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IV Comm: audizione su potabilità e qualità dell'acqua

26.09.2016
16:51
(ACON) Trieste, 26 set - AB - Audizione in IV Commissione del Consiglio regionale, presidente Vittorino Boem (Pd), aperta anche ai consiglieri della III, sullo stato dell'acqua potabile in regione, anche in vista dell'istituzione dell'Ausir, l'Autorità unica per la gestione dei servizi idrici e dei rifiuti, che dovrebbe partire a gennaio 2017.

L'audizione era stata chiesta da quattro consiglieri di opposizione - Alessandro Colautti e Paride Cargnelutti (Ncd), Roberto Revelant (AR) e Riccardo Riccardi (FI) - ed è stato lo stesso Colautti a specificare meglio i contenuti di questa iniziativa: oltre a capite qual è la qualità delle acque potabili, vorremmo anche affrontare temi come la gestione dell'acqua, la frammentazione, i costi, in termini razionali e non condizionati da spinte emotive. Riccardi ha aggiunto che da un documento ufficiale di un'Azienda sanitaria, riferito a un anno fa, emergono elementi non favorevoli sulla potabilità dell'acqua in alcune parti nella Bassa friulana e del Friuli occidentale. Siamo ancora in questa situazione? Quanto è durata? E' stata superata? Sono interessate anche altre zone della regione? Queste le sue domande.

A rispondere, gli assessori all'ambiente Sara Vito, alla salute Maria Sandra Telesca, Arpa, tecnici, Cato (Consulte d'ambito per i servizi idrici) e gestori del servizio idrico.

La considerazione di fondo è che la potabilità dell'acqua non è in discussione. L'87% è di buona qualità perché di origine sotterranea e quel restante 13% non significa che non sia buona, ma soltanto che sono acque di altra origine, superficiale, che vengono trattate in modo specifico. I parametri che vengono presi in considerazione sono moltissimi, non solo quelli fisico, microbiologico e chimico; in questi anni la non conformità delle acque riscontrata è stata bassissima e, comunque, mai riferibile a fattori correlati a rischi sanitari.

La salute non è a rischio, ma quando dalle analisi si riscontra un parametro non conforme, vengono messe immediatamente in essere tutte le iniziative del caso. E i tecnici hanno anche fornito le informazioni tecniche su filtri, clorazione e altro.

La questione potabilità non è così semplice né tale che si possano dare risposte secche, ma due cose è bene mettere in evidenza: l'autorità competente non è mai stata costretta ad adottare alcun provvedimento restrittivo e le analisi hanno dimostrato che le acque possono essere consumate dalla popolazione per l'intero arco della loro vita (convenzionalmente 79 anni). Ciò significa che se talvolta può presentarsi temporaneamente qualche problema, non mette mai in discussione questo parametro generale.

In conclusione, allargando l'orizzonte, l'acqua in Friuli Venezia Giulia è potabile, possono esserci zone dove la qualità è migliore di altre, per questo l'impegno dell'Amministrazione regionale è di lavorare costantemente per migliorarla ovunque.

Dopo aver ricevuto queste informazioni, Colautti ha auspicato che da qui in avanti si possa intraprendere un percorso costruttivo che comprenda la ricerca, l'adozione di un metodo continuativo di lavoro, la programmazione, gli investimenti da fare, possibili interventi innovativi, così da poter affrontare la materia in termini complessivi e limitare quanto più possibile il verificarsi di situazioni particolari.

(immagini tv)