CR: ddl programmazione e contabilità, i relatori (5)
(ACON) Trieste, 24 ott - RCM - Renzo Liva (Pd) è il relatore di
maggioranza del disegno di legge n. 160 sulle disposizioni
urgenti in materia di programmazione e contabilità; Elena Bianchi
(M5S) e Paride Cargnelutti (Ncd) lo sono di minoranza.
Dopo l'assestamento vero e proprio che a luglio ci ha consentito
di allocare 336 milioni - ha spiegato Liva -, questa manovra bis
ci consente di avviare verso il più rapido e utile impiego altre
risorse per circa 96,54 milioni. Il ddl appare come un documento
trasparente nel senso che ripropone scelte strategiche e
programmatiche già assunte in sede di legge di Bilancio,
limitandosi a fornire risorse a quei canali già individuati che
presentano condizioni di forte domanda e capacità di immediata
applicazione.
Le fonti delle risorse reimpiegate non sono incrementative, ma
storni di capitoli e previsioni precedenti. Tutte le nuove
modalità di impiego delle risorse - ha aggiunto Liva - hanno
natura di spese di investimento non potendo essere destinate a
finanziamento di spesa corrente a cui abbiamo dovuto dare
adeguata copertura in fase di legge di bilancio. Così gli impegni
maggiori: 16 milioni al Fondo sviluppo piccole e medie imprese;
13 milioni al Fondo di rotazione in agricoltura; 18 milioni per
l'edilizia agevolata; 15 milioni al Fondo volano opere; 12
milioni per investimenti in sanità.
Ci dispiace constatare - è stato, invece, il commento della
Bianchi - che la cifra che stiamo ricollocando non derivi da
maggiori entrate, ma si tratti esclusivamente di una
ridistribuzione dovuta a una riprogrammazione di somme già
stanziate. L'ormai consueta cerimonia della riprogrammazione
degli stanziamenti non spendibili entro l'anno in corso (resa
necessaria per adeguare la contabilità regionale alle procedure
imposte dal famigerato pareggio di bilancio) sembra mettere in
luce una pratica che predilige gestire riserve di denaro allocate
su fondi di riserva che vengono ridestinate all'ultimo minuto
possibile a favore di misure già attive a esclusiva scelta
giuntale.
Tra le critiche, la relatrice ha affermato che non si perde
occasione per erodere l'autonomia della Regione FVG rimandando a
norme nazionali scelte che possono essere effettuate con norme
regionali. Poco gradito, poi, è stato lo scorrimento delle
graduatorie per le scuole paritarie con lo stanziamento di
1.655.000 euro quando nessun intervento è stato effettuato per le
scuole pubbliche.
Da ultimo, Cargnelutti ha evidenziato che gli spazi relativi alle
scelte da parte del Consiglio regionale sono notevolmente ridotti
anche in relazione alla transizione dal passaggio del patto di
stabilità al pareggio di bilancio. Vero è - ha poi aggiunto - che
questo provvedimento assume una valenza prevalentemente tecnica
di completamento di scelte già effettuate precedentemente, ma
attendevamo dalla Giunta regionale un intervento più forte e
propulsivo per l'economia e per le imprese del FVG.
Come già in I Commissione, il relatore ha chiesto la massima
evidenza per la nuova implementazione dei ribassi d'asta per gli
immobili di proprietà regionale non strategici in relazione
all'attuale stasi del mercato immobiliare, in modo da concedere a
tutti gli interessati la possibilità di partecipare alle future
gare. Altro aspetto, la definizione del destino del centro
terapeutico di Arta Terme, asse qualificante per l'offerta
turistica della montagna. Emerge, altresì, la preoccupazione che
licenziando questo disegno di legge alla fine di ottobre
resteranno soltanto due mesi a disposizione delle categorie e
soggetti destinatari indicati nel provvedimento medesimo per gli
impegni di spesa, dunque viene richiesto ai vari settori un
cambio culturale in relazione ai tempi storici della burocrazia
della Pubblica amministrazione. In conclusione Cargnelutti si
riserva di decidere il voto finale sulla base all'andamento dei
lavori in Aula.
(immagini tv)
(segue)