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II e IV Comm: audizione su progetto Pramollo-Nassfeld

26.09.2016
13:14
(ACON) Trieste, 26 set - RCM - È una audizione che attende da maggio, quella con rappresentanti della Giunta regionale responsabili di montagna, turismo e infrastrutture in II e in IV Commissione consiliare, presiedute rispettivamente da Gratton (Sel) e Boem (Pd). Da quando la Corte dei conti segnalò un'entrata incerta di risorse, tramite il Land della Carinzia già fortemente indebitato per il crack Hypo Bank, per il progetto relativo al comprensorio sciistico di Pramollo-Nassfeld da gestire in project financing: un collegamento a fune con cabine tra il Friuli e la Carinzia per oltre 200 chilometri di piste da discesa; 600 i posti letto da realizzare a Pontebba (almeno 300 all'apertura dell'impianto e gli altri in tempi successivi), di cui 300 a 3 stelle, 200 a 4 stelle e 100 a 5 stelle.

Il costo dell'intervento in project financing, quale risulta dal piano economico-finanziario asseverato, ammonta a 82.591.307 euro. A tale onere si provvede per parte pubblica con una compartecipazione nella misura massima del 67,9% (corrispondente a 53.208.815 euro). Ecco che 41.197.920,20 rappresentano gli oneri della Regione da coprire con mutuo; 5.850.844,80 derivano dalla cessione di aree di proprietà regionale; 6.160.000 dovrebbero essere la partecipazione finanziaria del Land Carinzia.

A seguito della segnalazione della Corte dei conti, è partita la richiesta di audizione da parte dei consiglieri Zilli (LN) e Ciriani (FdI-AN), nonché la mozione a firma Colautti (Ncd), Revelant (AR) e Riccardi (FI) sul medesimo argomento.

Ed è proprio Colautti che ha riassunto le richieste del centrodestra, dopo aver ricordato che l'iniziativa riguardante la realizzazione della funivia ha avuto inizio con la presidenza Illy, è proseguita con la presidenza Tondo e a distanza di tre anni dall'inizio della legislatura Serracchiani non è ancora terminata.

Come prima cosa, il capogruppo di Ncd/FdI-AN ha chiesto se la Giunta abbia considerato un "piano B" da utilizzare a fronte di un eventuale fallimento del progetto Pramollo, in modo da non legare in maniera indissolubile il futuro di Pontebba e della vallata, ma più in generale del turismo invernale delle Alpi Carniche e Giulie, "a una fune" con il rischio di consegnare un'intera zona a una irrimediabile condizione di degrado e abbandono. Ad esempio il cicloturismo ha avuto un boom in questi ultimi anni - ha suggerito il consigliere -. Secondariamente avere una analisi aggiornata dell'impatto che l'opera avrà sul turismo invernale regionale in termini di ricettività, le iniziative promozionali prospettate e quali le sinergie con la Carinzia ma anche con gli altri poli sciistici regionali, perché non può trasformarsi in un'opera che penalizza gli altri poli. Ecco che bisogna avere un master plan inerente le risorse e le opere necessarie per gli impianti di tutti i poli per permettere che gli investimenti siano cantierati tra la fine del 2016 e gli inizi del 2017, evidenziando nel contempo il rafforzamento del sistema ricettivo nei luoghi limitrofi agli impianti. Infine, bisogna capire perché il bando per il progetto Pramollo ancora latita.

Domanda, questa, preponderante per Riccardi, che ha amaramente constatato che, da quanto appreso in audizione, i tempi del bando non si possono conoscere perché legati alla questione degli oneri delle garanzie, un fattore su cui la Giunta sta lavorando già da due anni. Qui non c'è spazio di manovra, visto che ci è stato detto che questa operazione al punto in cui è deve andare avanti - ha riflettuto -. Perciò bisogna capire qual è l'obiettivo finale della Regione, quali le alternative, quando sarà realizzato il progetto e in quel momento calarlo nella prospettiva dell'offerta turistica del territorio.

Da parte dei consiglieri Zilli e Ciriani è poi arrivata una richiesta di opportunità: valutare se Pramollo-Nassfeld sia ancora un'opera strategica o se invece nel frattempo si siano create le condizioni per puntare piuttosto allo sviluppo degli altri poli, non da ultimo - ha suggerito la Zilli - attraverso una partnership con i poli turistici veneti. Ci fossero le condizioni e i costi non fossero esorbitanti - ha detto Ciriani - io non ne farei una questione politica e farei un passo indietro, ma soprattutto, se si va avanti, deve esser garantito lo sviluppo economico di Pontebba.

Per Marsilio (Pd), ci sono un aspetto tecnico-procedurale e uno politico su come il progetto Pramollo è nato e quali sono le prospettive dello sviluppo del sistema turistico regionale, in particolare montano. Il progetto nasce in un momento particolare anche come disponibilità economica pubblica - ha spiegato il consigliere di maggioranza - che ha portato la Regione a investire molti soldi in tutti i poli del FVG, anche se poi sulla ricettività turistica ci siamo fermati all'anno zero. Nessun tour operator importante investe in poli turistici piccoli che non abbiano valenza internazionale (anche perché molti stanno chiudendo), perciò per noi l'unica via da percorrere era agganciarci all'Austria. Ma dobbiamo anche trasformare i nostri poli da sciistici a turistici e farli integrare tra loro: poiché la montagna non è legata solo al turismo invernale ma anche a quello estivo, sono necessari degli investimenti, da inserire in Finanziaria, nonché un'idea di turismo più strutturata, che vada oltre anche sotto l'aspetto ricettivo-alberghiero

Per Revelant è fondamentale capire quale sia il piano completo "al di là della fune" per Pramollo, perché c'è anche un piano legato allo sviluppo di Pontebba, di adeguamento delle sue strutture e infrastrutture per circa 40 milioni di euro, la metà per interventi pubblici. Perché, al di là dell'impianto, c'è la previsione di una viabilità di collegamento verso Pramollo che è indispensabile per il progetto stesso e il consigliere ha chiesto se la Regione abbia previsto questo stanziamento e in che termini.

(foto; immagini tv)