IV Comm: audizione su potabilità e qualità dell'acqua
(ACON) Trieste, 26 set - AB - Audizione in IV Commissione del
Consiglio regionale, presidente Vittorino Boem (Pd), aperta anche
ai consiglieri della III, sullo stato dell'acqua potabile in
regione, anche in vista dell'istituzione dell'Ausir, l'Autorità
unica per la gestione dei servizi idrici e dei rifiuti, che
dovrebbe partire a gennaio 2017.
L'audizione era stata chiesta da quattro consiglieri di
opposizione - Alessandro Colautti e Paride Cargnelutti (Ncd),
Roberto Revelant (AR) e Riccardo Riccardi (FI) - ed è stato lo
stesso Colautti a specificare meglio i contenuti di questa
iniziativa: oltre a capite qual è la qualità delle acque
potabili, vorremmo anche affrontare temi come la gestione
dell'acqua, la frammentazione, i costi, in termini razionali e
non condizionati da spinte emotive. Riccardi ha aggiunto che da
un documento ufficiale di un'Azienda sanitaria, riferito a un
anno fa, emergono elementi non favorevoli sulla potabilità
dell'acqua in alcune parti nella Bassa friulana e del Friuli
occidentale. Siamo ancora in questa situazione? Quanto è durata?
E' stata superata? Sono interessate anche altre zone della
regione? Queste le sue domande.
A rispondere, gli assessori all'ambiente Sara Vito, alla salute
Maria Sandra Telesca, Arpa, tecnici, Cato (Consulte d'ambito per
i servizi idrici) e gestori del servizio idrico.
La considerazione di fondo è che la potabilità dell'acqua non è
in discussione. L'87% è di buona qualità perché di origine
sotterranea e quel restante 13% non significa che non sia buona,
ma soltanto che sono acque di altra origine, superficiale, che
vengono trattate in modo specifico. I parametri che vengono presi
in considerazione sono moltissimi, non solo quelli fisico,
microbiologico e chimico; in questi anni la non conformità delle
acque riscontrata è stata bassissima e, comunque, mai riferibile
a fattori correlati a rischi sanitari.
La salute non è a rischio, ma quando dalle analisi si riscontra
un parametro non conforme, vengono messe immediatamente in essere
tutte le iniziative del caso. E i tecnici hanno anche fornito le
informazioni tecniche su filtri, clorazione e altro.
La questione potabilità non è così semplice né tale che si
possano dare risposte secche, ma due cose è bene mettere in
evidenza: l'autorità competente non è mai stata costretta ad
adottare alcun provvedimento restrittivo e le analisi hanno
dimostrato che le acque possono essere consumate dalla
popolazione per l'intero arco della loro vita (convenzionalmente
79 anni). Ciò significa che se talvolta può presentarsi
temporaneamente qualche problema, non mette mai in discussione
questo parametro generale.
In conclusione, allargando l'orizzonte, l'acqua in Friuli Venezia
Giulia è potabile, possono esserci zone dove la qualità è
migliore di altre, per questo l'impegno dell'Amministrazione
regionale è di lavorare costantemente per migliorarla ovunque.
Dopo aver ricevuto queste informazioni, Colautti ha auspicato che
da qui in avanti si possa intraprendere un percorso costruttivo
che comprenda la ricerca, l'adozione di un metodo continuativo di
lavoro, la programmazione, gli investimenti da fare, possibili
interventi innovativi, così da poter affrontare la materia in
termini complessivi e limitare quanto più possibile il
verificarsi di situazioni particolari.
(immagini tv)