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Vajont, 53° anniversario: presidente Consiglio regionale Iacop

08.10.2016
09:41
(ACON) Trieste, 8 ott - AB - Ricorre il 53° anniversario della più grande tragedia dell'Italia del dopoguerra, il disastro del Vajont, che fece quasi 2000 vittime, 500 delle quali erano bambini.

Il ricordo di quella notte del 9 ottobre 1963 è ancora vivo in tutti noi - dichiara il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia Franco Iacop - e fa ancora più male se andiamo con la memoria a quarant'anni fa, al sisma del Friuli, che spezzò con la sua forza distruttrice altre mille vite. Due tragedie a distanza di pochi anni che hanno segnato profondamente la nostra regione, due tragedie che hanno in comune un grandissimo numero di vittime, ma così differenti tra loro: il terremoto è un'imprevedibile calamità naturale, il Vajont è stato un disastro naturale annunciato, dovuto alla superficialità umana. Perché il nome dato al monte da cui si staccò l'enorme frana è "Toc", che in friulano è l'abbreviazione di "patoc", che significa "marcio", "fradicio". Da solo questo nome spiega perché quella diga non andava costruita lì.

Oggi però siamo qui a ricordare con grande commozione e immutato dolore le vittime del Vajont - ha aggiunto Iacop - perché ricordarle significa non solo portare loro quel rispetto che è dovuto, significa soprattutto non consegnarle all'oblio, mantenere viva la memoria per dare forza e speranza a una comunità che è stata annientata e che ha avuto il coraggio di rimboccarsi le maniche e andare avanti.

Quello stesso coraggio - ha concluso Iacop - che ha permesso tredici anni dopo di superare anche il terremoto, coraggio che è il segno distintivo della nostra gente, senza il quale due tragedie di queste dimensioni non sarebbe stato possibile affrontare e vincere.