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CR: ddl programmazione e contabilità, i relatori (5)

24.10.2016
12:46
(ACON) Trieste, 24 ott - RCM - Renzo Liva (Pd) è il relatore di maggioranza del disegno di legge n. 160 sulle disposizioni urgenti in materia di programmazione e contabilità; Elena Bianchi (M5S) e Paride Cargnelutti (Ncd) lo sono di minoranza.

Dopo l'assestamento vero e proprio che a luglio ci ha consentito di allocare 336 milioni - ha spiegato Liva -, questa manovra bis ci consente di avviare verso il più rapido e utile impiego altre risorse per circa 96,54 milioni. Il ddl appare come un documento trasparente nel senso che ripropone scelte strategiche e programmatiche già assunte in sede di legge di Bilancio, limitandosi a fornire risorse a quei canali già individuati che presentano condizioni di forte domanda e capacità di immediata applicazione.

Le fonti delle risorse reimpiegate non sono incrementative, ma storni di capitoli e previsioni precedenti. Tutte le nuove modalità di impiego delle risorse - ha aggiunto Liva - hanno natura di spese di investimento non potendo essere destinate a finanziamento di spesa corrente a cui abbiamo dovuto dare adeguata copertura in fase di legge di bilancio. Così gli impegni maggiori: 16 milioni al Fondo sviluppo piccole e medie imprese; 13 milioni al Fondo di rotazione in agricoltura; 18 milioni per l'edilizia agevolata; 15 milioni al Fondo volano opere; 12 milioni per investimenti in sanità.

Ci dispiace constatare - è stato, invece, il commento della Bianchi - che la cifra che stiamo ricollocando non derivi da maggiori entrate, ma si tratti esclusivamente di una ridistribuzione dovuta a una riprogrammazione di somme già stanziate. L'ormai consueta cerimonia della riprogrammazione degli stanziamenti non spendibili entro l'anno in corso (resa necessaria per adeguare la contabilità regionale alle procedure imposte dal famigerato pareggio di bilancio) sembra mettere in luce una pratica che predilige gestire riserve di denaro allocate su fondi di riserva che vengono ridestinate all'ultimo minuto possibile a favore di misure già attive a esclusiva scelta giuntale.

Tra le critiche, la relatrice ha affermato che non si perde occasione per erodere l'autonomia della Regione FVG rimandando a norme nazionali scelte che possono essere effettuate con norme regionali. Poco gradito, poi, è stato lo scorrimento delle graduatorie per le scuole paritarie con lo stanziamento di 1.655.000 euro quando nessun intervento è stato effettuato per le scuole pubbliche.

Da ultimo, Cargnelutti ha evidenziato che gli spazi relativi alle scelte da parte del Consiglio regionale sono notevolmente ridotti anche in relazione alla transizione dal passaggio del patto di stabilità al pareggio di bilancio. Vero è - ha poi aggiunto - che questo provvedimento assume una valenza prevalentemente tecnica di completamento di scelte già effettuate precedentemente, ma attendevamo dalla Giunta regionale un intervento più forte e propulsivo per l'economia e per le imprese del FVG.

Come già in I Commissione, il relatore ha chiesto la massima evidenza per la nuova implementazione dei ribassi d'asta per gli immobili di proprietà regionale non strategici in relazione all'attuale stasi del mercato immobiliare, in modo da concedere a tutti gli interessati la possibilità di partecipare alle future gare. Altro aspetto, la definizione del destino del centro terapeutico di Arta Terme, asse qualificante per l'offerta turistica della montagna. Emerge, altresì, la preoccupazione che licenziando questo disegno di legge alla fine di ottobre resteranno soltanto due mesi a disposizione delle categorie e soggetti destinatari indicati nel provvedimento medesimo per gli impegni di spesa, dunque viene richiesto ai vari settori un cambio culturale in relazione ai tempi storici della burocrazia della Pubblica amministrazione. In conclusione Cargnelutti si riserva di decidere il voto finale sulla base all'andamento dei lavori in Aula.

(immagini tv)

(segue)