VI Comm: audizione Torrenti su situazione immigrati in FVG (1)
(ACON) Trieste, 6 ott - RCM - "Non è prevista alcuna
costituzione di centri permanenti di accoglienza di richiedenti
asilo, neppure a Udine dove il centro resta di accoglienza
temporanea".
Ha esordito così l'assessore regionale Gianni Torrenti, in
audizione in VI Commissione consiliare presieduta da Franco
Codega (pd).
Un centro di prima accoglienza a Udine è indispensabile,
impensabile non prevederlo - ha proseguito l'assessore
sollecitato dal centrodestra a parlare della paventata intenzione
di istituire presso l'ex caserma Cavarzerani di Udine appunto un
centro di accoglienza definitivo, per profughi provenienti da
tutta Italia.
Sono 595 i posti della capienza totale della struttura, ha reso
noto Torrenti, che ha poi commentato che non è possibile che il
numero rimanga così alto: a suo dire, non ci devono essere centri
per l'emergenza con più di 250 posti.
Quanto ai numeri, in attesa che siano trasferiti altrove 300
stranieri per i quali c'è già l'impegno del Governo, in Friuli
Venezia Giulia attualmente ci sono 4.783 immigrati (circa 3.200
nelle strutture temporanee, 1.200 nei centri di prima
accoglienza, oltre 350 nei posti del Sistema nazionale di
protezione per richiedenti asilo e rifugiati-Sprar) a cui vanno
sommati i minorenni, per un totale che sfiora dunque le 5.000
presenze. Dovremmo avere 3.800 ospiti, pari al 2,19% della nostra
popolazione - ha ammesso l'assessore -, mentre ne abbiamo 1.200
in più.
A oggi, se la Lombardia ha una percentuale di distribuzione dei
migranti presenti in Italia pari al 13% della popolazione (pari a
quasi 21.400 persone), la Sicilia del 9% (13.700 persone circa),
il Lazio dell'8% (poco più di 13.000 persone) come Campania,
Piemonte e Veneto, noi abbiamo il 3% (come detto, circa 5.000).
Per la prima volta dall'accordo Stato/Regioni del 2014, quando
sono state decise le quote, queste vengono rispettate dalle
Regioni, se non per qualche decimale di differenza - ha
commentato Torrenti -.
Con il "Documento per una interlocuzione stabile ed efficiente
con il Governo finalizzata all'attuazione sui territori
dell'accoglienza di richiedenti asilo", approvato all'unanimità
in sede di Conferenza delle Regioni e delle Province autonome il
29 settembre scorso - ha reso noto ancora Torrenti - e che ora
intendiamo far recepire al ministro Alfano, per la prima volta si
afferma non solo la situazione che vivono le Regioni di sbarco,
ma anche di arrivo via terra dei migranti, come la nostra, dove
questi stranieri si radunano per cercare di andare in altri Paesi
europei. Pertanto come Regioni chiediamo che il sistema di
distribuzione territoriale sia esteso a tutti, non solo a coloro
che arrivano via mare. Al contempo, chiediamo che si tenga conto,
in fase di ripartizione dei richiedenti asilo, dell'alto numero
di persone non censite ma comunque presenti.
Non da ultimo - ha aggiunti Torrenti -, nel documento segnaliamo
il problema dell'elevato numero di coloro che non ottengono il
premesso di soggiorno, ma che restano in Italia per
l'impossibilità di essere rimpatriati perché non ci sono i
necessari accordi con i Paesi di provenienza. Ciò a cui puntiamo
è ottenere accordi bilaterali di cooperazione rafforzata tra
singola Regione e Governo, per valorizzare le esperienze
regionali e avviare sperimentazioni sui territori.
Torrenti ha quindi parlato della pesante situazione in cui si
trova il Comune di Gradisca, organizzato per rispondere alle
esigenze di 6.400 abitanti, che invece con gli stranieri salgono
a 6.800. Non è pensabile - ha detto l'assessore - che non si
permetta al Comune ad esempio di poter assumere più personale
visto che c'è un ovvio maggior onere sociale a cui far fronte.
Quanto alla situazione regionale, l'assessore ha elencato lo
stato delle caserme e degli edifici demaniali in fase di
ristrutturazione per creare alloggi dove ospitare gli immigrati
secondo quel sistema di accoglienza diffusa - ha ricordato il
titolare della Giunta - nato nel 2011 con l'allora ministro
Maroni.
Se a Udine arriva un alto numero di rifugiati - ha chiosato - è
perché in città c'è la Questura e tutti gli immigrati prima
devono passare da lì, solo dopo sono smistati altrove.
(immagini tv)
(segue)