II e IV Comm: audizione su progetto Pramollo-Nassfeld
(ACON) Trieste, 26 set - RCM - È una audizione che attende da
maggio, quella con rappresentanti della Giunta regionale
responsabili di montagna, turismo e infrastrutture in II e in IV
Commissione consiliare, presiedute rispettivamente da Gratton
(Sel) e Boem (Pd). Da quando la Corte dei conti segnalò
un'entrata incerta di risorse, tramite il Land della Carinzia già
fortemente indebitato per il crack Hypo Bank, per il progetto
relativo al comprensorio sciistico di Pramollo-Nassfeld da
gestire in project financing: un collegamento a fune con cabine
tra il Friuli e la Carinzia per oltre 200 chilometri di piste da
discesa; 600 i posti letto da realizzare a Pontebba (almeno 300
all'apertura dell'impianto e gli altri in tempi successivi), di
cui 300 a 3 stelle, 200 a 4 stelle e 100 a 5 stelle.
Il costo dell'intervento in project financing, quale risulta dal
piano economico-finanziario asseverato, ammonta a 82.591.307
euro. A tale onere si provvede per parte pubblica con una
compartecipazione nella misura massima del 67,9% (corrispondente
a 53.208.815 euro). Ecco che 41.197.920,20 rappresentano gli
oneri della Regione da coprire con mutuo; 5.850.844,80 derivano
dalla cessione di aree di proprietà regionale; 6.160.000
dovrebbero essere la partecipazione finanziaria del Land
Carinzia.
A seguito della segnalazione della Corte dei conti, è partita la
richiesta di audizione da parte dei consiglieri Zilli (LN) e
Ciriani (FdI-AN), nonché la mozione a firma Colautti (Ncd),
Revelant (AR) e Riccardi (FI) sul medesimo argomento.
Ed è proprio Colautti che ha riassunto le richieste del
centrodestra, dopo aver ricordato che l'iniziativa riguardante la
realizzazione della funivia ha avuto inizio con la presidenza
Illy, è proseguita con la presidenza Tondo e a distanza di tre
anni dall'inizio della legislatura Serracchiani non è ancora
terminata.
Come prima cosa, il capogruppo di Ncd/FdI-AN ha chiesto se la
Giunta abbia considerato un "piano B" da utilizzare a fronte di
un eventuale fallimento del progetto Pramollo, in modo da non
legare in maniera indissolubile il futuro di Pontebba e della
vallata, ma più in generale del turismo invernale delle Alpi
Carniche e Giulie, "a una fune" con il rischio di consegnare
un'intera zona a una irrimediabile condizione di degrado e
abbandono. Ad esempio il cicloturismo ha avuto un boom in questi
ultimi anni - ha suggerito il consigliere -. Secondariamente
avere una analisi aggiornata dell'impatto che l'opera avrà sul
turismo invernale regionale in termini di ricettività, le
iniziative promozionali prospettate e quali le sinergie con la
Carinzia ma anche con gli altri poli sciistici regionali, perché
non può trasformarsi in un'opera che penalizza gli altri poli.
Ecco che bisogna avere un master plan inerente le risorse e le
opere necessarie per gli impianti di tutti i poli per permettere
che gli investimenti siano cantierati tra la fine del 2016 e gli
inizi del 2017, evidenziando nel contempo il rafforzamento del
sistema ricettivo nei luoghi limitrofi agli impianti. Infine,
bisogna capire perché il bando per il progetto Pramollo ancora
latita.
Domanda, questa, preponderante per Riccardi, che ha amaramente
constatato che, da quanto appreso in audizione, i tempi del bando
non si possono conoscere perché legati alla questione degli oneri
delle garanzie, un fattore su cui la Giunta sta lavorando già da
due anni. Qui non c'è spazio di manovra, visto che ci è stato
detto che questa operazione al punto in cui è deve andare avanti
- ha riflettuto -. Perciò bisogna capire qual è l'obiettivo
finale della Regione, quali le alternative, quando sarà
realizzato il progetto e in quel momento calarlo nella
prospettiva dell'offerta turistica del territorio.
Da parte dei consiglieri Zilli e Ciriani è poi arrivata una
richiesta di opportunità: valutare se Pramollo-Nassfeld sia
ancora un'opera strategica o se invece nel frattempo si siano
create le condizioni per puntare piuttosto allo sviluppo degli
altri poli, non da ultimo - ha suggerito la Zilli - attraverso
una partnership con i poli turistici veneti. Ci fossero le
condizioni e i costi non fossero esorbitanti - ha detto Ciriani -
io non ne farei una questione politica e farei un passo indietro,
ma soprattutto, se si va avanti, deve esser garantito lo sviluppo
economico di Pontebba.
Per Marsilio (Pd), ci sono un aspetto tecnico-procedurale e uno
politico su come il progetto Pramollo è nato e quali sono le
prospettive dello sviluppo del sistema turistico regionale, in
particolare montano. Il progetto nasce in un momento particolare
anche come disponibilità economica pubblica - ha spiegato il
consigliere di maggioranza - che ha portato la Regione a
investire molti soldi in tutti i poli del FVG, anche se poi sulla
ricettività turistica ci siamo fermati all'anno zero. Nessun tour
operator importante investe in poli turistici piccoli che non
abbiano valenza internazionale (anche perché molti stanno
chiudendo), perciò per noi l'unica via da percorrere era
agganciarci all'Austria. Ma dobbiamo anche trasformare i nostri
poli da sciistici a turistici e farli integrare tra loro: poiché
la montagna non è legata solo al turismo invernale ma anche a
quello estivo, sono necessari degli investimenti, da inserire in
Finanziaria, nonché un'idea di turismo più strutturata, che vada
oltre anche sotto l'aspetto ricettivo-alberghiero
Per Revelant è fondamentale capire quale sia il piano completo
"al di là della fune" per Pramollo, perché c'è anche un piano
legato allo sviluppo di Pontebba, di adeguamento delle sue
strutture e infrastrutture per circa 40 milioni di euro, la metà
per interventi pubblici. Perché, al di là dell'impianto, c'è la
previsione di una viabilità di collegamento verso Pramollo che è
indispensabile per il progetto stesso e il consigliere ha chiesto
se la Regione abbia previsto questo stanziamento e in che termini.
(foto; immagini tv)