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I e V Comm: audizione componenti FVG Commissione paritetica (2)

27.09.2016
13:18
(ACON) Trieste, 27 set - RCM - Atteggiamento tra il prudenziale e il collaborativo, quello suggerito dall'assessore alle Finanze, Francesco Peroni, durante l'audizione dei tre componenti di nomina regionale della Commissione paritetica nelle Commissioni consiliari I e V chiamati a relazionare sulle modifiche alle norme di attuazione dello statuto speciale in materia di controlli del bilancio della Regione Friuli Venezia Giulia.

Dopo aver richiamato la necessità di adeguamento al decreto legge n. 174 del 2012, inteso a rafforzare il coordinamento della finanza pubblica tra i livelli di governo statale e regionale e ad adeguare il controllo della Corte dei conti sulla gestione finanziaria delle Regioni attraverso le sue sezioni regionali, impegnate nell'esaminare i bilanci preventivi e i rendiconti consuntivi appunto delle Regioni, l'assessore Peroni ha parlato della previsione obbligatoria e non facoltativa del Collegio dei revisori dei conti di cui si sono già dotate le Regioni ordinarie e si sono già espresse per la sua istituzione le Province autonome di Trento e Bolzano.

A suo dire, la previsione del Collegio dei revisori non confligge con il principio della semplificazione del controllo perché i revisori sono fautori di un controllo interno, la Corte dei conti del controllo esterno. I revisori, insomma, per Peroni sono una opportunità, non un disturbo. Oggi il controllo interno è svolto dalla Segreteria generale, ma l'assessore ritiene il controllo gerarchico meno efficace rispetto a un controllore terzo. Non si tratta certo di una resa incondizionata a qualunque forma di controllo - ha aggiunto -, i controlli non vanno presi a scatola chiusa, ma credo che nel tempo sia più fruttuoso un dialogo e un confronto con l'organo controllore. È strategicamente controproducente andare allo scontro su questo punto, anche agli occhi dei cittadini, a cui si dovrebbe poi andare a spiegare perché non si vuole essere controllati.

Aprendo il dibattito, Riccardo Riccardi (FI) ha detto che c'è stato un tempo per cui il sistema di controllo sull'operato della Regione si è trasformato in un sistema di controllo politico. Quello nostro regionale è un sistema che sta diventando molto più uno strumento di gestione a scapito di uno spazio legislativo di ordine speciale.

Claudio Violino (Misto) ha ricordato come non ci sia mai stata, da parte di alcuna forza politica presente in Consiglio regionale, una strumentalizzazione sull'argomento. Tutti hanno sempre chiesto alla presidente Serracchiani di tenere alta la specialità regionale e difenderla, anche utilizzando il suo ruolo di vicepresidente nazionale del Pd. Perché questo non è un tema qualsiasi, ma "IL" tema di questa legislatura - ha chiosato Violino -. È un atto di responsabilità verso le nostre popolazioni.

Se poi Mauro Travanut (Pd) ha parlato di controlli preventivi e controlli a posteriori delle azioni e delle decisioni politiche, avvisando che oggi c'è un flebile sottrarre dell'autonomia periferica che in futuro si rischia diventerà sempre meno flebile, Alessandro Colautti (Ncd) ha detto che la perdita di autonomia nasce dal coordinamento della finanza pubblica. Per lui, la salvaguardia è garantita solo dall'intesa e dal Patto di stabilità con il Governo.

Elena Bianchi (M5S) è ritornata sul tema dell'opportunità di un Collegio dei revisori dei conti; Pietro Paviotti (Citt) ritiene l'argomento di scarso interesse per i cittadini, oltre al fatto che non accettarlo potrebbe farci mal vedere dalle altre Regioni, meglio puntare a un progressivo aumento della nostra autonomia, a guadagnare altre competenze come ad esempio il settore dell'istruzione; Giulio Lauri (Sel) ha affermato che la terzietà di una azione di controllo non è un fattore di appesantimento del modo di amministrare la Regione, è opportuno rafforzare le procedure e gli strumenti di controllo.

(foto; immagini tv)

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