I e V Comm: audizione componenti FVG Commissione paritetica (2)
(ACON) Trieste, 27 set - RCM - Atteggiamento tra il prudenziale
e il collaborativo, quello suggerito dall'assessore alle Finanze,
Francesco Peroni, durante l'audizione dei tre componenti di
nomina regionale della Commissione paritetica nelle Commissioni
consiliari I e V chiamati a relazionare sulle modifiche alle
norme di attuazione dello statuto speciale in materia di
controlli del bilancio della Regione Friuli Venezia Giulia.
Dopo aver richiamato la necessità di adeguamento al decreto legge
n. 174 del 2012, inteso a rafforzare il coordinamento della
finanza pubblica tra i livelli di governo statale e regionale e
ad adeguare il controllo della Corte dei conti sulla gestione
finanziaria delle Regioni attraverso le sue sezioni regionali,
impegnate nell'esaminare i bilanci preventivi e i rendiconti
consuntivi appunto delle Regioni, l'assessore Peroni ha parlato
della previsione obbligatoria e non facoltativa del Collegio dei
revisori dei conti di cui si sono già dotate le Regioni ordinarie
e si sono già espresse per la sua istituzione le Province
autonome di Trento e Bolzano.
A suo dire, la previsione del Collegio dei revisori non confligge
con il principio della semplificazione del controllo perché i
revisori sono fautori di un controllo interno, la Corte dei conti
del controllo esterno. I revisori, insomma, per Peroni sono una
opportunità, non un disturbo. Oggi il controllo interno è svolto
dalla Segreteria generale, ma l'assessore ritiene il controllo
gerarchico meno efficace rispetto a un controllore terzo. Non si
tratta certo di una resa incondizionata a qualunque forma di
controllo - ha aggiunto -, i controlli non vanno presi a scatola
chiusa, ma credo che nel tempo sia più fruttuoso un dialogo e un
confronto con l'organo controllore. È strategicamente
controproducente andare allo scontro su questo punto, anche agli
occhi dei cittadini, a cui si dovrebbe poi andare a spiegare
perché non si vuole essere controllati.
Aprendo il dibattito, Riccardo Riccardi (FI) ha detto che c'è
stato un tempo per cui il sistema di controllo sull'operato della
Regione si è trasformato in un sistema di controllo politico.
Quello nostro regionale è un sistema che sta diventando molto più
uno strumento di gestione a scapito di uno spazio legislativo di
ordine speciale.
Claudio Violino (Misto) ha ricordato come non ci sia mai stata,
da parte di alcuna forza politica presente in Consiglio
regionale, una strumentalizzazione sull'argomento. Tutti hanno
sempre chiesto alla presidente Serracchiani di tenere alta la
specialità regionale e difenderla, anche utilizzando il suo ruolo
di vicepresidente nazionale del Pd. Perché questo non è un tema
qualsiasi, ma "IL" tema di questa legislatura - ha chiosato
Violino -. È un atto di responsabilità verso le nostre
popolazioni.
Se poi Mauro Travanut (Pd) ha parlato di controlli preventivi e
controlli a posteriori delle azioni e delle decisioni politiche,
avvisando che oggi c'è un flebile sottrarre dell'autonomia
periferica che in futuro si rischia diventerà sempre meno
flebile, Alessandro Colautti (Ncd) ha detto che la perdita di
autonomia nasce dal coordinamento della finanza pubblica. Per
lui, la salvaguardia è garantita solo dall'intesa e dal Patto di
stabilità con il Governo.
Elena Bianchi (M5S) è ritornata sul tema dell'opportunità di un
Collegio dei revisori dei conti; Pietro Paviotti (Citt) ritiene
l'argomento di scarso interesse per i cittadini, oltre al fatto
che non accettarlo potrebbe farci mal vedere dalle altre Regioni,
meglio puntare a un progressivo aumento della nostra autonomia, a
guadagnare altre competenze come ad esempio il settore
dell'istruzione; Giulio Lauri (Sel) ha affermato che la terzietà
di una azione di controllo non è un fattore di appesantimento del
modo di amministrare la Regione, è opportuno rafforzare le
procedure e gli strumenti di controllo.
(foto; immagini tv)
(fine)