra regione".
"Questa maggioranza che sostiene la Giunta che ha espresso parere
favorevole di compatibilità all'opera, prima ci ha negato una
Commissione speciale sull'energia all'inizio legislatura,
bocciando una nostra mozione poi, più recentemente, non ha
accolto la nostra richiesta di audizione dei vertici della
multinazionale in IV Commissione. Eppure era stato il ministero
dell'Ambiente a chiedere ai proponenti di tener conto del mutato
contesto rispetto agli anni in cui è stato proposto il progetto.
È ora di smetterla e dimostrare una volta per tutte, numeri alla
mano, perché l'elettrodotto si debba comunque fare. Costi quel
costi".