News


III Comm: audiz. con Servizi sociali su misura sostegno al reddito

20.09.2016
13:10
(ACON) Trieste, 20 set - RCM - Centinaia e centinaia di domande in pochi mesi, tra ottobre 2015 e il 2016, con un trend spesso in aumento, a fronte di tempi di risposta che si allungano perché gli uffici comunali non riescono a star dietro a così tante e delicate richieste. Ma anche una certa insofferenza, da parte dei cittadini, a dover aggiornare la propria posizione economica presso i Centri per l'impiego e ritenere sempre più il sostegno economico regionale un diritto.

È quanto è emerso dalle audizioni svolte in III Commissione consiliare - presidente Franco Rotelli (Pd) - con i responsabili del Servizio sociale dei Comuni in merito all'andamento e alle criticità delle erogazioni concesse sulla base della Misura di inclusione attiva (Mia) e di sostegno al reddito prevista dall'articolo 2 della legge regionale n. 15 del 2015. Si tratta dell'intervento monetario erogato dalla Regione nell'ambito di un percorso concordato con i nuclei familiari e finalizzato a superare le condizioni di difficoltà di coloro che ne beneficiano.

Se tra i vari Ambiti distrettuali può essere emersa una differenza numerica delle domande provenienti da cittadini stranieri piuttosto che da cittadini italiani, oppure da persone di mezza età invece che da giovani, tutti i presenti hanno riconosciuto la bontà di aver saputo superare un'erogazione bastata su un'ottica assistenzialistico-risarcitoria, come è risultato essere il Fondo di solidarietà, con una di responsabilizzazione e rivalutazione del cittadino, ma al contempo hanno denunciato un aumentato carico di lavoro e un percorso amministrativo divenuto più complesso a fronte di forze umane invariate.

Prevedere più educatori territoriali e assistenti sociali formati - è stato suggerito - potrebbe aiutare, così come accelerare l'erogazione del contributo da parte dell'Inps, aumentare la flessibilità della Misura, creare una banca dati unica delle offerte formative attraverso una piattaforma web specifica, o ancora porre alla disponibilità diretta dei Servizi sociali comunali le risorse finanziarie regionali per gli interventi di avvicinamento al mondo del lavoro quali, ad esempio, le borse lavoro. Non da ultimo, garantire un maggiore coordinamento tra tutte le politiche: sociali, del lavoro, della casa, della formazione; l'esperienza dei cantieri di lavoro ha già fatto emergere un grave scollamento tra le politiche del lavoro e le politiche sociali. E l'integrazione che, da settembre scorso, deve essere garantita tra l'erogazione della Mia regionale con la misura nazionale di contrasto alla povertà Sia (Sostegno per l'inclusione attiva) non fa che aumentare le criticità.

A seguire, le domande di approfondimento dei consiglieri e le specifiche fornite dagli assessori regionali alla Salute, Maria Sandra Telesca, e alla Formazione e Lavoro, Loredana Panariti, che hanno sottolineato come fosse nota la necessità di intervenire per migliorare la legge sulla base delle problematiche e dei limiti che sarebbero emersi con la sua applicazione.

(immagini tv)